Giuseppe Mascia, candidato sindaco di Sassari: «Governeremo dialogando con la città»

Questa mattina la presentazione alla stampa con la partecipazione degli esponenti di tutti i partiti del “campo largo” del centrosinistra

Sassari. «Sentiamo la responsabilità e il carico di impegno che abbiamo davanti a noi». Giuseppe Mascia, candidato sindaco di Sassari per il “campo largo” di centrosinistra, questa mattina nella sede della Federazione del Pd in via Mazzini non ha nascosto la propria emozione. «C’è stato un investimento nel trovare una unità che non ha eguali nel recente passato. La nostra è una candidatura che viene da una forte spinta della Regione, nuove energie e nuovi occhi per guardare l’impegno nella gestione della cosa pubblica. Si può fare parte di un progetto solo se si viene coinvolti. E penso che la nostra candidatura sia plurale e collettiva e ci impegni tutti verso il governo della città. Che affronteremo in un quadro politico sì rinnovato ma a livello nazionale fortemente segnato dalla destra e in quello regionale fino a poco fa del centrodestra, come al Comune di Sassari che guarda di fatto da quella parte», ha detto Mascia in apertura di conferenza stampa. Ai suoi lati e in sala gli esponenti dei partiti della coalizione, insieme agli assessori regionali espressione del territorio del nord ovest (Desirè Manca, Antonio Piu, Franco Cuccureddu, Gianfranco Satta), la neoconsigliera regionale Carla Fundoni e i consiglieri comunali uscenti del Pd Fabio Pinna e Giuseppe Masala, presenti anche il deputato del Pd Silvio Lai e i segretari regionali del Pd, Piero Comandini (da qualche settimana anche presidente del Consiglio regionale), e del M5s, il senatore Ettore Licheri e altri rappresentanti del “campo largo”.  

Giuseppe Mascia

«Governeremo dialogando con la città, non limitandoci a comunicare – ha detto ancora Mascia –. Riprenderemo il metodo inaugurato da Gianfranco Ganau con il piano strategico, che aveva portato avanti nel suo mandato di sindaco, coinvolgendo i corpi intermedi e gli altri portatori di interesse, comprese le associazioni di categoria. È questo il senso della nostra proposta, che è unitaria innanzitutto per questo. E ci sentiamo uniti e forti in una correlazione armoniosa con la Regione Sardegna. Non vi sarà sfuggito che non ho usato il pronome io. Partiamo dal noi, da dove ci siamo lasciati con le elezioni regionali. La presidente Alessandra Todde mi ha chiamato prima di questa conferenza stampa. Tutta la Giunta regionale sarà a disposizione di questo territorio».

Adesso occorre completare la definizione del programma della coalizione. E anche coinvolgere chi naturalmente potrebbe farne parte. «Tendiamo la mano a tutte le forze progressiste che si riconoscono in un quadro plurale, non individualistico, che vogliono partecipare a questa sfida, che non termina nei prossimi cinque anni. Vogliamo parlare a tutte le forze civiche e progressiste». Nessun nome, ma il riferimento a chi ha già parlato di liste e candidature nell’area progressista, come quella di Mariano Brianda, è scontato.

«Abbiamo fatto un percorso molto impegnativo sulla falsariga di quello vittorioso regionale. E abbiamo ritenuto di fare ogni sforzo per replicare quell’accordo. Sentiamo tutta la responsabilità di dare a Sassari la possibilità di un governo radicalmente differente rispetto a quello adesso presente», aveva detto poco prima Maria Francesca Fantato, vicesegretaria regionale del Pd.

La novità nel centrosinistra sassarese, diventato “campo largo”, è la partecipazione del M5S. «Cinque anni fa abbiamo iniziato un percorso in Consiglio regionale e da subito c’è stata armonia e unione, che quindi continuerà a livello locale», ha spiegato Desirè Manca.

Il programma. Qualche tema lo ha anticipato lo stesso Mascia questa mattina. Nel futuro di Sassari c’è innanzitutto una correlazione tra città e territorio, che va costruita giorno per giorno in base alle necessità. «Dobbiamo pensare come città metropolitana, come una grande città, che non esiste se non ha interesse per il proprio territorio, per l’aeroporto, il porto e le aree rurali. Dobbiamo insomma fare in modo che Sassari riprenda a sentirsi all’interno di un contesto», ha puntualizzato Giuseppe Mascia.

Il tema più importante sarà la sanità, con le emergenze, a partire da quella della Gena. Poi i problemi dei quartieri. E il sistema di mobilità interna ed esterna, adesso caotico e ingestibile. Un esempio: non è possibile andare a Porto Torres utilizzando due mezzi differenti.

E grande attenzione sarà riservata alla parola cultura. Che vuol dire tante cose: patrimonio architettonico, per esempio, ma anche saper usare il patrimonio umano. Pensare quindi agli anziani ma anche ai giovani. Energia allora. Per riprendere a sorridere.

L.F.

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