La Festa della Liberazione anche a Sassari

Cerimonia in piazza del Comune e poi nel cortile di Palazzo Ducale. Campus: «Una ricorrenza che è per tutti la celebrazione della Libertà»

Anche Sassari ha celebrato questa mattina la Liberazione dal Nazifascismo, avvenuta 79 anni fa. La data simbolo è quella del 25 aprile, quando il Comitato di Liberazione dell’Alta Italia proclamò l’insurrezione generale, abbattendo ciò che rimaneva della Repubblica Sociale.

Ed è stato il corteo organizzato dall’Anpi a dare l’avvio oggi alle manifestazioni alle 9,30 con partenza dall’Emiciclo Garibaldi. In testa il Corpo bandistico “Luigi Canepa” che ha guidato centinaia di cittadini verso piazza del Comune, attraversando via Carlo Alberto, piazza d’Italia, piazza Castello e poi lungo corso Vittorio Emanuele per raggiungere Palazzo Ducale da via Pais, piazza Mazzotti, via al Duomo e vicolo del Campanile. Un lungo serpentone, che quest’anno è sembrato più partecipato del solito.

In piazza, sul lato in alto, la postazione microfonica davanti al gonfalone e al simbolo del Comune, tutt’intorno i rappresentanti delle associazioni dei combattenti e dei reduci. L’ingresso del corteo è stato salutato con l’esecuzione dell’inno nazionale di Novaro-Mameli.

«La festa della Liberazione si onora con la partecipazione attiva dei cittadini, ciascuno nel proprio ruolo, alla costruzione e al mantenimento di un patto di convivenza che sempre più realizzi e sia conforme ai valori della nostra Costituzione», ha detto la prefetta Grazia La Fauci, che ha aperto gli interventi istituzionali. Subito dopo ha preso la parola il presidente della sezione sassarese dell’Anpi, Thomas Arras, e poi Roberto e Angelica, studenti delle scuole secondarie di secondo grado cittadine che hanno preso parte al progetto “Promemoria Auschwitz”, promosso da Arci e dall’associazione Deina e sostenuto economicamente dall’Amministrazione comunale. «Auspichiamo che queste parole non rimangano internate tra i fili spinati polacchi, ma che volino lontano e raggiungano Gaza e tutti luoghi dove in questo momento si stanno consumando ulteriori stragi di massa», hanno concluso i due studenti.

Al termine è intervenuto il sindaco Nanni Campus. «Oggi, alla fine del mio secondo mandato, ho per l’ultima volta l’onore di rappresentare per voi e con voi la nostra Città nella celebrazione della Festa della Liberazione. Una ricorrenza che è per tutti la celebrazione della Libertà», ha esordito. Particolarmente applaudito il passaggio finale, con il quale il sindaco ha voluto porre una pietra sopra una polemica che si trascina dal 2001, all’inizio del suo primo mandato, quando la cerimonia del 25 aprile saltò e il portone del palazzo del Comune rimase chiuso. «Per troppi anni il 25 aprile è stato motivo di divisioni, di strumentalizzazioni di parte – ha detto Campus –. Anche io in passato ho ceduto alla strumentalizzazione, sbagliando clamorosamente, ma, dopo anni, i tempi sono certamente maturi perché si possa uscire dal confronto di parte, tra vincitori e vinti, ormai affidato alla storia, per sentirsi tutti indistintamente vincitori di libertà e di democrazia, di un’eredità preziosa che la guerra di liberazione ci ha lasciato».

La cerimonia si è conclusa con la tradizionale resa degli onori ai Caduti nel cortile di Palazzo Ducale, dove è collocata la lapide che ricorda la data del 25 aprile 1945. Qui sono state deposte le corone del Comune e della Provincia.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio