Elezioni sarde, proseguono le verifiche sui verbali

Negli ultimi giorni si sono diffuse voci di un ribaltamento del risultato. Ma il centrosinistra ha smentito seccamente: la distanza è di 1600 voti

Sassari. Chi ha buona memoria e una discreta passione per la saga del mitico ragioniere creato da Paolo Villaggio ricorderà che nella seconda pellicola della serie, “Il secondo tragico Fantozzi”, diretta, come la prima, da Luciano Salce, gli impiegati della Megaditta, costretti dal direttore Guidubaldo Maria Riccardelli alla visione della “Corazzata Kotiomkin” (replica, anzi, parodia della “Corazzata Potëmkin” di Ėjzenštejn), non potevano guardare la partita di calcio Inghilterra-Italia, valida per le qualificazioni ai mondiali del 1978 in Argentina. E allora, nella piccola sala cinematografica dell’azienda, si diffondevano voci, notizie del tutto inventate, oggi le chiameremmo fake: «Non si scambiavano commenti. Nel buio della sala correvano voci incontrollate pazzesche. Si diceva che l’Italia stava vincendo per 20-0 e che aveva segnato anche Zoff di testa su calcio d’angolo». Da venerdì, sui social ma soprattutto su whatsapp, vengono condivise news, che in realtà non trovano alcun riscontro, su un sorpasso di Truzzu sulla Todde nelle operazioni di verifica dei verbali delle sezioni elettorali. Un lavoro di competenza delle commissioni circoscrizionali insediate nei Tribunali. Operazioni svolte da magistrati che controllano i verbali consegnati dai comuni (e firmati dai responsabili dei seggi). Nella giornata di venerdì, al pomeriggio, secondo questi messaggi condivisi e ricondivisi su whatsapp (e di cui non era dato sapere l’autore o l’autrice) Truzzu aveva già rimontato il distacco e anzi era sopra di 200 voti. In serata la distanza con la Todde era tornata indietro ma ad appena 600 voti. Ieri era a 800 e nel pomeriggio qualcuno diceva che i numeri erano di nuovo capovolti. Cosa c’è di vero?

La realtà è che nelle commissioni circoscrizionali, peraltro istituite prima della campagna elettorale e competenti per territorio, i magistrati stanno controllando i verbali. E qualche numero è in effetti cambiato. Ma, attenzione, nessun ribaltone si è verificato. «In questo momento stanno certificando i dati ufficiali. A noi risulta che i voti di scarto siano più di 1.600», ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte, impegnato in Abruzzo in un tour elettorale a pochi giorni dal voto in quella regione. Cosa è successo quindi? Mancavano ancora da registrare sul portale della Regione 19 sezioni (su 1844 totali), tra cui quattro a Sassari. Tutte queste sezioni (ma pare che il verbale di una di Sassari sarà controllato lunedì, quindi mancherebbe al computo totale ancora questa sezione, che presumibilmente, visto il voto complessivo in città, vedrà Todde prevalere su Truzzu) hanno portato a una riduzione del vantaggio di Todde. In termini numerici, Truzzu avrebbe recuperato poco meno di 600 voti sui 2700 indicati sul sito della Regione da martedì scorso. Ma già così i conti non tornano, dal momento che il vantaggio, come riporta anche il Corriere della Sera, sarebbe ora di 1.626 voti (e questo sembrerebbe il dato reale).

Il deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda già martedì scorso aveva detto: «Senza clamore, senza voler far polemiche. Ma i voti di differenza sono davvero pochi. Se dai verbali della Corte d’appello la differenza tra Todde e Truzzu scende sotto i mille, noi chiederemo il riconteggio». E anche Paolo Truzzu, durante la conferenza stampa di martedì mattina aveva escluso l’intenzione di presentare ricorsi, ma aggiungendo un chiaro «per ora». Nel centrosinistra allargato al M5s si ripete che il ribaltone è semplicemente da escludere perché i numeri non ci sono. «La destra non potrà mai ribaltare il risultato».

Si deve insomma attendere la proclamazione da parte della Corte d’Appello, ancora non coinvolta in questa fase che si sta svolgendo a livello di circoscrizioni elettorali. A quel punto, con i numeri chiari, gli interessati (singoli candidati, liste, partiti o, ma non ci sono precedenti almeno in Sardegna, un’intera coalizione) potranno presentare ricorso al Tar. A pesare sembrerebbero le schede nulle, circa 20mila in tutta la Sardegna (ma anche questa parrebbe una stima, tanto che qualcuno insiste che il numero vero potrebbe essere di 12mila o tutt’al più di 15mila), ammesso e non concesso che gli scrutatori abbiano preso sonore cantonate in tutti i seggi. Diverso il discorso per le schede contestate, che si segnano nel verbale in un elenco a parte. E pare che, per esempio, a Cagliari città, secondo l’Unione Sarda, fossero appena 57. Numeri, ripetiamo, non confermati da nessuna fonte ufficiale. Tanto che la stessa premier Giorgia Meloni, in visita ufficiale in Canada, lo dice chiaramente: «Lo scarto tra Todde e Truzzu si sta assottigliando parecchio, le cose sono andate meno peggio di quanto sembrasse. Sul riconteggio aspettiamo, è una decisione che non voglio prendere adesso, valuteremo».

Una situazione che in ogni caso lascia nell’incertezza la Sardegna. E i tempi non si prospettano velocissimi. «Quel che sta accadendo in queste ore in Sardegna, circa il conteggio, da parte dei Tribunali, dei voti delle sezioni mancanti, che vedrebbe il centrodestra in rimonta sul centrosinistra, rispetto ad un primo dato, seppur ufficioso, non si è mai verificato nella storia elettorale della Sardegna», ha dichiarato all’Ansa Piero Maieli, consigliere uscente sardista, ricandidato e risultato il più votato del PSd’Az domenica scorsa. È però anche una questione di ordine pubblico. «La situazione che via via si sta delineando non solo ingenera confusione, ma altresì potrebbe, indipendentemente da chi sarà il vincitore, ingenerare problemi di ordine pubblico. Questo lo denuncio non in qualità di consigliere eletto, ma in qualità di semplice cittadino che ha a cuore, la tutela della democrazia da un lato e la tutela dell’ordine pubblico dall’altro. Pertanto, chiedo alle Istituzioni, deputate ad assolvere i compiti di cui sopra, di garantire il pieno diritto della democrazia nonché la tutela dell’ordine pubblico». Parole che hanno già trovato una eco nazionale, riprese anche dal Corriere della Sera. Tanto che a stretto giro, questa volta sull’Agi, gli ha replicato il deputato del Pd Silvio Lai. «Si assiste in queste ore a dichiarazioni inappropriate quanto avventurose da parte di esponenti della destra in Sardegna circa ordine pubblico e possibili ricorsi su dati ufficiali che ancora non esistono – ha detto Lai, che ha ripreso il testo sulla sua pagina di Facebook –. I fatti sono semplici: i tribunali non hanno completato i conteggi delle sezioni che non erano state concluse nei seggi così come sono da verificare le schede contestate il cui numero complessivo non è ufficiale. Dopo di che ci sarà la proclamazione di presidente e consiglio regionale. L’auspicio è che i tanti esponenti del centrodestra che si lanciano in speculazioni e velate minacce attendano serenamente che queste procedure si concludano per poter discutere dei dati ufficiali: creare questo clima non può che far male alla fiducia dei cittadini nei confronti delle elezioni». Con una osservazione finale da parte di Lai: «Sono tanti i casi di elezioni regionali in cui la differenza è stata persino inferiore di quanto avvenuto in Sardegna senza che si sia assistito a tentativi di delegittimazione come quelle di queste ore. Altrimenti viene in mente che ci si trovi davanti a un tentativo di incutere timore in chi sta facendo in queste ore il proprio dovere e questo dovrebbe richiamare immediatamente l’attenzione dei ministeri competenti a tutela dei servitori dello Stato. Meglio terminare un inutile e dannoso palleggio prima di eccedere».

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