Candidato sindaco di Sassari, per il centrosinistra ore decisive

Attesa per il vertice di coalizione che dovrebbe fare finalmente chiarezza sul nome condiviso (vicino il via libera a Giuseppe Mascia?)

Sassari. Dovrebbero essere queste di stamattina le ore decisive per il “campo largo”, chiamato a scegliere il nome del candidato sindaco di Sassari per la medesima coalizione che lo scorso 25 febbraio ha conquistato il governo della Regione. Gli stessi partiti che sostengono la presidente Alessandra Todde devono decidere per Palazzo Ducale. In realtà, sulla carta i tempi possono slittare ulteriormente. C’è infatti tempo fino a 30 giorni prima del voto per presentare il nome del candidato (o candidata) sindaco (con le liste dei singoli aspiranti consiglieri da depositare a stretto giro). Si voterà infatti, come ha stabilito la settimana scorsa la Giunta regionale nella seduta di insediamento, sabato 8 (solo nel pomeriggio) e domenica 9 giugno, un election day che metterà insieme amministrative ed europee.

Non è però il caso di tergiversare ancora. Nelle scorse settimane era partito il tam tam sui possibili candidati. ma senza arrivare a trovare velocemente la quadra. Il motivo era scontato: si attendeva la definizione della Giunta Todde. Scartato il ricorso alle primarie (come noto, non è una soluzione che sta bene a tutti e il Pd non può imporla ad alleati da sempre non molto entusiasti), è stato chiaro da subito che una decisione andava presa dal tavolo della coalizione, ma con i tempi della politica. Adesso il punto è che, mentre gli altri, coalizioni o movimenti, hanno già il proprio candidato sindaco, nel “campo largo” ancora tutto tace, almeno ufficialmente.

Giuseppe Mascia

Gli altri? Le posizioni, e i nomi, ci sono ormai da giorni, se non settimane. Il centrodestra punta sul rettore Gavino Mariotti (nome importante ma al suo primo impegno diretto in politica, quindi si tratta di una mossa non priva di incognite), i Civici dell’attuale maggioranza (uscente) a Palazzo Ducale sull’esperto assessore Nicola Lucchi, poi gli altri che corrono da soli, come il forzista Giuseppe Palopoli (Progetto Civico), Tore Piana, Manuel Pirino, mentre per Mariano Brianda procedono le interlocuzioni per un accordo con il centrosinistra. Rimane scoperta insomma solo la casella del centrosinistra. Finora l’attenzione di media e social è stata riservata a nomi tutti del Pd. Non è però affatto scontato che il candidato (o candidata) sindaco venga espresso dal Partito Democratico, ma di fatto sarà così in un quadro regionale che vede il rinnovo delle amministrazioni comunali anche di Cagliari (dove il “campo largo” punta sul ritorno di Massimo Zedda: oggi la conferenza stampa di presentazione con i rappresentanti dell’intera coalizione e la presidente Todde) e Alghero, solo considerando i comuni con un possibile doppio turno (si voterebbe il 23 giugno). Due allora i nomi sui quali è grande l’attenzione: Giuseppe Mascia, consigliere comunale e segretario della federazione, e Gianfranco Ganau, ex sindaco, ex presidente del Consiglio regionale ed ex capogruppo sempre in Regione. Un ex, viene ripetuto in questi giorni, “di peso” politico, che, secondo una logica sempre politica, una parte del partito vorrebbe riproporre come primo cittadino. Dall’altra parte c’è Mascia, che garantirebbe un rinnovamento, non ovviamente brutale, perché nel Pd il tempo della “rottamazione” è stato archiviato da un pezzo (e l’autore dell’espressione, l’ex segretario Matteo Renzi, è migrato con alterne fortune verso altri lidi partitici). Ma pur sempre rinnovamento, senza dubbio sul piano anagrafico (ha 49 anni), sarebbe. Nel partito in queste settimane erano emerse anche altre “sensibilità”, che ricalcano, grossomodo, le componenti interne (non tutte). Si sono fatti così i nomi di Fabio Pinna, anche lui consigliere comunale, e di Gavino Manca, ex consigliere regionale ed ex deputato. Nella prima fase, era stata considerata della partita l’ex assessora e consigliera comunale Maria Francesca Fantato, vicesegretaria regionale dem. Ma oggi il discorso sembra, anzi, è ristretto a Mascia e Ganau, con il primo in vantaggio perché più gradito dagli alleati.

Due nomi che fanno riferimento al Pd e non al resto della coalizione. Ecco allora che da qualche giorno iniziano a circolare, con grande ritardo rispetto ai tempi apparentemente veloci degli altri candidati sindaci, ipotesi legate agli alleati del Partito Democratico. Innanzitutto, è stato fatto notare che sono rimasti nomi di uomini. Una candidata, almeno una, non sarebbe male fosse della partita. E così una possibilità sarebbe nei partiti a sinistra del Pd. Ma ci sarebbe anche un’altra alternativa, questa volta espressione dell’area pentastellata. Nomi non ce ne sono e questo particolare ha fatto pensare a una mossa semplicemente tattica per provare ad accelerare i tempi.

Oggi (lo si ripete da un paio di giorni) potrebbe però arrivare la schiarita definitiva e arrivare alla sintesi tanto agognata. Per il “campo largo” non è più il momento di tergiversare. Le elezioni sono dietro l’angolo.

L.F.

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