A San Giuseppe la “Sacra Rappresentazione”

Protagonista il coro della scuola media “Salvatore Farina”. Giovedì la rappresentazione tratta da “Il Pianto della Madonna” di Jacopone da Todi

Sassari. Giovedì scorso 21 marzo, la chiesa di San Giuseppe a Sassari ha fatto da suggestivo scenario alla “Sacra Rappresentazione” – tratta da “Il Pianto della Madonna” di Jacopone da Todi – opera per coro, voci recitanti e strumenti, eseguita dai ragazzi del coro “Salvatore Farina” e dal suo gruppo strumentale, diretti dai professori Francesco Mureddu e Giuseppina Uzzanu.

A godere dello spettacolo dell’arte trasformata in canto e musica e parole un pubblico particolarmente numerato e appassionato. Nel corso dello scorrere della serata sono stati inseriti in programma i brani della tradizione sarda e barocca, spunti che hanno reso più emozionante l’azione scenica.

I ragazzi hanno eseguito, con particolare cura ritmica e precisa intonazione, sia la parte vocale che strumentale. Le voci recitanti hanno interpretato le loro parti rendendo appieno la tipica drammaticità della lauda religiosa medievale creando grande emozione fra il pubblico che non ha lesinato lunghissimi applausi.

Il coro stabile “Salvatore Farina” – realtà voluta dai professori Mureddu e Uzzanu – da sempre sostenuto da dirigenti, dagli insegnanti e dai collaboratori scolastici, ha ormai una lunga storia di 14 anni e numerosi concerti eseguiti. Nascendo all’interno della scuola media “Salvatore Farina” i coristi si rinnovano continuamente ma sempre con grande entusiasmo e spirito di responsabilità. Tutto ciò ha una ricaduta molto positiva a livello didattico e sociale ed inclusivo. Sono ragazzi di diverse classi – provenienti dalle prime, dalle seconde e dalle terze – che non è raro continuino a frequentare le prove del coro anche dopo la terza media. «Una realtà che riteniamo meriti di essere raccontata, “strumento” per insegnare ai ragazzi in una età così particolare per la loro crescita, ad amare la musica in modo semplice e accattivante, dando luogo a momenti di aggregazione e cooperazione che dovrebbero essere alla base dell’azione educativa della scuola italiana».

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