Cuccureddu: «Una bellissima Cavalcata Sarda»
Giudizio entusiasta del nuovo assessore regionale del Turismo. «Incantato come sempre dai costumi. Importante mantenere il sostegno ai grandi eventi identitari»
Sassari. «È stata una bellissima edizione». Franco Cuccureddu è il nuovo assessore regionale del Turismo, insediato appena un mese fa. Ieri era in tribuna in piazza d’Italia. «La Cavalcata l’ho seguita naturalmente sin da bambino. Però devo dire che questa è stata un’edizione molto ben ritmata e veloce. È finita anche in anticipo rispetto agli anni scorsi».
Una festa per Sassari e per tutta la Sardegna. «Bellissimi i costumi, come sempre – ha detto ancora l’assessore –. Un grande evento, che fa parte dei cosiddetti GEI, “grandi eventi identitari della Sardegna”, che sono sostenuti finanziariamente in modo importante dall’Assessorato regionale, con la duplice finalità di mettere in mostra le nostre tradizioni sia direttamente sia attraverso anche i media e i social con le immagini che rimbalzeranno per settimane, ma anche di contribuire a conservare queste tradizioni. Se non ci fossero grandi eventi probabilmente sarebbe più difficile sostenere il lavoro che viene fatto durante tutto l’anno da associazioni meritevoli che conservano le nostre tradizioni più autentiche. La Cavalcata, tra i nostri grandi eventi regionali, è di fatto l’unica non strettamente legata a un evento religioso e quindi questo consente anche una certa mobilità».
E i programmi della Giunta Todde per il turismo quali sono? «Non voglio polemizzare sugli stanziamenti, anche perché in questi mesi abbiamo un bilancio tecnico. L’Assessorato del Turismo però si trova a gestire lo 0,8% del bilancio regionale. In passato gestiva intorno al 3%. Adesso con 80 milioni di euro si pagano gli stipendi, le luci, qualche affitto, poco altro. Non siamo più in un periodo di vacche grasse e non abbiamo fondi PNRR o altri da pianificare. Credo però che sia necessario, magari in maniera più selettiva, conservare finanziamenti importanti, non solo sui grandi eventi. È anche importante investire molto sui dati e, per esempio, fare in modo che ci consentano di fare politiche predittive sui flussi, che hanno realmente capacità di lasciare risorse in Sardegna. Non quindi improvvisare ma avere elementi per poter programmare, scegliere noi i target». (lf)