Cavalcata Sarda, a Sassari i colori, i suoni e le danze di un’intera isola

Grande successo per la 73ª edizione. Il sindaco Nanni Campus: «Per me è stata l’edizione più bella»

Il sindaco Nanni Campus

Sassari. «Ne ho fatto solo otto perché il covid due me le ha “rubate”. Credo che sia stata l’edizione più bella a cui abbia assistito». Il sindaco Nanni Campus ha commentato così la 73ª edizione della Cavalcata Sarda, che domenica 12 maggio ha portato a Sassari i colori, i suoni e i balli del folklore isolano. Un appuntamento se vogliamo ha segnato diverse prime volte. Innanzitutto, la lunga sfilata è terminata intorno alle 13,10, in anticipo rispetto a diversi anni a questa parte. Poi, lo spostamento della data, una domenica settimana prima, per evitare sovrapposizioni con la festa dei Martiri Turritani, in programma nel prossimo fine settimana. È stata invece la seconda volta che i gruppi hanno sfilato in ordine alfabetico e non invece per provincia, come accadeva prima. Confermato infine il ritorno al senso antiorario di marcia del corteo (con partenza da corso Cossiga verso l’Emiciclo, via Brigata Sassari, via Cagliari, piazza d’Italia, via Roma e conclusione in via Asproni). E, per fortuna, niente pioggia – lo scorso anno invece la sfilata era stata interrotta a metà mattina – a rovinare la festa. Per il resto è stato confermato il carattere di un evento che da 73 edizioni porta a Sassari il meglio delle tradizioni popolari sarde. «Un grazie all’Amministrazione comunale, a tutto il personale del settore cultura, e non solo, che ha lavorato, grazie al direttore artistico Giuliano Marongiu che ha dimostrato di essere un regista – ha detto ancora Campus –. La Sardegna ha potuto toccare con mano come questa giornata la festa dell’Isola. E la cosa bella è che non è legata a nessun momento devozionale ma nasce proprio perché si vuole festeggiare insieme e Sassari è il suo palcoscenico ideale». È anche un saluto ai sassaresi da parte del sindaco ormai vicino al termine del suo mandato. «Credo che di lasciare in eredità a questa città una generazione di quarantenni e cinquantenni che hanno davvero la voglia e la capacità di poter guidare la città. Io dico solo vinca il migliore».

Attesa la presenza sulla grande tribuna di piazza d’Italia di candidati sindaci e consiglieri alle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno prossimi. A cominciare dall’assessore Nicola Lucchi, aspirante primo cittadino per i Civici e pronto a prendere il testimone dall’uscente Campus in caso di vittoria. E poi Giuseppe Mascia per il Campo largo e il candidato indipendente Giuseppe Palopoli. Folta la partecipazione delle autorità, in particolare della Regione, a cominciare dagli assessori Franco Cuccureddu, Desirè Manca e Francesco Spanedda. A fianco al sindaco Nanni Campus la prefetta Grazia La Fauci e la neo consigliera regionale Carla Fundoni, eletta nei giorni scorsi presidente della Commissione Sanità, che in apertura ha sfilato in costume di Sassari con il gruppo folk Sa Pintadera, oltre all’assessora comunale alla Cultura Virginia Orunesu. E tanti altri tra politici, amministratori e rappresentanti di enti e istituzioni regionali e cittadine. In prima fila anche il deputato sassarese Silvio Lai, e sul lato opposto della tribuna alle Forze dell’ordine insieme al comandante dalla Brigata Sassari, il generale Stefano Messina. A due passi dalla tribuna anche una troupe della BBC in uno spazio riservato (è stato riconosciuto il regista americano Stanley Tucci).

«Uomini e donne che sono arrivati da ogni angolo dell’Isola, hanno portato bellezza e hanno contribuito ancora una volta a dipingere un affresco credo unico, perché la Cavalcata Sarda è questo, il solo spettacolo che non può concedersi repliche. È una festa libera», ha detto al termine il direttore artistico Giuliano Marongiu, particolarmente soddisfatto.

In coda alla sfilata, a cui hanno partecipato in totale più di duemila figuranti in rappresentanza di 60 associazioni provenienti da tutta la Sardegna, 120 donne in abito tradizionale per un segnale contro ogni forma di violenza. Un lungo viaggio attraverso la Sardegna, da Aritzo a Villaurbana, con i vari gruppi intervallati dalle maschere isolane: i Thurpos di Orotelli, i Mamutzones di Samugheo, Sos Colonganos di Austis, Mamuthones e Isohadores “Atzeni” di Mamoiada e Sos Merdules Betzos di Ottana. In apertura i gruppi folk di Sassari, i tamburini dei gremi e una rappresentanza dei Massai e l’immancabile Inoria Bande.

Il corteo è stato chiuso dall’auto storica Orsa Siata Spring 1968 (unica automobile italiana prodotta in Sardegna, a Cagliari) che simbolicamente “lega” le precedenti edizioni della Cavalcata sarda a quella del 2024. A bordo una donna in abito tradizionale di Osilo, omaggio ai reali che inaugurarono la Cavalcata nel 1899. La manifestazione si è chiusa con il passaggio di 170 cavalli in rappresentanza di 11 comuni e un ringraziamento a tutti coloro che hanno permesso lo svolgimento della grande festa isolana.

Grande partecipazione di pubblico lungo il percorso. E nella grande area mercatale, da sempre particolarmente gradita da sassaresi e turisti, tra corso Cossiga, via Enrico Costa e piazza d’Armi, per un totale di 234 stalli assegnati.

L.F.

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