Ricordando Enrico Berlinguer

Sono passati 35 anni dalla sua morte. Martedì sera la sezione di Sassari del Pci “Polano-Berlinguer” organizza una serata evento con Vindice Lecis

Sassari. In occasione del trentacinquesimo anniversario della morte di Enrico Berlinguer (Padova, 11 giugno 1984), la sezione cittadina del Pci “Polano-Berlinguer”, organizza per martedì 11 a Sassari nella sede di via Mancaleoni 3 (inizio ore 19) un’iniziativa per raccontare gli anni giovanili del futuro segretario comunista. Lo scrittore e giornalista Vindice Lecis racconterà il periodo sassarese di Berlinguer, segretario del circolo giovanile comunista di via San Sisto, all’indomani della caduta del fascismo e, in particolare, le due giornate di mobilitazione popolare che sconvolsero Sassari il 13 e il 14 gennaio 1944. Le manifestazioni, originate da una situazione di miseria e di fame e note come “i moti del pane” furono funestate da gravissimi incidenti tra le forze dell’ordine e i manifestanti. Berlinguer con i militanti del circolo giovanile comunista – che registrava 126 iscritti – fu parte attiva (pur con la disapprovazione del Pci che temeva provocazioni) delle due giornate di protesta, caratterizzate da scontri, violenze, spari, cariche di carabinieri a cavallo, attacchi a mezzi della polizia, assalti a forni e che si conclusero con un’imponente ondata di arresti. Anche Enrico Berlinguer e 37 giovani comunisti furono arrestati e gran parte di loro trascorse tre mesi circa nelle carceri di San Sebastiano.

Lo stesso Berlinguer in un’intervista concessa alla Nuova Sardegna il 15 gennaio 1984, pochi mesi prima della sua morte, ricordò quelle due giornate: «Fu una forte e tumultuosa protesta della parte più povera della città provocata anzitutto dalla penuria dei generi alimentari ma anche dalla permanenza nei posti di comando di gerarchi fascisti», raccontò il segretario ad Alberto Statera. Ricordò anche «la montatura imbastita da molti capi della polizia, che inventando di sana pianta reati gravissimi mai commessi cercarono di scompaginare la forte organizzazione giovanile comunista». Giudicò infine quei tre mesi a San Sebastiano come «una buona scuola politica».

Al termine dell’iniziativa dell’11 – aperta a tutti – ci sarà un buffet per autofinanziamento.

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