25 novembre, adolescenza terra di confine

Riflessione della garante regionale dell’Infanzia Carla Puligheddu sul tema della violenza sulle donne

La garante Carla Puligheddu

Giulia aveva 22 anni quando è stata uccisa, Chiara ne aveva 13 anni quando è stata strappata alla vita, entrambe nelle modalità più crudeli e inaccettabili. A Giulia come a Chiara è stata tolta la parola per sempre. Abbiamo vissuto e viviamo sentimenti di rabbia, di angoscia e disperazione per la violenza subita che ci spingono ad attivare processi di riflessione e analisi sul disagio giovanile e familiare. Ma anche a riflettere sulla gestione delle relazioni affettive e sulle conseguenze di quanto può accadere quando il rispetto dei diritti umani vengono ignorati o se non vengono tempestivamente attenzionati.

Penso che la scuola possa offrire un contribuito sostanziale all’interpretazione dei segnali, perché si tratta soprattutto di attenzione verso coloro che, in quanto minori, necessitano di maggiori tutele. Un invito, un appello ad intraprendere con sollecitudine azioni di prevenzione del disagio.

Guardo all’adolescenza (10/21 anni) come una “terra di confine”, uno spazio complesso e insicuro, difficile da abitare, difficile da indagare; dove quello “stare nel mezzo“, tra il “non più” ed il “non ancora” (non più bambine e non ancora adulte) generalmente procura ansia e turbamenti, nonché conflitti e/o isolamento sociale. Capire i segnali richiede preparazione specifica e attitudine.

Tuttavia, la scuola e la famiglia, che hanno centralità nella vita dei minori, da sole non bastano. Servono interventi convergenti a loro sostegno. Servono reti di solidarietà unitamente a servizi di cura territoriali efficienti, e non basta più prendersi per mano e attraversare i labirinti oscuri dell’esistenza umana. Servono investimenti dello Stato che prevedano strumenti concreti e azioni di salvaguardia. E serve affermare e divulgare la cultura del diritto alla vita. Con l’auspicio di contribuire allo sviluppo di una società sensibile, preparata ad accogliere le fragilità, pronta ad attivare percorsi di sostegno in risposta agli effetti devastanti procurati dagli eventi tragici, dove si desidera garantire benessere.

Il mio impegno per l’infanzia e l’adolescenza nel solco di un dovere responsabile e costante delle Istituzioni è teso alla prevenzione del disagio. Ritengo fondamentale partire dal diritto del minore all’Ascolto e dalla capacità degli adulti di “mettersi in ascolto”. L’ascolto, infatti, ancor prima di essere un diritto, è un atteggiamento naturale che si dovrebbe realizzare nelle situazioni quotidiane, in famiglia, a Scuola e non solo in quelle procedurali. Non a caso, a questo diritto verrà dedicato il Convegno organizzato dalla Garante insieme all’università di Cagliari, nella giornata internazionale dedicata al contrasto di ogni forma di violenza contro le donne.

Carla Puligheddu
Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza

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