Pnrr e Università, a Sassari la ministra Maria Cristina Messa

Tavolo tecnico aperto ai rappresentanti del territorio. Presentato uno schema di progetto con l’Ateneo capofila a livello nazionale

Sassari. Lavorare insieme e rafforzare le reti già esistenti. Per ripartire con il Pnrr occorre insomma fare sistema, ancora più importante se l’obiettivo è sostenere la ricerca scientifica. Questa mattina la ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, ha incontrato i vertici dell’Università di Sassari e i rappresentanti del mondo della produzione. Un tavolo tecnico breve ma ricco di contenuti, promosso nell’Aula Magna del Rettorato in piazza Università. Il rettore Gavino Mariotti – affiancato dal prorettore vicario dell’Università di Cagliari Gianni Fenu, in sostituzione del rettore Francesco Mola – ha presentato uno schema di progetto Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) nel quale l’Ateneo turritano si propone come capofila a livello nazionale. I partner del progetto sono Regione Sardegna, Banco di Sardegna, Fondazione di Sardegna, CRS4, Cnr, Abinsula, Qatar Foundation, Ats, Aou di Sassari, Accademia di Belle Arti, Coldiretti, Sistema camerale, Università di Trieste, Università Federico II di Napoli, oltre ad altri partner, pubblici e privati (Price Waterhouse e Coopers, Istituto Turistico Immobiliare, As do Mar), «allo scopo di riunire le diverse anime del territorio in un unico intento», ha dichiarato Mariotti. I temi su cui si punterà, in un unico progetto, sono riconducibili a quattro macro aree: agro-veterinario e alimentare; sanità; sistema bancario; sistema dell’industria turistica, che svilupperanno attività al fine di rispondere alle esigenze del territorio. L’obiettivo è quello di «valorizzare tutte le risorse che la Sardegna può mettere in campo in questi settori per lo sviluppo sociale ed economico della nostra Isola», ha aggiunto il rettore.

La ministra Maria Cristina Messa ha ricordato che il Pnrr destina al Sud il 40 per cento dei fondi da distribuire sulla base della progettualità. Per l’Università e la formazione ci sono 11 miliardi di cui 9 per la Ricerca che saranno messi a bando. Pertanto, «è necessario presentare progetti che guardino al futuro e che diano risorse per lo sviluppo per i prossimi 5 anni. I progetti dovranno garantire innovazione e l’innovazione non si fa senza ricerca. C’è totale disponibilità da parte del Ministero a supportare le vostre iniziative, ma la cosa importante è fare rete in Sardegna e anche nell’ambito del territorio nazionale, perché la conoscenza non ha confini», ha dichiarato Maria Cristina Messa. «L’obiettivo finale è dare ai giovani gli strumenti per la formazione e per l’inserimento nel mondo del lavoro. C’è attenzione da parte del Governo per le esigenze della Regione Sardegna. Chiediamo progettualità con l’indispensabile coinvolgimento delle imprese».

In chiusura la ministra ha ascoltato gli interventi degli attori economici del territorio ed è emersa la volontà da parte di tutti a contribuire al progetto, ciascuno per le proprie competenze.

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