Italia in Comune al sindaco Campus: «Più informazione, meno denunce»

«Puntare maldestramente il dito contro i medici di base non fa che alimentare un inutile clima generalizzato di sfiducia e sospetto. Serve un’esatta fotografia della situazione sanitaria cittadina»

Il sindaco di Sassari Nanni Campus

Sassari. «Era il 26 febbraio quando Italia in Comune col suo consigliere Lello Panu sollecitava l’Assessorato comunale competente ad affrontare urgentemente la situazione di Casa Serena, della quale evidenziava le numerose carenze strutturali e funzionali, anche con riferimento al servizio pulizie. Oltre un mese dopo, caduto nel nulla questo appello, come i tanti altri rivolti direttamente al sindaco affinché accogliesse l’offerta di collaborazione delle minoranze nella gestione della crisi pandemica, abbiamo invece assistito ad una serie di vere e proprie denunce pubbliche, rivolte dapprima agli operatori addetti alle pulizie della struttura – poi smentite nella sostanza dalla sindacalista Cisl Maria Giovanna Mela, che precisò che essi erano stati in gran numero contagiati proprio dal Covid e dunque certamente non potevano essere accusati di aver abbandonato il servizio – da ultimo ai medici di base». È quanto scrivono in una nota Luigi Satta e Aurora Bayslak, rispettivamente presidente e coordinatrice di Italia in Comune Sassari.

«I medici di base – prosegue il testo – sono stati addirittura incolpati di avere “abbandonato” i loro anziani pazienti. Anche in questo caso, prendiamo atto della immediata replica e smentita del dottor Antonello Desole, segretario territoriale del sindacato medici di base e apprendiamo invece di operatori sanitari ammalatisi proprio nell’espletamento delle loro funzioni. Si tratta con tutta evidenza di un atteggiamento, di una dialettica del tutto inopportuni in un contesto emergenziale in cui occorrerebbe lucidità, completezza di informazioni e collegialità nelle decisioni (anche attraverso la richiesta commissione Covid). Puntare maldestramente il dito contro i medici di base non fa che alimentare un inutile clima generalizzato di sfiducia e sospetto, quindi di sconcerto in una comunità già gravemente stressata dal dramma della pandemia e dalle restrizione imposte. Sarebbe assai più utile che il sindaco si impegnasse a fornire finalmente un’esatta fotografia della situazione sanitaria cittadina (ad oggi, incredibilmente non si conosce neppure il numero ufficiale di casi positivi al virus in città) e, come richiesto, si facesse parte attiva nel sollecitare l’immediata attivazione delle U.S.C.A., unità speciali già operanti da tempo in molte regioni d’Italia, decisive per una tempestiva e corretta assistenza domiciliare ai pazienti», concludono Satta e Bayslak.

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