Golfo dell’Asinara, aumenta l’erosione costiera

Il consorzio turistico lancia l’allarme: «Stiamo perdendo le nostre spiagge, occorre agire subito»

L’erosione costiera è un fenomeno presente in molta parte dei 1.800 Km. di costa sarda, e l’arretramento delle superfici sabbiose ne costituisce uno dei maggiori indicatori, costituendo di fatto un ostacolo non solo per l’economia turistica; ma un corto circuito fra norme di salvaguardia ed inutili freni burocratici impedisce di fatto ogni possibilità di intervento, contribuendo tra l’altro al degrado della fascia costiera.

Questo è incomprensibile dal punto di vista logico, dannoso dal punto di vista economico, assurdo dal punto di vista scientifico.

Logicamente, la mancanza di un cuscino sabbioso sulla linea di costa rende più facile lo sgretolamento e l’arretramento di tale linea; economicamente, è dimostrato che la costa sabbiosa è in grado di produrre un ritorno economico valutabile in 50-150 Euro per metro quadro-anno, a seconda del grado di fruibilità e di attrezzatura del bene-spiaggia; scientificamente, è dimostrata, nonché catalogata, la disponibilità, in Sardegna, di adeguate quantità di sabbie di cava identiche alle varie sabbie costiere per granulometria, composizione mineralogica e caratteristiche chimico-fisiche, dunque idonee al ripascimento; per il sorbonaggio e lo spostamento delle sabbie di basso fondale, sono numerose le esperienze in tutte le aree costiere italiane ed europee.

Gli studi esistenti (utile la cartografia storica del gruppo strategico n° 6 del CNR), dimostrano una permanenza della sabbia da ripascimento pari al 70% rispetto alla quantità immessa, dove la pendenza del fondale a batimetrica – 5 metri sia inferiore al 5%, (ed è il caso ,ad esempio di gran parte della costa settentrionale sarda, dove la pendenza media è inferiore al 3%), dunque, si acclara la validità, anche economica, di interventi di questo tipo, vista la situazione che diminuisce ulteriormente i fenomeni di asporto.

Non è in alcun modo giustificabile la situazione amministrativa attuale, grazie alla quale un semplice divieto giustifica malamente l’accantonamento del problema

Quanto finora affermato è ancora più evidente e drammatico se si va ad osservare la situazione che si è creata, e continua a crearsi, nel Golfo dell’Asinara. Ci riferiamo, in particolar modo, ai fenomeni di erosione che hanno interessato, in tempi recentissimi, le aree di Porto Torres lungo la costa che, partendo dalla chiesa di San Gavino a mare, spiaggia di Balai, arriva fino alla Torre di Abbacurrente.

Alcuni anni orsono, vi fu una mobilitazione di alcuni residenti e non, per salvaguardare dall’erosione la Torre aragonese di Abbacurrente, sul litorale di Platamona, Questa, infatti, rappresenta uno straordinario monumento storico artistico della provincia di Sassari, facente parte di un insieme di torrette di avvistamento che caratterizzano le coste ed i punti di rilievo paesaggistico di tutta la Sardegna. La torretta, trovandosi direttamente sulla battigia, è continuamente colpita dalle onde che, negli anni, ne hanno eroso il basamento, compromettendone inevitabilmente la stabilità.

Proseguendo nel comune di Sorso, vi sono vistosi fenomeni di erosione che, di anno in anno, assottigliano la profondità delle spiagge di Platamona fino alla foce del fiume Sili, oltre il quale è un vero disastro. La spiaggia infatti non esiste quasi più ed il suo posto è stato preso da pietre e ciottoli che rendono quasi impossibile una regolare fruizione del luogo per attività turistico balneari fino a Marritza e a Punta Tramontana.

Pericolosi fenomeni di erosione hanno inoltre interessato, negli ultimi tempi, anche Castelsardo costringendo le amministrazioni locali ad interventi di urgenza per mettere in sicurezza i luoghi.

Riteniamo quindi, alla luce di quanto sopra, non più prorogabile richiamare l’attenzione dei Sindaci delle città interessate, dei politici regionali e nazionali sulla necessità di affrontare la situazione, creare immediatamente una task force, coinvolgendo le forze politiche, gli esperti del settore, gli imprenditori, in grado di esaminare la situazione, definire una strategia, adottare i provvedimenti necessari, reperire le risorse utili ad effettuare interventi immediati e definitivi, circoscrivendo un quadro normativo semplice, chiaro ed agile,(ad esempio, un testo unico che li permetta ), e collegando la necessaria protezione delle coste con un volano economico utile allo sviluppo.

Confidiamo nel senso di responsabilità dei nostri amministratori affinché si attivino immediatamente e si facciano promotori del tavolo di lavoro richiesto, in difesa di questo nostro immenso patrimonio naturale che rappresenta inoltre un grande volano per lo sviluppo della attività turistica ed economica dell’intera provincia. Un eventuale disinteresse, lo ribadiamo, sarebbe incomprensibile dal punto di vista logico, dannoso dal punto di vista economico, assurdo dal punto di vista scientifico.

Noi continueremo, per nostro conto, a vigilare, a stimolare i nostri interlocutori con l’auspicio che le nostre parole e le nostre preoccupazioni non restino inascoltate.

Gianni Russo
Presidente del Consorzio Golfo dell’Asinara s.c.a r.l.

Prof. Lorenzo Scano
Studioso, già fondatore, dirigente nazionale e coordinatore di Associazioni ambientaliste, aggiornatore MIUR, organizzatore fra l’altro del “convegno nazionale sull’ erosione costiera, Portoconte Ricerche, aprile 2002”        

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