Riforma della Costituzione, il M5S promuove un primo dibattito

Sabato mattina nella Sala Angioy in piazza d’Italia insieme le ragioni del sì e del no. La contrarietà dell’Anpi. Dall’Associazione Berlinguer un’analisi articolo per articolo

 

 

M5SDibattitoCostituzioneSassari. Un confronto tra le ragioni del sì e quelle del no alla riforma della Costituzione che nel prossimo autunno sarà oggetto di un referendum confermativo e che sta già portando a contrapporsi con spirito dialettico i sostenitori delle due posizioni. Il M5S di Sassari ha promosso sabato mattina un primo dibattito. «Non c’è di più difficile che scrivere una costituzione, anche più difficile di un’operazione al cuore», ha detto l’avvocato Ettore Licheri nell’introduzione. «Con la riforma Renzi-Boschi stiamo perdendo irrimediabilmente l’equilibrio generale del corpo. Doveva essere un punto di forza e invece è un punto di debolezza».

È stato l’avvocato Giuseppe Bassu, già presidente dell’Ordine Forense e docente universitario, a ricostruire i passaggi storici che hanno portato alla scrittura della costituzione repubblicana e alla successiva attuazione di alcuni organismi previsti come il Cnel, il Csm e la Corte Costituzionale.

Le parole più forti sono state pronunciate da Caterina Mura, presidente dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani). «Tutte le democrazie occidentali hanno due camere. Le istituzioni vanno rese efficienti. Un maggior risparmio si sarebbe potuto ottenere semplicemente diminuendo il numero di deputati e senatori. Se passa il sì avremo invece un Senato non rappresentativo e senza autorevolezza», ha fatto notare. «Diciamo no allo stravolgimento della Costituzione. Rodotà ha detto che l’Assemblea Costituente è stata eletta con il sistema proporzionale. Adesso invece avremo un sistema ipermaggioritario, con un partito pigliatutto».

M5SDibattitoCostituzione3Gianpaolo Mameli, dell’Associazione Berlinguer, ha invece fornito spunti di riflessione sui singoli articoli della riforma, senza dare indicazione a favore o contro, ponendo a confronto il vecchio testo con quello nuovo. «La Prima parte della Costituzione non si tocca, si interviene solo sulla seconda, dall’articolo 55 all’articolo 132». Come cambia la modalità di composizione del Senato, ridotto a 100 membri, di cui cinque di nomina del Presidente della Repubblica. Ma i senatori a vita sono eliminati, tranne gli ex Capi dello Stato, dal momento che potranno durare per sette anni. Non è direttamente previsto invece che i senatori saranno scelti solo con elezione di secondo grado dai Consigli regionali. Sono inoltre più chiare le competenze dello Stato e delle Regioni. Ma le novità sono anche altre. Per esempio, le leggi elettorali possono essere sottoposte preventivamente alla verifica della Corte costituzionale. O per l’elezione del Presidente della Repubblica: è eliminata la possibilità che sia eletto a maggioranza, dal momento che saranno sempre necessari i tre quinti dei componenti o dei votanti. «In questa discussione stiamo ascoltando tutte le voci, anche quella dell’Anpi, a cui sono iscritto. Ci confronteremo e continueremo a farlo. I nostri costituenti sono riusciti a slegare l’approvazione della Carta costituzionale dalla situazione politica del momento – ha ripreso Mameli –. Nel 1947 De Gasperi va in America e caccia comunisti e socialisti dal governo. Nonostante questo discutono insieme la costituzione, riuscendo a darci quegli articoli della Costituzione. Le successive riforme tramite commissioni bicamerali sono tutte fallite. Le uniche modifiche sono avvenute per singoli articoli con la doppia lettura e a maggioranza assoluta. Penso che dobbiamo utilizzare ancora questi mesi per approfondire la conoscenza degli articoli della riforma».

È intervenuto anche Pietro Diaz per il comitato per la difesa della democrazia costituzionale. Erano presenti anche il deputato Nicola Bianchi e i portavoce-consiglieri comunali Maurilio Murru e Desirè Manca.

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