Processione del Voto, i sassaresi rinnovano la devozione alla Madonnina delle Grazie

Dopo due anni di stop, una gran folla ha seguito il lunghissimo corteo che domenica ha attraversato la città. Campus: «Sono orgoglioso di voi»

Sassari. È ancora forte l’emozione in città per la Processione del Voto di domenica scorsa, ripristinata dopo due anni di stop a causa dell’emergenza pandemica. Il virus nel 2020 e nel 2021 aveva infatti limitato il contatto dei sassaresi con la loro Madonnina, trasportata per lo scioglimento del Voto – momento finale invece mantenuto anche se non in piazza -, dal Duomo al Santuario di San Pietro di Silki su un furgone per evitare la folla lungo il percorso e il conseguente pericolo di diffusione del contagio. Stavolta si è tornati alla tradizione e migliaia di fedeli hanno potuto riabbracciare l’antica e sacra effigie della compatrona della seconda città della Sardegna. L’evento è il secondo per partecipazione, dopo ovviamente la Faradda del 14 agosto. «Sono molto orgoglioso di Sassari che ha mostrato ancora una volta, e oggi in maniera eccezionale perché si sentiva il bisogno, il suo lato più bello, il suo lato migliore – ha detto il sindaco Nanni Campus, al termine dell’intera cerimonia –. Abbiamo dimostrato di essere una comunità che si raccoglie nel senso della devozione, della fratellanza e della serenità. È davvero stato uno spettacolo meraviglioso vedere le famiglie, i bambini, le mamme, gli anziani, i sani e i malati partecipare verso quello che è il simbolo della nostra storia e del nostro sentimento come comunità cittadina, la Madonnina. Grazie Sassari, lo scioglimento del Voto di quest’anno è l’inizio di una grande ripartenza, perché abbiamo dimostrato di averne tutte le capacità. Bravi, davvero grazie, sono orgoglioso di voi. Grazie a tutti!».

Quando nel 1943 l’allora arcivescovo Arcangelo Mazzotti consacrò la città alla Vergine della Grazie istituendo il Voto affinché Sassari venisse risparmiata dai bombardamenti che avevano già martoriato anche Cagliari, il pensiero era rivolto a evitare le devastazioni della guerra, che in quel momento stava entrando nella fase più cruenta. Un sentimento oggi ritornato di grande attualità. Quella di quest’anno è stata infatti anche una Processione del Voto nel segno della pace, come ha ricordato l’arcivescovo Gian Franco Saba poco prima della benedizione conclusiva in piazza con la Madonnina delle Grazie per la lettura dell’Atto di consacrazione insieme al sindaco e alla prefetta Paola Dessì. «Recitiamo un’Ave Maria per la pace, secondo l’intenzione del Santo Padre Francesco. È qui padre Vitaly, il sacerdote che cura la comunità ucraina. Per lui e per le terre martoriate preghiamo».

Gli altri momenti della Processione del Voto sono stati ripristinati in tutta la loro suggestione e partecipazione collettiva: l’uscita dal duomo di San Nicola dell’antico simulacro portato (come sempre) dai Vigili del Fuoco, i petali lanciati dai balconi in via Brigata Sassari e lungo il percorso, le pause di preghiera al Policlinico (con il saluto alla Casa di riposo Giovanni XXIII) e all’Ospedale Civile. E poi la presenza dei gremi, a cominciare dai Massai, di cui la Beata Vergine delle Grazie è la patrona, delle confraternite, delle associazioni parrocchiali e di tutti gli altri che hanno sfilato nel lunghissimo corteo, tra cui i rappresentanti del Cisom, dei City Angels, dei Cavalieri dell’Ordine di Malta e dell’Ordine del Santo Sepolcro, delle comunità religiose, degli Scout, del Capitolo turritano, dei gruppi con il costume di Sassari. Un ritorno anche per la Banda musicale Giuseppe Verdi e per il Corpo bandistico Luigi Canepa, mentre a San Nicola, nel solenne pontificale che ha preceduto l’uscita della Madonnina, i canti sono stati eseguiti dal coro dell’Associazione Rossini diretto da Clara Antoniciello.

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