Pd: «Campus ammetta i propri errori». Pinna: «Dal pulpito del Duomo l’ultimo assolo»

Il gruppo consiliare a Palazzo Ducale interviene sul tema di questi giorni, la contestazione al sindaco Campus durante la Faradda e la sua reazione

Sassari. «Campus ammetta i propri errori». Il gruppo consiliare del Pd a Palazzo Ducale interviene sulla polemica di questi giorni, ovvero la contestazione al sindaco Campus durante la Faradda e la sua reazione. «A questa deriva bisogna reagire, ma reagire vuole dire anche ammettere i propri errori e questo purtroppo non accade, anzi – rimarca il gruppo Pd in una nota stampa –. La fuga dai problemi non è mai la risposta. Questo ci sentiamo di dire in queste ore in cui la città si interroga su come la propria festa abbia preso un pericoloso crinale negli ultimi decenni. Non affrontare il problema vuol dire proprio puntare il dito sempre e solo contro altri, chi fa così dovrebbe riflettere se continuare ad alimentare le divaricazioni oppure fare qualcosa e non solo a parole. Chi ha il compito di amministrare la città deve cercare una sintonia con essa e non una distanza. Ormai fischi, insulti, ingiurie sembrano essere sdoganati, tuttavia bisogna guardare anche al clima generale e questo non è buono da diverso tempo: la rassegnazione si sta trasformando in altro e chi parla di matrice politica dovrebbe ancora di più fare attenzione se si considerano le Amministrazioni dal 1986 a oggi».

Il gruppo consiliare del Pd

«Oltre l’elemento religioso si va rovinando quello civico, quel patto che la cittadinanza riafferma affidandolo alle sue corporazioni – continua la nota, firmata dal segretario della Federazione Giuseppe Mascia e dai colleghi del gruppo Fabio Pinna, Carla Fundoni e Giuseppe Masala –. Il rischio è che oltre a tutto ciò se si continua così potremmo vedere sospeso il riconoscimento Unesco. Affrontiamo il problema guardandolo in volto, collaborando meglio con i gremi, tutto l’anno e in modo ampio. Facciamo un passo in avanti non distribuendo licenze temporanee di somministrazione a ogni angolo del percorso, aiutiamo gli esercenti nel presidiare e controllare il percorso invece di erigere corazzate umane che come tutti i muri promuovono ancora di più che qualcuno li scavalchi. Si recuperi il rapporto con la cittadinanza, lo diciamo da tempo, in questo mandato troppe volte abbiamo visto svilito quel rapporto e non è ostentando muscoli e autoincensandosi che si recupera una cosa così delicata».

«Una storia di fischi e fiaschi», rimarca Fabio Pinna sulla pagina Facebook del gruppo consiliare, rilanciando il testo del comunicato. «La tempesta perfetta del 14 sera e il paradossale “j’accuse” di Campus. Dal pulpito del Duomo, l’ultimo assolo», scrive il consigliere comunale dem.

«Ancora una volta – prosegue Fabio Pinna – tenta di scagionarsi e scaricare sempre sugli altri la responsabilità di qualunque cosa di negativo capiti in questa città. Questa volta la tirata d’orecchie se la sono presa i Gremi. In verità vittime, quanto la città, di questa tempesta perfetta scatenata anche dalla sua incapacità di mantenere il sangue freddo durante la Discesa e la dovuta dignità istituzionale necessaria in queste situazioni nelle esternazioni successive a caldo. E se a Capodanno il flop annunciato è stato colpa di “100 imbecilli” a suo dire organizzati, a Ferragosto è la volta, per le contestazioni ricevute alla Discesa dei Candelieri, della colpa di una folla generalmente di “miserabili”. Siamo stanchi di questo lessico paternalistico e volgare, inaccettabile se utilizzato da chi porta la fascia tricolore in questa città. Ma proviamo a voltare pagina. Finita così tristemente l’era Campus, da domani assumiamo l’impegno verso la città (politica locale, comunità gremiale, associazioni culturali, associazioni di categoria, comitati di quartiere e chiunque altro ami questa nostra città e la sua storia) per lavorare tutto l’anno affinché il 14 agosto 2024 si partecipi alla festa principale della nostra comunità dando lustro alla nostra tradizione e alla nostra storia, costruendo insieme i presupposti per una nuova edizione della Faradda degna di una città che punta ad essere un modello turistico e sociale capace di rivolgersi a platee nazionali ed internazionali, come meriterebbe da tempo», conclude Pinna.

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