Dinamo ancora senza identità

Nessun allarmismo, ma al momento attuale la squadra fa fatica a mettere in campo l’atteggiamento chiesto da Cavina. Il punto di Aldo Gallizzi

(https://www.dinamobasket.com/it/gallery/lba-g2-brindisi-dinamo-0)

Fasciarsi la testa sarebbe eccessivo, ma qualche grattacapo inizia ad esserci e non affrontarlo subito di petto, potrebbe essere pericoloso. La sconfitta, ma soprattutto la prestazione fornita dalla Dinamo sul parquet di quella che quest’anno sembrerebbe avere tutte le sembianze della classica “bestia nera”, ovvero l’Happy Casa di quel marpione di Frank Vitucci, non può lasciare del tutto tranquilli. Al netto delle varie attenuanti, qualche giocatore non ancora al top della forma fisica, Clemmons appena rientrato dagli States eccetera, eccetera, l’aspetto che più inizia ad insinuare qualche pensiero è rappresentato dall’atteggiamento difensivo della squadra. Una squadra che, partendo dal mantra professato dal suo coach, non può prescindere dall’elemento ritenuto basilare e fondamentale per la costruzione e lo sviluppo del gioco e dell’identità della Dinamo 2021/2022. Ebbene, lo snodo, il punto cardine è questo: la difesa allo stato attuale è solo la copia sbiadita di ciò che dovrebbe essere o perlomeno, di ciò che Cavina vorrebbe che fosse. Senza quella, il resto è un castello di carta. Grattacapo dicevamo. Si è parlato di forma fisica non ancora omogenea del gruppo e della conseguente difficoltà, impossibilità, di mettere in campo un certo tipo di atteggiamento. Questo è sicuramente un elemento da tenere in considerazione, ma è anche vero che la preparazione non è iniziata ieri e che ormai si può dire che i motori non siano proprio freddissimi e il numero di giri dovrebbe poter salire senza grossi intoppi. La sensazione è che i giocatori stiano facendo parecchia fatica, se non a recepire, quantomeno a mettere in atto le direttive dell’allenatore e seppur condizionante, viene difficile pensare che dipenda tutto da una forma fisica che, non sarà ancora al top ma non è neppure scarsa. Da una buona difesa, nasce un buon attacco e su questa filosofia, è stato probabilmente impostato il lavoro. Va da se che, in questa fase, con la difesa impantanata e molle come il burro, anche l’attacco stia producendo poco. Circolazione di palla ingessata, poca fantasia e spesso e volentieri, conclusioni forzate ad alto coefficiente di difficoltà. Insomma, questa Dinamo per il momento non ha ancora un’identità, è una squadra di nome ma non di fatto e non è un mistero, ma un dato oggettivo sotto gli occhi di tutti che non può essere ignorato. Chiariamo il concetto: keep calm, non è (ancora) il caso di preoccuparsi, tanto meno di allarmarsi, ma è arrivato il momento di avere risposte più decise quantomeno a livello mentale e di atteggiamento. Se poi in attacco inizialmente si sbaglierà qualche tiro per la poca lucidità causata dall’applicazione difensiva, sarà comunque arrivato un segnale importante, ovvero che questa squadra può essere in grado di fare ciò che gli viene chiesto e che la strada è quella giusta. Tanto più che da ora in avanti inizieranno le settimane col doppio impegno e dunque con tante partite, tante ore in aereo e in pullman e poche in palestra e se fino a questo momento c’è stata la possibilità di allenarsi tanto e bene, da ora in poi sarà molto più complicato. A giocatori e staff tecnico il compito di invertire la tendenza, c’è ancora tutto il tempo ma servono segnali chiari e immediati.

Aldo Gallizzi

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