Consapevolezza e forza, la Torres c’è

Superato a pieni voti il test col Cesena i rossoblù rafforzano le proprie convinzioni e guardano con fiducia al girone di ritorno

In qualche maniera quello di Cesena rappresentava un altro importante test, l’esame di metà stagione per verificare la propria consistenza al cospetto di chi è stato costruito per vincere il campionato. Ebbene, il test è stato superato a pieni voti. La Torres vista a Cesena ha confermato di avere un’identità chiara e precisa, l’identità di una squadra che senza alcun timore reverenziale va dappertutto a giocarsi le sue carte, pensando a fare la prestazione (concetto tanto caro a mister Greco) a prescindere dall’avversaria di turno. In uno stadio da categoria superiore, di fronte a quasi 15 mila spettatori, i rossoblù non si sono fatti condizionare, approcciando con personalità la partita, giocandosela e sfiorando il vantaggio per poi mostrare grandissima solidità e compattezza nel momento in cui il Cesena è passato in vantaggio e la montagna da scalare stava aumentando la sua pendenza. Scotto e compagni non si sono scomposti e nel giro di tre minuti hanno zittito il Manuzzi, pareggiando e continuando a giocare senza paura, per poi soffrire solo nel finale i tentativi dei padroni di casa.

Una sofferenza negli ultimi minuti che poteva starci, considerata la lunghezza della rosa del Cesena, con mister Toscano che ha cercato in tutti i modi di rigirare a suo favore la partita, affidandosi a giocatori come Corazza e Saber, due che sarebbero titolari inamovibili dappertutto e che in Romagna devono dividersi i minuti coi compagni. Questo per capire la profondità della rosa bianconera.

Che dire poi dei tifosi sassaresi che si sono riversati in massa sugli spalti, non smettendo mai neanche per un attimo di sostenere i propri beniamini. Il tutto in un clima e questo va sottolineato, di grande sportività, uno spot per tutto il campionato.

Parlando dei singoli, sono arrivate conferme da tutti, senza distinzione. Zaccagno c’è sempre nel momento del bisogno, Antonelli è il ministro della difesa e ha al suo fianco due compagni di reparto tosti e affidabili come Dametto e Idda. Quest’ultimo ha un pochino sofferto la velocità di Kargbo, ma ci poteva stare. In mezzo al campo la qualità e i colpi di Mastinu con le geometrie e il fosforo di un Giorico che, pur non al meglio ha dato il suo importante contributo. Sulle corsie Zecca si è fatto rimpiangere dalla sua ex squadra mentre Liviero ha corsa e piede top per la categoria. Che dire poi di Fischnaller e Scotto, due che fanno del sacrificio il loro mantra e costituiscono collante fondamentale fra i reparti. Ruocco invece è la scheggia impazzita, la freccia avvelenata che può inventare in qualunque momento e la fortissima e solidissima difesa cesenate ha dovuto fare gli straordinari per contenerlo.

Ciò che però piace di questa squadra al di la delle qualità tecniche dei singoli e della loro esperienza, sono lo spirito di gruppo, l’affiatamento e la coesione. Sono proprio queste le armi che, unite all’entusiasmo e alla vicinanza dei tifosi, lasciano ben sperare per un girone di ritorno che possa riservare altrettante soddisfazioni. Ma sempre con umiltà, partita dopo partita, senza guardare troppo avanti.

Aldo Gallizzi

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