Case dell’acqua, Oristano dice sì

Martedì la proposta del sindaco Nicola Sanna in Consiglio comunale a Sassari. Rosanna Arru: «Puntiamo sulle Case del sindaco». Enrico Sini: «Altri comuni sardi lo hanno già fatto»

 

AcquabicchiereSassari. Oristano è il primo capoluogo di provincia in Sardegna ad installare ufficialmente le “case dell’acqua”. Ne sorgeranno quattro. Proprio ieri la Giunta Tendas ha pubblicato il bando per la concessione delle aree pubbliche destinate ad ospitare per 9 anni i quattro distributori automatici di acqua alla spina. Saranno in funzione per almeno 13 ore al giorno, preferibilmente dalle 6 alle 23, tutti i giorni, festivi compresi. «Abbiamo immaginato delle strutture prefabbricate, illuminate, composte da due vani distinti per l’erogazione dell’acqua naturale, gassata e/o refrigerata, dotate di conta litri, filtrazione di tipo meccanico a carboni attivo e sistema di disinfestazione – spiegano il sindaco Guido Tendas e l’assessore al Decoro urbano e ai servizi tecnologici Efisio Sanna –. Sono molti i benefici ambientali legati all’utilizzo delle case dell’acqua e tra questi il risparmio della plastica e la riduzione dei trasporti su ruote per la distribuzione delle bottiglie. Importante anche il risparmio economico per le famiglie oristanesi che decideranno di utilizzare le Case dell’acqua». CasaAcqua«L’acqua sarà controllata e sicura, sottoposta ad analisi e monitoraggio continuo – evidenzia l’assessore Sanna –. Siamo molto soddisfatti perché, grazie alle Case dell’acqua diminuiremo l’utilizzo dell’acqua in bottiglia, ridurremo l’uso di imballaggi di plastica e vetro e contribuiremo al risparmio delle famiglie alleggerendo il carrello della spesa». È prevista la distribuzione gratuita di chiavette o tessere a 200 famiglie in condizione di necessità. Il 5 per cento dei ricavi del concessionario saranno utilizzati dal Comune a beneficio della promozione del progetto, attraverso nuovi punti di distribuzione o l’incremento dei beneficiari di chiavette gratuite. Il pagamento avverrà tramite scheda, o chiavetta prepagata, fornita dal concessionario, ma anche con monete e banconote. Il prezzo massimo sarà di 5 centesimi a litro (con l’eventuale aggiunta di 1 centesimo per l’acqua refrigerata) e dovrà rimanere invariato per almeno 36 mesi.

RosannaArruIntervento
Rosanna Arru

Martedì scorso la proposta di realizzare Case dell’acqua anche a Sassari è stata illustrata direttamente in Consiglio comunale nel corso del dibattito sull’ordine del giorno presentato dal M5S con cui si chiedeva la sospensione del pagamento del deposito cauzionale ad Abbanoa da parte degli utenti. «Perché non abbiamo pensato alle Case dell’acqua?», ha proposto Rosanna Arru (Sassari Progetto Comune), parlando di “Case del sindaco”. Idea rilanciata da Enrico Sini (Sassari è). «Non possiamo avere più pazienza nei confronti di Abbanoa. Mi domando come mai non si è pensato di posizionare delle fontane pubbliche tipo Case dell’acqua come hanno già fatto altri comuni sardi, quali Stintino, Martis, Mores, Golfo Aranci, Putifigari e Olmedo. So che nel 2010 Ganau era interessato ma non si fece nulla. Ci furono offerte da una ditta sassarese specializzata in questo settore e l’ultima è stata fatta nel settembre scorso, ma ancora non se ne sta niente. Il nostro Comune non avrebbe dovuto pagare niente, ma solo dare un piccolo spazio a titolo gratuito per il posizionamento di un impianto pubblico per la distribuzione di acqua potabile al costo di un centesimo al litro», ha detto Sini. «Un impianto di questo tipo ci consente di eliminare 1400kg di plastica ogni anno».

NicolaSannaAbbanoa
Il sindaco Nicola Sanna

Poco prima era stato il sindaco Nicola Sanna ad illustrare meglio l’ipotesi “Case dell’acqua”. Le strutture potrebbero essere realizzate a ristoro dei disagi che gli utenti sassaresi stanno subendo, con le continue restrizioni e divieti di utilizzo dell’acqua. «Voglio portare questa proposta all’amministratore delegato di Abbanoa», ha detto Sanna.

La proposta Case dell’acqua nel dettaglio: A Sassari la soluzione Case dell’acqua contro le restrizioni idriche. È l’idea avanzata martedì sera in Consiglio comunale dal sindaco Nicola Sanna. Il servizio garantirebbe un ristoro agli utenti da parte di Abbanoa per i disagi subiti

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