Un refettorio domenicale nella parrocchia di Cappuccini

A Sassari in via Monsignor Marongiu ogni domenica l’Ordine di Malta garantirà il pranzo a chi si trova in difficoltà. All’inaugurazione è intervenuto l’arcivescovo padre Paolo Atzei

 

RefettorioCappuccini2Sassari. È stato inaugurato ieri mattina a Cappuccini il nuovo refettorio parrocchiale domenicale. Tre sale in via monsignor Marongiu accoglieranno tutte le domeniche un gruppo di persone per il pranzo, garantito dalla Delegazione dell’Ordine di Malta. Sarà il parroco a segnalare le famiglie che vivono momenti di difficoltà e che potranno così trovare un pasto caldo almeno la domenica. Si parte con una decina di ospiti, ma presto si dovrebbe già salire ad una trentina. La formula utilizzata è quella dell’“invito a pranzo” da parte del parroco. Un modello già sperimentato a Cagliari, nella parrocchia di San Carlo Borromeo, sempre dalla Delegazione sarda dell’Ordine di Malta.

RefettorioCappuccini1Al primo pranzo sono intervenuti l’arcivescovo padre Paolo Atzei, che ha benedetto i locali, insieme al parroco di San Francesco d’Assisi e guardiano del convento dei Cappuccini padre Isidoro De Michele, e l’assessore comunale alle Politiche Sociali Grazia Manca (erano presenti anche gli assessori Spanedda e Polano). Il refettorio vedrà coinvolti i volontari del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta (Cisom) di Sassari e Ozieri, oltre alla Delegazione della Sardegna del Sovrano Militare Ordine di Malta, che a Sassari a San Giacomo, dove ha sede l’Arciconfraternita dell’Orazione e Morte, garantisce un consultorio medico polispecialistico.

RefettorioCappuccini6targa«Mettiamo braccia e le nostre possibilità, cucineremo ed offriremo il pranzo tutte le domeniche. Padre Isidoro ci ha sollecitato ed eccoci qua», ha detto il delegato Gran Priorale Mario Tola. Si alterneranno quattro gruppi di volontari, uno per ogni domenica. «È un’iniziativa non solo lodevole ma anche altamente emblematica e simbolica. Il volontariato a Sassari non è in crisi e questo vuol dire tanto. In tutti i quartieri ed in moltissime parrocchie ci sono iniziative. E vedere tanti giovani fa capire che c’è un futuro», ha aggiunto l’assessore comunale alle Politiche Sociali Grazia Manca. «Il volontariato costituisce un ammortizzatore sociale vero e proprio. E oggi vede coinvolti adulti che attraggono giovani. Quando osservo queste cose mi commuovo sempre. La Chiesa deve vivere di questi semi», ha commentato padre Paolo Atzei. «Speriamo di poter aprire quanto prima la casa del Pime, che garantirà posti anche per gli immigrati. Sassari ha una fascia medio bassa della sua popolazione che si trova in grandissima sofferenza. Per fortuna adesso non è più come quando c’era solo il volontariato di padre Manzella. Ci sono più opportunità per chi ha bisogno».

 

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