Sassari come polo interattivo per la formazione nel settore dello spettacolo dal vivo

Nell’incontro organizzato al Teatro Ferroviario da “La botte e il cilindro” emergono nuovi percorsi idee e progetti sul futuro dello spettacolo in Sardegna

Sassari. La riduzione drastica delle quote di finanziamento per lo spettacolo propone strategie nuove e diverse. Intorno a questo tema principale si è sviluppato l’incontro dal titolo “Immaginare nuovi percorsi” che ha raccolto un ampio pubblico di operatori culturali al Teatro Il Ferroviario. L’iniziativa organizzato dalla compagnia “La botte e il cilindro” è stata programmata in coda agli eventi dedicati al trentennale dell’apertura del Teatro Ferroviario. «Abbiamo voluto promuovere un incontro di riflessione – dice il regista della compagnia Pier Paolo Conconi – sullo stato dell’arte della cultura e dello spettacolo dal vivo a Sassari».

Dopo un introduzione di Conconi ad aprire il dibattito è stato Massimo Mancini, direttore artistico di Sardegna Teatro, che a Cagliari ha iniziato un interessante percorso di rinnovamento (premiato dalla critica) nella programmazione teatrale. Presente all’incontro anche l’assessora comunale alla Cultura Rosanna Arru. «Quando abbiamo ristrutturato i locali del Ferroviario – ha ricordato Conconi – trasformandolo da cinema a teatro, esistevano delle condizioni particolari per cui abbiamo potuto attingere per l’impresa ai fondi ministeriali dello spettacolo per la ristrutturazione e trasformazione di vecchi locali pubblici in teatro, oggi le cose sono cambiate, le risorse nazionali, regionali e locali per lo spettacolo si sono ridotte, bisogna trovare nuove strategie e innovare gli obiettivi culturali, soprattutto per incentivare le iniziative dei giovani, insomma come dice il titolo dell’incontro: Immaginare nuovi percorsi». Dalla discussione è emersa la necessità di fare rete come “La botte e il cilindro” ha fatto in questi anni insieme ai Bertas e al Teatro Sassari in Ats col nome Retem. «Avere un teatro – prosegue Conconi – significa diventare polo di riferimento per altre rappresentanze come: accademia, università, scuole, con apposite convenzioni; significa condividere spazi e creare sinergie con altre associazioni culturali significa sostenibilità, capacità di reperire risorse per dare sia lavoro stabile che stagionale». Mancini dopo aver descritto la sua esperienza nella gestione del Teatro Massimo di Cagliari e i meccanismi dell’affidamento, ha dichiarato che «Sassari potrebbe essere la sede più adatta per la creazione di un polo per la formazione nel settore dello spettacolo dal vivo, vista la presenza di accademia, università e conservatorio».

La seconda parte dell’incontro è stata dedicata ad un interessante dibattito con interventi liberi, a cui di volta in volta hanno risposto l’assessora Arru, Conconi e Mancini. Tra gli interventi quello di Giuseppe Mascia (consigliere comunale e tra gli inventori della manifestazione “Molineddu arte evento creazione”) che ha riepilogato le vicende legate all’ex-Ma e ha fatto presente la necessità che tutti gli operatori culturali entrino in un meccanismo di regole condivise. Stefano Mancini (presidente cooperativa Teatro e/o Musica) ha parlato della sua esperienza di gestione del Teatro Verdi e delle difficoltà di gestione del nuovo teatro comunale. Nanni Campus (operatore culturale) ha messo l’accento sulla necessità di un cartellone unico accessibile online. Mario Lubinu (Teatro Sassari) ha rivendicato per le imprese che hanno dimostrato capacità e continuità nel tempo a Sassari di avere il dovuto riconoscimento. Daniela Garau (neuropsichiatra del centro Rnm) ha parlato dell’esperienza con la Botte e il cilindro con i ragazzi con la sindrome di Asperger portando l’attenzione sul teatro sociale.

«Confrontarci con queste nuove idee non può che essere salutare anche per Sassari – conclude Conconi –. L’incontro ha concretizzato una prima occasione di scambio di idee e dialogo tra gli operatori culturali per l’individuazione di programmi e obiettivi condivisi».

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