Sassari-Alghero, la Rete metropolitana presenta le osservazioni ai Ministeri

Il progetto non può essere considerato “nuova strada” e come tale non deve soggiacere al divieto posto dall’articolo 20 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano paesaggistico

SassariAlghero2Sassari. La Rete Metropolitana del Nord Sardegna ha presentato le sue osservazioni sui lavori di costruzione dell’ultimo tratto della strada Sassari-Alghero, suddiviso in due lotti, da Alghero a Olmedo in corrispondenza del bivio per la cantoniera di Rudas e dal bivio di Olmedo all’aeroporto.

«Il progetto della quattro corsie – si legge nella delibera – rientra tra gli strumenti di pianificazione per lo sviluppo socio-economico della struttura territoriale sarda e dei trasporti regionali. Deve essere individuata come infrastruttura viaria fondamentale della rete di trasporto, non solo a garanzia del collegamento tra i due centri urbani di Sassari e Alghero, ma sopratutto come elemento di integrazione dell’aeroporto di Fertilia con il resto dell’isola».

Sottoposto alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale nel 2003, il progetto ha ricevuto parere favorevole sulla compatibilità ambientale ed è stato in seguito esaminato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la verifica della compatibilità urbanistica, anch’essa dichiarata con provvedimenti ufficiali nel 2003 e nel 2005.

ReteMetroSindaci«I due lotti – si legge ancora nella delibera – non possono essere qualificati oggi come “nuova strada” in quanto, all’entrata in vigore del Piano Paesaggistico Regionale del 2004, l’intervento era già stato inserito nei documenti programmatici e nazionali e autorizzato sia dal punto di vista ambientale che da quello urbanistico. Il progetto definitivo presentato da Anas ha le stesse caratteristiche di quello approvato nel 2003, in quanto le sole modifiche apportate sono legate all’evoluzione della normativa in materia di costruzioni stradali. Pertanto il progetto non può essere considerato “nuova strada” e come tale non deve soggiacere al divieto posto dall’articolo 20 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano paesaggistico».

Le osservazioni rilevate dall’assemblea dei sindaci sono state inviate al Ministero dell’Ambiente, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, all’Anas, agli Assessorati regionali della Difesa dell’Ambiente, dei Lavori Pubblici e degli Enti Locali.

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