Rischio idrogeologico e sicurezza idraulica, intesa tra Anbi e Regione

Per tre anni saranno i Consorzi di Bonifica a tutelare e a salvaguardare le opere idrauliche di competenza regionale

Gavino Zirattu

Sassari. Consorzi di Bonifica di nuovo in campo per la sicurezza idraulica e ambientale della Sardegna. L’Assessorato regionale dei Lavori Pubblici e Anbi Sardegna, l’ente che rappresenta e tutela i Consorzi di Bonifica, hanno sottoscritto una convenzione per la tutela e la salvaguardia delle opere idrauliche di competenza regionale rientranti nei comprensori territoriali dei sette Consorzi di Bonifica dell’Isola. L’obiettivo è prevenire il rischio idrogeologico e la sicurezza idraulica. I Consorzi di Bonifica della Sardegna possiedono, infatti, una profonda conoscenza del territorio e possono contare su una organizzazione tecnico-logistica adeguata, con personale e maestranze idonee allo svolgimento del servizio richiesto, ancora una volta, dalla Regione. Per questo motivo, «in attesa della ricostituzione della necessaria dotazione organizzativa dei servizi del Genio civile, volta a consentirne la piena operatività – si legge nel protocollo d’intesa – si è disposto di dover procedere con il rinnovo dello strumento dell’accordo con altri enti pubblici aventi analoghe funzioni di tutela del suolo per garantire la sicurezza idraulica dei territori».

Il documento è stato firmato pochi giorni fa dall’assessore ai Lavori Pubblici Aldo Salaris e dal presidente di Anbi Sardegna Gavino Zirattu. Per i prossimi tre anni saranno i Consorzi a occuparsi delle attività inerenti al servizio di piena, di intervento idraulico e di presidio territoriale. Anbi Sardegna, da parte sua, ha espresso la piena e totale disponibilità al rinnovo del protocollo d’intesa per intraprendere, con i propri associati, iniziative finalizzate alla sicurezza dei territori difesi dalle opere idrauliche di secondacategoria, attraverso le proprie risorse umane e strumentali.

La Regione potrà quindi contare sui Consorzi di Bonifica per attività di vigilanza e controllo, per sopralluoghi ispettivi, per segnalazioni di criticità ma anche e soprattutto per interventi urgenti da sviluppare in tempo reale, in caso di necessità.

I sette Consorzi (Sardegna Meridionale, Ogliastra, Oristanese, Sardegna Centrale, Nord Sardegna, Nurra e Gallura) irrigano 53mila ettari di territorio, con una rete di quasi 12mila chilometri di condotte, 110 vasche di accumulo, 106 impianti di sollevamento. Numeri che si traducono in una mole quotidiana di lavoro che ha portato gli enti a conoscere il territorio, a sviluppare relazioni strette con gli agricoltori e a maturare le competenze in materia di gestione dei corsi d’acqua. E non solo.

«I Consorzi sono spesso chiamati a stipulare innumerevoli convenzioni per occuparsi di questioni che, sulla carta, la legge attribuisce ad altri Enti. Per questa ragione – commenta il presidente di Anbi Sardegna, Gavino Zirattu – riteniamo ormai improcrastinabile la revisione del quadro normativo che da oltre un decennio non riesce a dare risposte alle tante richieste di intervento sui territori».

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