Riconversione Porto Torres, Nicola Sanna: «Una boccata d’ossigeno per il territorio»

Approvato il Piano di reindustrializzazione dell’area di crisi complessa. Un investimento totale di 22 milioni di euro

Sassari. «Una boccata d’ossigeno per il nostro territorio, che va incontro a un nuovo sviluppo grazie a un tessuto imprenditoriale pronto ad avviare nuovi progetti e creare nuova occupazione». Così il sindaco Nicola Sanna commenta l’approvazione definitiva del Piano di riconversione e reindustrializzazione dell’area di crisi complessa di Porto Torres. Approvazione avvenuta mercoledì mattina a Roma, al Ministero dello Sviluppo Economico, dove erano presenti, oltre al sindaco di Sassari, il sindaco di Porto Torres Sean Wheeler e i rappresentanti dei Ministeri dello sviluppo economico, dell’Ambiente, delle Infrastrutture e dell’agenzia governativa Invitalia.

«Un investimento totale di 22 milioni di euro, 20 stanziati dallo Stato e 2 dalla Regione Sardegna – continua il primo cittadino – a sostegno di imprese che intendano investire nella zona industriale di Truncu Reale, che ricade nel territorio del Comune di Sassari e nell’area industriale di Porto Torres, aree non incluse nel perimetro da bonificare o inserite nel SIN – Sito di Interesse Nazionale». L’approvazione dà il via alla pubblicazione delle manifestazioni d’interesse, che avverà a partire dalla fine di febbraio 2019.

Alla call promossa da Invitalia a solo scopo conoscitivo hanno risposto 59 aziende per un totale di investimenti pari a 658.886.751 euro con una previsione di incremento occupazionale di 880 addetti.

«Il fabbisogno finanziario è quindi di gran lunga superiore alla disponibilità delle risorse pubbliche – sottolinea il primo cittadino – ma all’investimento di 22 milioni è possibile aggiungere ulteriori fondi nazionali e regionali. Inoltre, il nuovo sviluppo imprenditoriale solleciterà il sistema bancario a ulteriori finanziamenti».

I dati rilevati grazie alla call mettono in evidenza una maggiore concentrazione di investimenti nel settore manifatturiero (82%); seguono le attività di gestione dei rifiuti (6%) e i progetti con finalità di ricerca e sviluppo sperimentale (5%). Circa la metà delle proposte di investimento riguarda progetti tra 1,5 e 20 milioni di euro (49% del totale), a cui si associano il 20% degli investimenti e il 34% delle previsioni di nuova occupazione.

I progetti di riconversione/riqualificazione industriale potenzialmente coerenti con la normativa della Legge 181/89 sono risultati quindici; di essi quattro proposte individuano puntualmente la sede operativa delle attività. Sopra la soglia dei 20 milioni sono pervenute quattro proposte che raccolgono il 77% degli investimenti totali; due di esse riguardano investimenti in avanzata fase progettuale, potenzialmente coerenti con la normativa relativa ai Contratti di Sviluppo.

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