Portualità turistica, le marine del futuro

Convegno in streaming nell’ambito dei lavori del Tavolo provinciale per lo sviluppo del nord Sardegna. Insieme Confindustria CNS, Assonautica, Navigo e imprese

Uno sviluppo sostenibile nel rispetto dell’Agenda 2030, il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’Onu. Il futuro delle marine sarde va definito nel rispetto degli obiettivi stabiliti nell’Agenda, in totale 17, tra i quali tutela del mare, energia pulita e accessibile e lotta al cambiamento climatico. Al contempo negli spazi portuali riservati alla nautica da diporto dovranno essere garantiti standard infrastrutturali e di servizio per un confronto a livello internazionale. Sostenibilità che diventa allora azione concreta e investimenti. Al tema delle marine sarde e della nautica da diporto è stato dedicato nei giorni scorsi il convegno “Marine 2030 – Le marine del futuro”, in streaming sulle pagine Facebook di Confindustria Centro Nord Sardegna e Youtube della Camera di Commercio di Sassari, organizzato nell’ambito dei lavori del Tavolo provinciale delle organizzazioni di categoria, sindacati e istituzioni finalizzato a elaborare un progetto di sviluppo territoriale per il nord Sardegna.

Le marine rivestono un ruolo importante anche da un punto di vista sociale, in quanto specchio del territorio, elementi di inclusione e primo promotore di chi sceglie di vivere la Sardegna dal mare.

«La nautica da diporto esiste dove c’è un ambiente incontaminato. Le “materie prime” della nautica è facile identificarle in imbarcazioni, cantieri e porti. Ma da operatore del settore ho capito che in realtà la vera materia prima per la nautica da diporto è costituita da tutela, salvaguardia e conservazione dell’ambiente», ha detto in apertura di convegno Giovanni Conoci, vicepresidente di Confindustria Centro Nord Sardegna e presidente di Assonautica, associazione della Camera di Commercio di Sassari nord Sardegna. E per garantire uno sviluppo del comparto è necessario creare il “sistema della nautica della Sardegna” che sarà parte del sistema italiano della nautica, il quale deve essere sempre più esempio e modello di salvaguardia dell’ambiente.

Cruciale per il futuro delle marine è inoltre l’innovazione tecnologica, con le barche che vanno nella direzione del full electric. Ecco perché le strutture sono chiamate ad un rinnovamento tecnologico non più rinviabile. Un sistema centralizzato di prenotazione via web, per esempio, sarebbe in grado di intercettare un mercato europeo. Ma serve un’interconnessione reale. E meno burocrazia.

Diverse le necessità emerse durante il convegno. Tra queste l’individuazione di chiari punti di riferimento amministrativi e istituzionali: in Francia esiste la Prefettura marittima, per l’Italia manca un Ministero del mare. Rimane importante fare squadra, perché solo uniti, spendendo il brand Italia, si possono raccogliere risultati concreti. «Finalmente, dopo un’attesa di anni, siamo vicini a completare il nuovo piano per la portualità turistica. Sono due gli obiettivi principali: definire un circuito e organizzare l’esistente. Oggi non abbiamo strutture sufficienti. Con il piano della portualità vogliamo fare sì che la nostra posizione strategica possa essere sfruttata concretamente. E nelle richieste del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) abbiamo inserito, per la Sardegna, i progetti per le strutture portuali isolane», ha assicurato l’assessore regionale dei Lavori Pubblici Aldo Salaris. «Il Mise può essere il motore. Noi rappresentiamo le filiere, i distretti, siamo la cinghia di trasmissione, possiamo fare sintesi con i territori anche da un punto di vista burocratico, individuando gli strumenti che aiutano questo processo», ha spiegato la viceministro per lo Sviluppo Economico Alessandra Todde.

Sono intervenuti al convegno Gianni Sarti, presidente del Cipnes, Fulvio Luise, ad di Sardinia Yacht Service, Simone Bryan, direttore regionale delle Operazioni (Europa e Mediterraneo) IGY Marinas, Pietro Angelini, direttore di Navigo, e Matteo Italo Ratti, presidente Marine della Toscana, che hanno illustrato i numeri positivi e la situazione in crescita delle marine della Toscana, mentre Roberto Azzi, presidente della Sezione Nautica di Confindustria CNS, ha lanciato un appello: «Occorre fare avvicinare le nuove generazioni al mare. Il nostro settore va promosso, insieme a tutto ciò che è collegato. Le aree marine protette rappresentano un valore inestimabile, in un’ottica di sviluppo sostenibile nel massimo rispetto ambientale». I lavori sono stati coordinati da Roberto Cesaraccio, presidente di Navigo Sardegna: «È stato un piacere moderare un webinar che ha voluto dare non solo uno sguardo regionale ma che ha rappresentato anche un momento di riflessione nazionale. Le nuove sfide che ci attendono pongono i temi della sostenibilità al centro del dibattito. La portualità nel 2030 sarà maggiormente rivolta a un utente in transito e al charter, con una barca sempre più tecnologica e sostenibile. Per essere competitivi a livello mediterraneo dobbiamo essere internazionali e dare al cliente garanzie di servizi e di eccellenza, analizzando e connettendo produzione nautica e portualità».

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