Porto Torres ricorda Giancarlo Pinna

L’Amministrazione comunale consegna la civica benemerenza alla memoria al cantore e uomo di cultura. Cerimonia organizzata dal Coro Polifonico Turritano

Porto Torres. L’impegno profuso nella funzione di pubblico amministratore, la straordinaria attività di instancabile promozione culturale della città di Porto Torres e la salvaguardia dell’ambiente del suo territorio. Sono queste le motivazioni che hanno indotto l’Amministrazione comunale ad assegnare la civica benemerenza alla memoria di Giancarlo Pinna nel corso della cerimonia organizzata sabato scorso dall’Associazione Coro Polifonico Turritano, della quale Pinna è stato presidente e cantore in più di mille concerti. La famiglia ha ricevuto per mano del presidente del Consiglio comunale, Franco Satta, e dell’assessora alla Cultura, Maria Bastiana Cocco, una targa commemorativa nella sala conferenze “Gonario di Torres”, a pochi passi dalla Basilica di San Gavino, luogo di culto che per Giancarlo Pinna è sempre stato un punto di riferimento spirituale e culturale.

L’evento fortemente voluto dal Coro Polifonico Turritano si è svolto in occasione dei festeggiamenti per il “dies natalis” dei Santi Martiri Turritani. «Circa un mese fa – ha sottolineato la presidente Maria Maddalena Simile – abbiamo celebrato insieme al Comune e all’Ente Parco sull’isola dell’Asinara la figura di Giancarlo come promotore delle battaglie per il riconoscimento dell’isola-parco. La ricorrenza del 25 ottobre ci dà l’opportunità di ricordarlo, invece, a un anno dalla sua scomparsa, come personalità politica e culturale di primo piano, proprio qui, nella sala Gonario, nei pressi della “sua” Basilica di San Gavino. Ringraziamo il parroco don Michele Murgia per averci concesso questa sede speciale e particolarmente significativa».

Per tracciare il profilo di Giancarlo Pinna l’associazione si è avvalsa del contributo di due personalità che hanno condiviso il suo percorso umano, politico e culturale: l’ex sindaco di Porto Torres, Eugenio Cossu, e il presidente del Centro Studi Basilica di San Gavino, l’epigrafista Giuseppe Piras. «Durante la sua vita – ha ricordato Giuseppe Piras – Giancarlo è stato in grado di lanciare tanti semi che poi sono germogliati, creando associazioni e imprese locali come la cooperativa Turris Bisleonis che ha valorizzato la Basilica di San Gavino, nata proprio da una sua idea e che ancora oggi porta il nome che lui le assegnò. Il mio primo ricordo è in occasione del convegno internazionale organizzato nel 1984 per lanciare la proposta di conversione dell’Asinara da carcere in isola-parco. Notando la mia attenzione sin da ragazzino verso le vicende di Porto Torres mi coinvolse, invitandomi a predisporre una relazione. Ci ritrovammo poi qualche anno più tardi nella spiaggia di Balai: lì anche grazie a Giancarlo nacque il mio interesse per l’epigrafia medievale, poiché mi chiese di occuparmi dell’iscrizione riguardante Guido de Vada nella basilica, oggi citata anche in diversi testi e guide turistiche. Di Giancarlo Pinna ricordo inoltre la curiosità, i viaggi anche in solitario che lo hanno portato fino a Clairvaux e poi, con monsignor Giancarlo Zichi, don Antonio Giuseppe Manconi e professor Maurizio Ruzzeddu a Montpellier per ricostruire le vicende dei Martiri Turritani, suggellati dallo straordinario ritrovamento della “Passio”, il documento che narra le vicende dei nostri santi patroni. Tutti i miei studi e le scoperte che si stanno susseguendo sulla basilica, ultima in ordine di tempo quella sulla nuova datazione della statua di San Gavino posizionata nel tetto del monumento romanico, le dedico proprio a don Manconi e a Giancarlo Pinna, con l’obiettivo di dare a questa città il lustro che merita a livello internazionale, proprio come voleva Giancarlo».

Eugenio Cossu ha vissuto l’infanzia, la gioventù e ha condiviso il percorso politico, seppur su sponde diverse, con Giancarlo Pinna. «Ci separavano anagraficamente solo quattro giorni. Con lui e con altri amici che oggi purtroppo non ci sono più – ha affermato Eugenio Cossu – abbiamo condiviso gli anni più belli. Il nostro “parco giochi” era la città antica di Turris Libisonis. Già da bambino avevo notato la curiosità, la voglia di scoprire e la sua passione per la cultura. Poi a ventuno anni ci siamo candidati al Consiglio comunale, io nel Pci, lui nella Dc. E gli interventi di Giancarlo in Consiglio erano di un livello straordinario. Era capace di parlare per ore di cultura, arte, musica per affermare le sue idee, con genialità e usando un’arte oratoria sopraffina. Noi giovani di allora eravamo in grado di dialogare con ministri, sottosegretari, assessori regionali. Fu in quegli anni che nacque il Centro culturale turritano: c’era un vero e proprio gusto di fare cultura. Il Coro Polifonico Turritano deve tanto al suo Maestro, don Antonio Sanna, ma anche all’intelligenza dei primi coristi come Giancarlo Pinna. Questa combinazione ha permesso alla formazione di essere riconosciuta a livello internazionale. Giancarlo ha diritto di essere ricordato non per la malattia ma per la forza che ha saputo trarre da essa continuando a portare avanti idee e progetti. È stato un punto di riferimento altissimo e mi auguro che il Comune faccia qualcosa di molto importante in suo onore».

Dopo i saluti di Antonio Chessa, portavoce del sindaco, e alla presenza del presidente della Commissione Cultura, Antonello Cabitta, è avvenuta la consegna alla famiglia Pinna della Civica Benemerenza da parte del presidente del Consiglio comunale, Franco Satta, e dell’assessora alla Cultura, Maria Bastiana Cocco. In chiusura le sorelle di Giancarlo Pinna hanno letto una frase da lui scritta poco prima della scomparsa: “Quando morirò vorrei un’iscrizione sul luogo della mia sepoltura: qui sono i resti di Giancarlo che ha tentato con disperazione d’essere uomo. E solo uomo vorrei essere, che essere uomo, senza altri attributi, per me basta”.

Un pensiero per Giancarlo Pinna è stato rivolto anche dai protagonisti del concerto che si è svolto sabato sera nella Basilica di San Gavino, con il quale si sono aperti i festeggiamenti per il “dies natalis” dei Santi Martiri Turritani. Anche in questo caso l’organizzazione è stata curata dal Coro Polifonico Turritano e dalla sua direttrice, Laura Lambroni, che ha proposto un’offerta musicale mirata ad indagare la spiritualità nelle diverse sfaccettature, attraverso i testi e l’ingegno artistico dei compositori. Sono intervenuti Alfredo Puglia (voce) e Raffaele Puglia (pianoforte), seguiti dal duo strumentale formato da Mariano Meloni (pianoforte) e Antonio Puglia (clarinetto). La chiusura è stata affidata al Coro Polifonico Turritano con alcuni brani eseguiti sia a cappella che attraverso l’accompagnamento del duo Meloni-Puglia.

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