Piero Maieli: «Serve segnale concreto per economia Sardegna»

Il presidente della Commissione Attività Produttive del Consiglio regionale propone lo sblocco dei fondi per il settore agricolo e l’anticipo del fermo biologico della pesca

Piero Maieli (PSd’Az)

Cagliari. Vista la grave situazione economica e di profonda incertezza, determinata dalla pandemia in atto, è necessario dare un segnale concreto e adottare tutte le misure possibili per sostenere l’economia dell’Isola. Lo chiede Piero Maieli (PSd’Az), presidente della Commissione Attività produttive del Consiglio regionale, con due interrogazioni (cofirmatari i consiglieri Mula, Lancioni, Schirru, Giovanni Satta e Usai) all’assessora regionale all’Agricoltura Gabriella Murgia. Una è relativa alla possibilità di utilizzare celermente i fondi del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) a favore del sistema produttivo sardo, e l’altra fa riferimento alla necessità di anticipare il fermo biologico dell’attività di pesca. Entrambe in considerazione dell’attuale e grave situazione di emergenza sanitaria legata al Covid-19.

«La Sardegna, il suo mondo produttivo e i lavoratori, già fortemente penalizzati, rischiano di subire un colpo durissimo e hanno necessità di tutta una serie di iniziative volte ad affrontare la crisi economica legata al Coronavirus per garantire e sostenere le aziende sarde e il lavoro, tutelare l’occupazione e mantenere in vita in nostro sistema produttivo – scrive Maieli – e visto che il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Regione Sardegna costituisce il principale strumento di finanziamento per il settore agricolo, agro-industriale e forestale dell’Isola, questo potrebbe rappresentare una misura di sostegno prevedendo, ove possibile, lo sblocco totale dei fondi a favore del settore agricolo, accelerandone l’utilizzo e prevedendo in un secondo momento le verifiche imposte dalle procedure».

E prosegue, auspicando «lo sblocco prioritario dei fondi, dando immediata disponibilità al settore agricolo, relativi alle seguenti misure: Misura 10 difesa del suolo, annualità 2019 e precedenti annualità 2017 e 2018; Misura 10 produzione integrata, tutte le annualità a partire dal 2016; Misura 11 agricoltura biologica, annualità 2019 e annualità precedenti e Misura 14 benessere degli animali, annualità 2019».

Nel settore ittico gli operatori del settore non possono svolgere la propria attività. Devono rispettare i decreti emanati dal Governo che limitano gli spostamenti che impongono il rispetto della distanza sociale, che all’interno delle imbarcazioni non può essere garantita. Al tempo stesso il cambio delle abitudini dei cittadini ha fatto registrare un crollo della domanda di pesce fresco. Crollo che ha coinciso con la chiusura di ristoranti, alberghi e mense, penalizzando e paralizzando di conseguenza l’attività di pesca.

Per questo motivo, sottolinea l’interrogazione, «è necessario prevedere immediati interventi di sostegno alle imprese e ai lavoratori, in quanto la pesca e tutte le attività connesse (incluse quelle di ittiturismo e pescaturismo) stanno subendo forti contraccolpi, ed è fondamentale prevedere misure di aiuti per il settore». E si chiede lanciando l’ipotesi «se sia possibile anticipare il periodo di fermo biologico, individuando nel contempo tutte le misure economiche necessarie a tutelare l’intero settore ittico e tutte le imprese e i lavoratori del mondo della pesca».

L’azione della Commissione regionale presieduta da Piero Maieli rientra in un quadro operativo più ampio, raccolte le istanze delle categorie produttive, rivolto al sostegno e alla tutela del sistema economico isolano. Un’azione che passa per la filiera del turismo, del commercio e dell’artigianato che in prospettiva potrebbero subire forti ripercussioni – alcune le stanno già subendo – e necessitano di strumenti di salvaguardia.

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