Piazze che Danzano, stasera “Le Partigiane”

In piazza Santa Caterina l’epopea femminile della Resistenza. LaCompagnia Estemporada proporrà una rilettura di un saggio di Marina Addis Saba

 

PartigianePiazzeDanzanoSassari. L’epopea femminile della Resistenza per il secondo appuntamento del festival Corpi in Movimento-Le piazze che Danzano. Il 25 agosto in piazza Santa Caterina andrà in scena un doppio appuntamento: alle 20 il Dj set di SKNT, mentre alle 21 e 30 la Compagnia Estemporada proporrà una rilettura di un saggio di Marina Addis Saba dedicato al ruolo delle donne nella Resistenza.

Dj SKNT, di Carbonia, è attivo nel mondo musicale dal 1998, da quando ha iniziato il suo percorso nel mondo della black music, in particolare: hip hop, reggae, soul, rnb e funk. Da questo periodo ha iniziato a frequentare, come deejay/toaster, i vari club del sud Sardegna.

Le “Partigiane” è stato presentato in prima nazionale a fine maggio 2016 in seno al festival Primavera a Teatro, con la coreografia della coreografa Stefania Fusco e la direzione artistica di Livia Lepri. Lo spettacolo è liberamente ispirato al saggio storico della studiosa sassarese Marina Addis Saba, dal titolo “Partigiane. Tutte le donne della resistenza”, opera importantissima, pubblicata nel 1998, che rappresenta uno dei primi e pochissimi lavori dedicati al contributo delle donne nella lotta partigiana. La resistenza, momento decisivo della storia del nostro paese, è solitamente correlata all’immagine di uomini in armi, ma a questa guerra di liberazione dal fascismo parteciparono, con non minore coraggio, le donne, che a partire da questa esperienza di lotta hanno potuto ridisegnare il loro ruolo nella società moderna. Lo spettacolo segue un filo cronologico che si dipana in tre fasi: la prima rappresenta i primi anni ‘20 del 1900, in una fotografia della vita reale che vede le donne occupate nelle loro faccende domestiche; la seconda parte descrive l’avvento del fascismo che ridisegna la società in un corpo uniforme, privo di dissenso o voci contrarie, obbediente al duce che sta al vertice della organizzazione dittatoriale, in cui la donna è esaltata, e limitata, nella sua funzione di procreatrice di forti e valorosi soldati italiani da mandare al fronte; infine, la terza parte che narra la vicenda della guerra, con il lutto e la morte che ad essa si accompagna, delle leggi razziali e dell’invasione tedesca, successiva all’armistizio, a cui molti italiani si opposero, appunto, attraverso un insieme di movimenti che rappresentano la Resistenza.

Lo spettacolo ha il suo culmine nella liberazione, a cui segue il ritorno alla vita normale, che, tuttavia, dopo l’esperienza vissuta, porta le donne ad una nuova consapevolezza: le donne dal 2 giugno del 1946 saranno ammesse, per la prima volta nella storia, al voto e parteciperanno attivamente alla stesura della Costituzione repubblicana. La Resistenza delle donne sarà, quindi, il terreno fertile da cui si svilupperanno le battaglie femministe degli anni 70, che hanno ridisegnato il ruolo della donna nella società moderna, e ad oggi rimane il prezioso tesoro della lotta per la libertà che ancora non è conclusa.

Il festival è organizzato con il patrocinio del Comune di Sassari – Assessorato alle Culture, della Regione Autonoma della Sardegna, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo.

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