Per la Sardegna regime di continuità aerea a rischio

I parlamentari sardi del M5S: «Chiederemo al governo di intervenire contro l’inefficienza della regione»

Sassari. «Ancora una volta la Sardegna rischia di perdere il regime di continuità aerea, indispensabile per garantire il diritto alla mobilità dei sardi, per l’incapacità manifesta della Regione Sardegna. Secondo il protocollo del 2010, stipulato tra Stato, Regione Sardegna ed Enac, è di competenza esclusiva del presidente della Giunta regionale la convocazione della Conferenza di servizi alla quale spetta la valutazione degli oneri di servizio pubblico. Il Governo subentra nella seconda fase con l’emanazione di un decreto che contiene il cosiddetto “allegato tecnico”, che si basa proprio sulle richieste avanzate dalla Regione». Così i parlamentari sardi del Movimento 5 Stelle Nardo Marino, Lucia Elvira Evangelista, Mario Perantoni, Alberto Manca, Ettore Licheri, Emiliano Fenu, Lucia Scanu, Luciano Cadeddu e Paola Deiana sulla scadenza del regime di continuità territoriale aerea.

«In questi due anni di giunta Solinas – dichiara Nardo Marino, deputato M5S e componente della Commissione Trasporti – abbiamo presentato diversi atti formali alla Camera del Deputati per avere ragguagli circa la situazione della Continuità territoriale aerea. Nell’ultima audizione alla Commissione Trasporti, così come nell’ultimo documento inviatoci dall’assessore regionale ai Trasporti, abbiamo avuto rassicurazioni sulla corretta gestione di quanto necessario per garantire la prosecuzione della continuità aerea. La realtà è che a pochi giorni dalla scadenza del regime di continuità e nonostante le numerose proroghe concesse, il Governo non ha ricevuto da parte della Regione, in tempo utile per evitare l’ennesima crisi del regime di continuità, alcuna richiesta ufficiale proveniente dalla Conferenza di servizi. Si aggiunga poi che Ita non possiede i titoli per subentrare nella attuale proroga».

I parlamentari sardi del Movimento 5 Stelle rimarcano che l’unico ente competente per la gestione della continuità territoriale aerea è la Regione Sardegna. «Considerato il grave rischio che sta correndo l’Isola e i suoi abitanti – spiega Marino – proporrò di dare immediata attuazione al mio ordine del giorno, già approvato dal Governo nel luglio del 2020, con il quale chiedevo che venisse sospeso il protocollo del 2010 e che fosse il Governo a subentrare alla Regione in materia di continuità aerea».

«Non possiamo più chiedere proroghe del vecchio regime – chiudono i nove parlamentari precisando che in materia l’Antitrust si è espresso in modo perentorio –. Lavoreremo per chiedere al Governo un provvedimento urgente: una misura di contenimento nel rispetto di quanto stabilito dalle norme Ue o attraverso il regolamento Ce 1008 del 2008 oppure, ancora, sfruttando gli orientamenti del 2014 in materia di aiuti di Stato compatibili per l’instaurazione di nuove rotte».

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