Partenza falsa del Banco

La Gevi Napoli domina al PalaSerradimigni. Biancoblù in netta difficoltà travolti per 90-111

Al di la del recupero degli infortunati, per Piero Bucchi ci sarà molto da lavorare. La batosta casalinga subita all’esordio in campionato con la GeVi Napoli è giunta onestamente inaspettata per le dimensioni, ma soprattutto per ciò che si è visto sul parquet, ovvero una squadra molto indietro nella chimica e nelle gerarchie e, cosa più grave, non animata da quell’orgoglio e da quello spirito  battagliero che l’ha contraddistinta negli anni. Non c’è sicuramente da fasciarsi la testa, sarebbe ingeneroso e fuorviante, ma è chiaro che questa Dinamo allo stato attuale sia molto poco competitiva e necessiti come il pane del recupero di chi ora è indisponibile. Dimentichiamoci Bendzius, ma Charalampopoulos e Tyree, quello che nei programmi estivi doveva essere il primo terminale offensivo, sono indispensabili. McKinnie sicuramente darà una grossa mano e ha già fatto intravedere qualcosa nonostante sia arrivato da meno di una settimana. Ora sarà importante voltare subito pagina, resettare e guardare avanti, migliorando se non altro quegli aspetti migliorabili anche senza gli indisponibili e il riferimento è senza dubbio all’atteggiamento difensivo e alla fluidità offensiva. Treier, chiamato ad avere più responsabilità, le ha rifiutate, mostrando quella timidezza che spesso lo ha accompagnato e assoluta mancanza di personalità. Questsa per lui può e deve essere la stagione che dirà in maniera definitiva di che pasta è fatto e se potrà o no fare quello step che ormai da troppo tempo ci si aspetta da lui.

Il primo starting five della Dinamo, complici le tante assenze, riserva subito una sorpresa, con il giovane Pisano insieme a Whittaker, Kruslin, Treier e Gombauld. Parte bene Napoli (5-0) con Owens e Sokolowski. Il Banco è contratto e pasticcia non poco, Treier inizia troppo timido rifiutando due tiri aperti, Napoli allunga (9-2) e Bucchi è costretto a chiamare un time out dopo due minuti e mezzo di gioco. La Gevi tocca il +10 con la tripla di Ennis, poi i biancoblù hanno un sussulto d’orgoglio e ne mettono cinque di fila con Treier e Kruslin, dimezzando il gap. Bucchi cambia gli esterni e mette dentro Gentile e Cappelletti. Gombauld in attacco sotto le plance si fa valere, ma in difesa lascia qualche falla. Entra Diop. Dalla parte opposta Ennis è un fattore. La difesa della Dinamo sale di colpi, mentre in attacco una bomba di Kruslin la riporta sotto (14-17) e questa volta è il coach ospite a chiamare un minuto di sospensione a tre dal termine del primo quarto. E’ il momento di McKinnie. Gli arbitri fischiano un paio di falli in attacco ai sassaresi che non piacciono a nessuno, tanto meno a un nervosissimo Bucchi che, protesta e si prende un fallo tecnico. Napoli si risistema e riprende otto punti di margine alla fine del primo periodo (19-27).

McKinnie e Witthaker segnano due canestri ma Lever dall’arco spegne immediatamente i bollori del Banco. Kruslin da l’esempio in difesa ed è questa la chiave per provare a cambiare l’inerzia della partita, anche se Sassari continua a pasticciare in attacco, con troppe perse in maniera non provocata. Pullen ha il motorino e le sue penetrazioni non sono facilmente arginabili. La Dinamo è in totale confusione e scivola a -12 (32-44 a 3.22 dal riposo) concedendo canestri troppo facili a una GeVi Napoli determinata e con gerarchie e un impianto di gioco già definiti.  I sassaresi non tengono gli uno contro uno degli esterni partenopei e gli aiuti latitano. A turno Pullen ed Ennis bucano la difesa e o fanno canestro o vanno in lunetta. Si va negli spogliatoi in un clima surreale, con il pubblico sassarese ammutolito e negativamente sorpreso, con gli ospiti in vantaggio nettamente e meritatamente 40-55.

Napoli tocca il +15 in avvio di secondo tempo con la tripla di Zubcic e a musica non cambia, anzi se possibile è ancora più triste per la Dinamo che proprio non c’è con la testa; (47-55 -18) con la tripla di Pullen che fa letteralmente quello che vuole sul parquet, ma il concetto vale un po’ per tutti i giocatori avversari, da Sokolovski a a Zubcic e Lever che dall’arco non perdonano. Bucchi ci prova, ma non riesce in nessun modo a scuotere i suoi, sopraffatti dallo sconforto, leggibile nelle espressioni dei volti. Napoli tocca il +22 con Lever, il +25 con Zubcic e il +27 con Jaworski. L’imbarcata è di quelle da capogiro e raramente negli anni si è visto qualcosa di simile al PalaSerradimigni. Il terzo periodo termina senza storia con gli ospiti sopra di ben 24 lunghezze (62-86).

Solo un miracolo può rimettere in partita Gentile e compagni, ma la realtà è che la partita è finita da un pezzo e per alla Dinamo non resta che riflettere e soprattutto da lavorare duramente.

Dinamo Banco di Sardegna – GeVi Napoli 90 -111

Progressione quarti: 19-27 /  40-55 / 62-86 / 90-111

Dinamo Banco di Sardegna: Cappelletti 9, Piredda, Pisano, Treier 8, Kruslin 13, Whittaker 9, Raspino, Gandini, Gentile 9, Diop 15, Gombauld 12, McKinnie 15 All. Piero Bucchi

GeVi Napoli: Pullen 17, Zubcic 20, Ennis 11, Jaworski 10, De Nicolao 9, Owens 9, Sokolowski 23, Lever 12, Bamba, Mabor, Saccoccia, Ebeling All. Igor Milicic

Arbitri: Rossi, Perciavalle, Dori

Aldo Gallizzi

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