Palazzo Ducale, l’attesa continua

Lunedì l’incontro (forse) decisivo. La situazione è complicata ma il rischio che tutto salti non sembra realistico. Per il momento vertici e… nessuna novità

 

 

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Nicola Sanna

Sassari. Quindi lunedì. Sarà questo il giorno (forse) decisivo per il futuro del sindaco Nicola Sanna. Per il vertice che potrebbe sbloccare finalmente l’empasse a Palazzo Ducale sarebbe stata chiesta addirittura la presenza del segretario regionale del Pd Renato Soru, a dimostrazione che la posta in gioco è davvero importante. Insomma, o l’accordo arriva subito oppure il commissario è dietro l’angolo. La partita si gioca tutta all’interno del Pd, mentre i consiglieri monogruppo, che martedì hanno innescato il precipitare della crisi, avrebbero la tanto agognata rappresentanza diretta in Giunta (Ottavio Sanna, coordinatore del Partito dei Sardi, non è mai stato di fatto considerato il loro assessore di riferimento). Ieri a Palazzo Ducale, mentre erano in corso incontri, riunioni e faccia a faccia (il segretario provinciale del Pd Gianpiero Cordedda sarebbe stato a colloquio con Nicola Sanna), impazzava il totoassessori. Voci, indiscrezioni, nulla di deciso. Ma il solo fatto che se ne parli potrebbe significare che qualcosa si sta muovendo. In questo momento la Giunta è di fatto azzerata. Martedì sera gli assessori hanno formalmente rimesso le loro deleghe nelle mani del sindaco, che avrebbe adesso ampi margini di manovra.

E allora questi i possibili schemi. Le posizioni da assegnare sono dieci in tutto: nove assessori più la presidenza del Consiglio comunale. Innanzitutto i piccoli. Due assessori sarebbero in quota “monogruppo”: Ottavio Sanna (Partito dei Sardi), confermato, e un altro, quasi sicuramente esterno (nelle scorse settimane si era parlato di Franco Era, consigliere del Centro Democratico, ma è quasi certo che invece sarà un tecnico, forse un avvocato). Poi un assessore a testa per “Città Futura”, nuovo gruppo che può contare sui tre consiglieri Francesca Arcadu (eletta con “Sassari Bella Dentro”) e Lalla Careddu ed Efreem Carta (eletti invece con “Ora Sì”), e per “Sassari Bella Dentro”, adesso costituito da due consiglieri, Alessandro Boiano e Dino Ghi. Rimarrebbero sei posizioni delle dieci da assegnare. Una è la presidenza dell’Assemblea Civica. Il nome su cui potrebbe essere trovato un ampio gradimento sarebbe quello di Efreem Carta. “Città Futura” avrebbe così due posizioni a disposizione e, conti alla mano, non meraviglierebbe visto che si tratta del secondo gruppo della maggioranza. Nel caso di ostacoli si rinuncerebbe al posto in Giunta, anche per una questione di numeri (a meno che ovviamente non si punti su un esterno): per esempio Efreem Carta nominato assessore lascerebbe il posto al primo dei non eletti di “Ora Sì”, che così avrebbe due consiglieri e i conti non tornerebbero più. In questo momento infatti “Ora Sì” conta solo su Nanna Costa ed il posto in Giunta, con Amalia Cherchi, di fatto cancellato. Ma “Città Futura” non ha mai parlato apertamente di poltrone od incarichi. Le questioni politiche infatti non sono sempre legate alle poltrone o agli incarichi. Al primo cittadino verrebbe rimproverato un rapporto finora sfilacciato con il Consiglio: troppe decisioni prese da solo, punti del programma da approfondire (centro intermodale e metro di superficie, oltre alla Ztl abbandonata a se stessa) e delibere consiliari non applicate.

Le spine per il sindaco Nicola Sanna starebbero allora tutte nell’ambito dei rapporti con il Pd. Innanzitutto nei confronti dei due assessori in quota “Sassari Bella Dentro”, Alessio Marras e Grazia Manca, che lo scorso anno furono eletti in Consiglio comunale e che lasciarono subito per entrare in Giunta. Ecco perché il primo cittadino finora li ha esclusi da qualsiasi ipotesi di rimpasto. In realtà, l’assessore di “Sassari Bella Dentro” sarebbe solo Marras, mentre Grazia Manca è sempre stata considerata l’unica e vera assessora di fiducia, fuori quota, di Nicola Sanna. Rimangono 5(+1, qualora non venissero confermati Marras o Manca) posizioni, tutte per il Pd. Unico sicuro Gianni Carbini, per Monica Spanedda il discorso è più complicato. Se Carbini può contare su un riferimento consiliare (Mario Pala nel Pd, ma anche Boiano e Ghi di Sassari Bella Dentro), l’assessora alla Programmazione e alla Cultura non ha nessun consigliere. Ci sono poi i tre assessori “con la valigia”, che non uscirebbero completamente di scena, solo se però in Giunta entrano altrettanti consiglieri, in quota Spissu e Lai ma anche Demontis (il Circolo Intregu del Pd, di osservanza soriana, da settimane si muove più autonomamente alla ricerca di un accordo). Uno sembra sicuro da settimane, Antonio Piu, che lascerebbe così la presidenza dell’Assemblea per un assessorato di peso (e forse anche vicesindaco). In Consiglio entrerebbe il primo dei non eletti del Pd, Luca Taras, guardacaso uno degli assessori “con la valigia”. Ma le “surroghe” si fermerebbero qua. Maria Francesca Fantato (“civatiana” alle ultime primarie del Pd nazionale) e Luigi Polano (in quota Spanedda) rimarrebbero fuori dal Consiglio. Sì, perché le componenti che fanno riferimento ai leader Spissu e Lai parrebbero sempre orientati per gli altri posti (quindi 2+1) a indicare solo esterni anche se nomi finora non ne sarebbero mai stati fatti.

E allora la quadratura del cerchio è possibile? Fare chiarezza è il primo passo. Ma in quali termini? E se lunedì, e non sarebbe illogico, verrà chiesto a Nicola Sanna un azzeramento totale, un reset di tutte le posizioni e dei rapporti numerici finora considerati? Potrebbe essere troppo per il sindaco. Ed allora le dimissioni sarebbero davvero realtà. Oppure, con le adeguate garanzie (ma anche con ragionamenti più realistici: i numeri per una clamorosa sfiducia non ci sarebbero), il discorso filerebbe e allora per il Comune di Sassari si aprirebbe una nuova pagina. (lufo)

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