Nanni Campus (Progetto Civico): «Con noi i cittadini»

Ieri in piazza Fiume evento di chiusura della campagna elettorale. Domenica il ballottaggio con Brianda. «Alle minoranze offriamo la presidenza del Consiglio comunale»

Sassari. «Il nostro è un progetto costruito dai cittadini. Qualcuno ha invece detto che eravamo divisivi, solo perché parlavamo a tutta la città». Mercoledì sera Nanni Campus, candidato sindaco per il Progetto Civico, ha incontrato simpatizzanti e sostenitori, insieme a consiglieri eletti e candidati, in una piazza Fiume gremita per l’evento di chiusura della campagna elettorale in vista del ballottaggio di domenica prossima con il candidato sindaco del centrosinistra Mariano Brianda. Presenti tanti esponenti della politica cittadina, compresi alcuni volti che fino al 16 giugno partecipavano ad altre coalizioni. Il riferimento è a chi, anche con un semplice post su Facebook, ha sciolto le riserve e dichiarato il proprio appoggio, seppure a titolo personale, al candidato Campus. Non c’è stato nessun apparentamento o sostegno esplicito da parte dei partiti del centrodestra. Ma era chiaro che per chi aveva contrastato, anche duramente, il centrosinistra al governo della città dal 2005 a oggi, le soluzioni per il turno di ballottaggio sarebbero state o il non voto o il sostegno a Campus in cabina elettorale. Chi vincerà domenica prossima? La piazza sembra sicura e qualcuno, anzi, più di uno, si sbilancia in previsioni: 70 a 30, secondo un consigliere regionale, 60 a 40 per un consigliere comunale uscente ricandidato, 55 a 45 per un altro consigliere uscente. Percentuali, ovviamente, tutte da verificare. Con un grande punto interrogativo: quanto calerà l’affluenza alle urne, già bassa (54 per cento) al primo turno? E quanto questo aiuterà il centrosinistra tradizionalmente più fedele nella partecipazione al voto? Ma è davvero ancora così o sono solo categorie del passato? Il rischio di preferire una gita al mare alla quarta elezione in appena quattro mesi (regionali a febbraio, europee a maggio, primo turno delle comunali a giugno gli altri appuntamenti elettorali di quest’anno) pare esserci davvero e lo stesso Campus lo ha fatto presente alla piazza.

«Vi rendete conto? Divisivi ci hanno definito, quando invece ci rivolgiamo a tutti i cittadini. Ma a chi si deve parlare, alle segreterie o ai referenti politici? No, si deve parlare alla città. E per questo ci hanno detto che siamo divisivi», ha ricordato Campus, che ha richiamato alcuni passaggi delle ultime settimane di campagna elettorale. «Ci hanno detto anche che io avrei mostrato la mia vera faccia, quando ho affermato che i programmi possono essere bellissimi, ma poi conta chi li deve realizzare». Dichiarazioni che sono state stravolte sulla stampa locale. Su questa versione si è polemizzato sui social, ha spiegato Nanni Campus. «Cinque anni fa quegli stessi consiglieri e assessori del centrosinistra, che lunedì, se dovessero malauguratamente vincere, torneranno in Consiglio comunale se la città preferirà andare al mare piuttosto che difendersi, presentarono un programma. Andate a vedere cosa è stato fatto. Nulla. Anzi, no, una, e l’unica cosa sbagliata che c’era, la pista ciclabile. Tutto il resto è stato offeso e denigrato».

«Quello che doveva essere il sogno del megalomane Campus, delle sue liste… beh, quel megalomane è andato al ballottaggio. Abbiamo preso oltre il 30 per cento delle preferenze, insidiando il primato di chi per tre volte ha sempre vinto a mani basse e al primo turno. Abbiamo dimostrato che quei programmi scritti dai cittadini erano credibili. Ora dobbiamo fare un ultimo sforzo. Avremo un avversario temibilissimo, il mare meraviglioso di Sardegna. Ovvero che la gente nauseata dallo spettacolo degli ultimi quindici anni, in particolare di questi ultimi cinque, possa dire: purtroppo non cambia niente».

Ma il progetto è contro i partiti? «Non vogliamo bisticciare con i partiti, noi dialoghiamo con loro, ma non con chi li utilizza per scopi personali e per costruire le proprie carriere politiche. Vogliamo che il Consiglio comunale non sia un luogo di scontro ma di incontro». Ed ecco allora la sollecitazione al dialogo. «Noi abbiamo detto all’inizio della campagna elettorale, senza pubblicizzarlo, che a chi al ballottaggio fosse arrivato secondo avremmo proposto come gesto di unificazione di fare il presidente del Consiglio – ha ricordato ancora Campus –. Rinnovando così la politica, partendo dalle basi. Noi pensavamo di fare questa proposta. Ma poi quelli che noi credevamo potessero essere dei semplici concorrenti hanno dimostrato di essere degli avversari, dei nemici, hanno fatto una campagna contro di noi. E hanno dimostrato di non meritare quel ruolo di garanzia». Nessun nome, nessun riferimento esplicito. Forse il centrodestra di Mariolino Andria? O altri? Rimane la proposta. «La apriamo a tutti gli altri partecipanti a questa competizione. Lo faremo. E vedremo se saranno pronti ad accettare – ha ripreso Campus –. Siamo disposti ad offrire un’apertura di credito e lo vogliamo fare dal Consiglio comunale». Mano tesa per collaborare con la città, ma anche, adesso sì, una stoccata esplicita al candidato sindaco del centrodestra unito Mariolino Andria. «C’è chi ha detto che per lui sarà un piacere stare in Consiglio e fare cinque anni di opposizione. Beh, intanto è un piacere per Sassari averti messo lì e non a fare il sindaco. E questo glielo possiamo dire con serenità», ha ripreso Campus. «Chi sceglierà di fare l’opposizione troverà pane per i suoi denti. Ma chi vorrà costruire insieme a noi e portare miglioramenti al nostro programma sarà ben accetto. Non abbiamo barriere ideologiche, non dobbiamo difendere nessun interesse personale, non abbiamo da costruire carriere politiche. Ribadisco allora che la carica di presidente del Consiglio comunale sarà offerta alle minoranze».

E poi i temi. Tra questi quello di un vero coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni. Le tecnologie attuali, se ben utilizzate, possono essere molto utili. «Occorre sentire realmente il cittadino. Ridaremo al Consiglio il suo reale ruolo, per Costituzione, per programmare e decidere: se, per capirci, la pista ciclabile andava bene dove è stata fatta o se sarebbe stato meglio realizzarla non in viale Italia ma verso Platamona. Parlano di assemblearismo ma poi perdono tempo a bisticciare tra di loro». E la Ztl? «Non si è visto da nessuna parte che nella cartina di una città come Sassari sia calata la perimetrazione di una zona a traffico limitato che sia uguale d’estate e d’inverno o il lunedì rispetto al sabato o alle sette del mattino e alle sette di sera. È chiaro che è sbagliata».

Lu.Fo.

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