Mobilità e trasporti nel nord ovest, l’utilità di una metrotranvia

«Continuiamo a chiedere alla Regione un confronto nel merito», sottoline Rosario Musmeci (Comitati Metrotranvia Sassari, Alghero e Sorso)

Sassari. “Accessibilità, mobilità e trasporti del nord ovest nell’ambito del sistema urbano del nord Sardegna”. Era questo il tema dell’incontro promosso nei giorni scorsi nella Sala Angioy del palazzo della Provincia dai Comitati Metrotranvia di Sassari, Alghero e Sorso.

«La Sardegna è una e una deve rimanere in futuro, non va bene che ci siano poli nei quali concentrare tutto e il nulla nel resto dell’isola. Per questo, per il nord ovest abbiamo bisogno di un’azione corale e importante». Con queste parole Rosario Musmeci ha aperto l’incontro con la cittadinanza, presenti Pietrino Fois, amministratore straordinario della Provincia, consiglieri regionali del territorio, sindacati e associazioni. «La Regione deve aprire in modo serio e importante un tavolo regionale di programmazione sui trasporti interni, a cominciare dalla dorsale ferroviaria, da inserire in un sistema unitario efficiente. Ecco allora che il modello tramviario è da preferire, con il tram treno che garantisce al contempo uno standard ferroviario e uno standard urbano, unico modello che permette di migliorare i servizi. Innovazione è fare arrivare il mezzo pubblico a casa, con Alghero come esempio negativo, dove la ferrovia arriva ai margini del sistema urbano (in passato la stazione ferroviaria non era alla Pietraia, come oggi, ma si trovava a due passi dai bastioni, direttamente nel vecchio porto, ndr). Non si capisce perché un algherese deve prendere la macchina e poi prendere il treno per andare all’aeroporto. Il sistema tram-treno invece permette di attraversare la città e arrivare direttamente all’aeroporto».

Una strategia per il nord ovest dell’isola è insomma totalmente assente. Un razionale sistema di trasporto pubblico locale nel nord ovest, in quella che sarà a breve la seconda città metropolitana della Sardegna, è invece semplice da costruire, adeguando infrastrutture in gran parte già presenti. Alcuni punti sono già chiari. Innanzitutto, il passaggio dell’intero sistema a scartamento ridotto convergente su Sassari da ferroviario a tramviario, secondo la tipologia tram-treno, già operativo con Sirio, dall’Emiciclo Garibaldi a Santa Maria di Pisa. Ma soprattutto c’è la connessione, quanto mai attuale, tra la tratta ferroviaria a scartamento ridotto Sorso-Sassari-Alghero e l’aeroporto di Fertilia, che va implementata comprendendo un attraversamento, che va realizzato ex novo, del centro urbano di Alghero con il tram-treno. Questo sistema però deve essere basato su un modello elettrificato. Proprio in questi giorni si parla della volontà delle Ferrovie dello Stato di procedere con l’elettrificazione integrale della sola tratta Cagliari-Oristano, escludendo così il resto dell’Isola, verso Porto Torres e verso Olbia. Dalla Regione rimarrebbe invece la sperimentazione del treno a idrogeno, con finanziamento complessivo di 170 milioni di euro, tra Sassari e l’aeroporto di Alghero (ma non tra la città di Alghero e l’aeroporto). Una sperimentazione che non ha senso e che non risulterebbe per niente utile al trasporto del nord ovest, anche perché «l’utilizzo dell’idrogeno, fin qui, non ha dato, dove si è provato a farlo, risultati incoraggianti né dal punto di vista economico, né da quello relativo ai limiti che la circolazione di mezzi alimentati da idrogeno comporta – ha spiegato Musmeci –. Del resto, a indicare che i tempi per l’idrogeno non siano ancora maturi, si ha notizia che il bando per l’acquisto di treni a idrogeno, troppo precipitosamente indetto da Arst, sarebbe andato deserto, rendendo così impossibile la sperimentazione».

«Siamo ancora una volta in ritardo – ha insistito durante il dibattitio Gianfranco Ganau, capogruppo del Pd in Consiglio regionale –. Nessuno ha avuto un’interlocuzione su questo tipo di progetto. Il Governo lo ha messo come sperimentazione per la Sardegna e così lo stiamo subendo. Prevede tra l’altro che si realizzi la bretella per aeroporto e un impianto di produzione di idrogeno a Mamuntanas, che è un’area a destinazione agricola. All’assessore dei Trasporti Moro abbiamo chiesto se non fosse più semplice elettrificare il tutto? La risposta è stata: questa è una sperimentazione e l’idrogeno è il futuro. A me pare una follia assoluta in termini di mobilità e di impatto ambientale. Credo che serva una mobilitazione immediata e ho paura che siamo già in ritardo».

Nel corso dell’incontro è emersa l’urgenza di ripensare alcune decisioni già prese, «comprese quelle di procedere per la strada intrapresa da ARST per collegare Santa Maria di Pisa e S. Orsola (ma non Li Punti) e che in realtà è lo strumento con cui edificare in viale Sicilia il nuovo deposito mezzi, per la modica cifra di oltre 22 milioni di euro, quando si potrebbero trovare soluzioni già pronte e assai meno costose. Urgentemente ripensata deve essere anche l’idea, che sembra indicata in un primo schema del nuovo piano per la Mobilità Urbana Sostenibile che sembrerebbe prefigurare lo smantellamento dei binari da viale Italia, danneggiando così non solo quel viale, ma l’intero centro storico, a tutto vantaggio della grande distribuzione», ha sottolineato Rosario Musmeci a nome del comitato metrotranvia di Sassari. (l.f.)

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