Le pagelle biancoblù

La chimica di squadra è ancora da trovare, ma l’atteggiamento ora è quello giusto

Le nostre pagelle biancoblù:

Whittaker 5: il nativo di Philadelphia non è ancora a suo agio ed è sicuramente tra quei giocatori che devono prendere le misure sia con i compagni che con il basket italiano in generale. L’impegno non è mancato, ma non è quasi mai riuscito a mettere in ritmo i suoi e onestamente non sembra neanche quel tipo di giocatore in grado di mettersi in proprio, almeno per il momento. Il suo adattamento si sta rivelando forse un pochino più complicato del previsto, ma le attenuanti ci sono e gli va data fiducia.

Cappelletti 6: a differenza del suo pariruolo di ruolo, ha idee più chiare in attacco sia per se che per i compagni anche se non è ancora il Cappelletti che orchestrava a meraviglia la Verona dello scorso anno. Con lui in regia la squadra gira comunque meglio ed è più pulita e fluida nella circolazione di palla. In difesa è un osso duro per chiunque, piega le gambe e non è facile da superare.

Gentile 6: rimane un po’ impantanato nelle rotazioni, gioca solo 12 minuti, produce 3 punti, 3 assist ma anche altrettante palle perse. Si rende utile, ma nel complesso la sua non è una partita indimenticabile e la sufficienza è risicata.

Tyree 8: è l’uomo che spacca la partita e dopo oggi si è capito quanto un giocatore con le sue caratteristiche sia mancato nelle prime due gare. Si presenta con due triple, poi sciorina il resto del repertorio fatto di accelerazioni fulminanti in uno contro uno e corse inarrestabili in campo aperto. E’ l’uomo della provvidenza e Bucchi se lo coccola anche in sala stampa. Arriva comprensibilmente col fiato corto nel finale per via della deficitaria condizione atletica a causa del lungo stop e sbaglia alcuni liberi che probabilmente avrebbero alleviato la sofferenza finale.

Kruslin 5,5: in difesa mette la museruola a Harrison quando gli capita a tiro e tatticamente è uno di quelli più sul pezzo, ma incappa in una di quelle giornate gelide dall’arco, ovvero l’altra specialità della casa. A prescindere dalla giornata non brillantissima è un elemento imprescindibile per questo Banco, i punti li farà la prossima volta.

Treier 6,5: questa volta al ragazzone estone non si può muovere alcuna critica. Attento, preciso in attacco e presente in difesa, si fa trovare pronto quando Bucchi lo chiama in causa. Oggi la squadra era quasi al completo e con le spalle coperte e meno pressione, Kaspar ha confermato di essere più tranquillo e di riuscire ad alzare il suo rendimento. Ormai non può più essere un caso.

Diop 6,5: i compagni lo cercano spesso, non inizia benissimo, pasticciando e perdendo un paio di palloni sotto canestro, ma quando entra in ritmo è un fattore sia in attacco che in difesa, tant’è che i suoi dirimpettai Camara e e Paulicap fanno molta fatica. Bucchi lo deve gestire, sia fisicamente (è reduce da un affaticamento muscolare) e sia per i falli. Chiude con 11 punti, 7 rimbalzi e 11 di valutazione. Uno dei migliori.

Gombauld 6,5: troppo timido inizialmente, non viene innescato dai compagni e non si vede mai. Col tempo cresce, così come l’intesa con chi è chiamato a metterlo nelle condizioni di incidere e alla fine si divide equamente i minuti con Diop (20 a testa) mettendo a referto 11 punti, 5 rimbalzi e un ottimo 17 di valutazione, che lo rendono il migliore dei suoi in questa voce. In difesa non è un muro invalicabile, ma neanche un passaggio a livello aperto senza guardiano come era stato contro Napoli.

McKinnie 6: si sta adattando al basket europeo, non è una star ma sa fare tutto discretamente. Oltre ai 9 punti e al 13 di valutazione, è anche il miglior rimbalzista della squadra (7) insieme a Diop. Si impegna anche in difesa, anche lui crescerà di pari passo con la chimica di squadra.

Charalampopoulos 6: è ovviamente in ritardo di forma e non potrebbe essere altrimenti. L’esperienza e il talento gli sono sufficienti per portare a casa la pagnotta. La sua partita è andata a strappi, chiaro segnale di condizione fisica non ottimale. E’ comunque un giocatore bidimensionale, pericoloso dall’arco e incisivo spalle a canestro dove, oltre che arrivare al tiro può attirare il raddoppio e scaricare per il compagno libero. Uno dei giocatori chiave della Dinamo 2023/24

Bucchi 7: tra lui e il collega Vitucci è una sfida molto tattica, è bravo a gestire i suoi uomini e i quintetti nelle varie fasi della partita, specialmente nel finale, in un periodo della stagione nel quale le gerarchie non sono ancora chiare e definite e tutto risulta essere più complicato. Si rivela ancora una volta un valore aggiunto in una serata nella quale un’altra sconfitta avrebbe pesato come un macigno sulla testa e sul morale ancor prima che sulla classifica.

Aldo Gallizzi

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