Il Pd chiede un commissario straordinario per la sanità sassarese

«Riteniamo urgente e indispensabile chiedere al sindaco di farsi parte attiva per richiedere al presidente della Regione Sardegna», scrivono i consiglieri comunali

Sassari. È una gravissima situazione quella della Sardegna e in particolare del nord dell’isola che lascia sgomenti e impauriti di fronte a una propagazione del contagio da Covid-19 che si moltiplica in maniera veloce e preoccupante come nelle regioni più colpite del Nord Italia. La malattia è più rapida ed efficace rispetto all’evidente lenta capacità amministrativa e burocratica che invece dovrebbe, ora più che mai, essere pronta nel dare risposte.

Dal San Francesco di Nuoro, all’ospedale civile di Alghero, al Policlinico Sassarese, passando per il Santissima Annunziata di Sassari e l’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia e fino ad arrivare alle case di cura per anziani pubbliche e private si registra, in questo “percorso del contagio”, il peggior dato in termini di operatori sanitari positivi al virus: oltre il 50% dei contagi è avvenuto negli ospedali fra medici e infermieri, rispetto a una media nazionale di circa l’8% e contestualmente si certifica il fallimento della gestione dell’emergenza sanitaria in Sardegna che appare ancora oggi confusa e preoccupante.

Aggrava questo quadro già di per sé drammatico, il disastro della Comunicazione Istituzionale della Regione Sardegna, che abbiamo già denunciato, naufragata fra un Numero Verde che non funziona e lo stop in aula di 60 milioni di finanziamento straordinario perché la Giunta propone un documento carente della documentazione che individui la destinazione vincolata dei fondi. Perfino nel proclamare il necessario “stato di emergenza fino al 31 luglio” sono stati capaci di gettare nello sconcerto e nella confusione migliaia di sardi e di scatenare l’ira dei giornalisti che si scagliano contro l’Amministrazione regionale accusandola di mettere il bavaglio all’informazione.

Assistiamo con sgomento alle passerelle dell’assessore alla Sanità, che nella nostra città, centro con il più alto numero di positivi e di decessi, fa sfoggio errato di quei DPI che al personale sanitario dei presidi di tutto il territorio del nord Sardegna tarda ad arrivare, costretti a combattere in prima linea una battaglia con armi inefficaci. È evidente la mancanza di una cabina di regia che richiederebbe una simile emergenza, che possa fare chiarezza identificando adeguati percorsi e dando risposte strategiche.

Riteniamo sconcertante la nota firmata dal rappresentante legale di Tema Ricerca – una SRL del territorio bolognese che produce test rapidi per accertare la positività o meno al coronavirus – con la quale smentisce l’assessore alla Sanità circa l’infondatezza delle sue argomentazioni rilasciate alla stampa relative a presunte iniziative che l’Assessore avrebbe avviato con l’azienda, la quale ora non esclude la possibilità di poter ricorrere alle vie legali.

Ancora più gravi, qualora venissero confermate, le disposizioni dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS) a cui si rifà la delibera regionale 13/24, pubblicata sul sito della Regione alle ore 12.00 del 20 marzo, contenente tutte le norme per l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale DPI. Tale delibera, che pare non riporti le misure più restrittive e necessarie previste per evitare il contagio ai medici e al personale sanitario, andrebbe in netto contrasto con la circolare ministeriale n. 5443 del 22.2.2020 e le linee guida e le raccomandazioni del CDC europeo, di fatto contravvenendo ad un corretto utilizzo dei dispositivi ed esponendo di fatto gli operatori sanitari ad elevati rischi.

In questo quadro così allarmante, in cui gli scenari cambiano di continuo, con il contagio che prosegue senza sosta e con l’aumento dei decessi arrivato ormai a 11, in un clima di confusione e completa incertezza con la Procura della Repubblica di Sassari che apre un’inchiesta per capire se nell’ambito dell’Azienda ospedaliera universitaria siano state adottate tutte le iniziative necessarie per la tutela della salute dei pazienti, dei lavoratori e dei visitatori che hanno avuto accesso alle strutture sanitarie, non possiamo permetterci ulteriori manchevolezze e inadempienze e per questo riteniamo urgente e indispensabile chiedere al sindaco di farsi parte attiva per richiedere al presidente della Regione Sardegna l’immediata individuazione di un commissario straordinario con il compito di gestire la crisi sanitaria. Riteniamo altresì necessario unirci al grido di allarme delle organizzazioni sindacali che all’unisono e con forza chiedono l’immediata individuazione di un commissario/direttore ad acta/8 per Assl con il compito di gestire il proseguo della crisi e di emanare e gestire protocolli operativi integrati a tutte le strutture sanitarie pubbliche e private.

La Giunta regionale abbia a questo punto almeno la dignità di farsi da parte e nominare dei commissari adeguati e competenti per seguire il proseguo dell’emergenza.

È necessario dare risposte in tempi rapidi perché è in gioco la salute e la vita della popolazione e di tanti professionisti, già estremamente provati, sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista psicologico.

La Sardegna non può più aspettare.

Il Gruppo consiliare Pd – Comune di Sassari
Giuseppe Masala
Fabio Pinna
Giuseppe Mascia
Carla Fundoni

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