Il Conservatorio di Sassari chiude le porte al pop rock

Nonostante l’elevato numero di studentesse e studenti interessati allo studio di questo genere musicale. L’opinione di Antonio Deiara

Ho letto con stupore l’Offerta Formativa del Conservatorio di Musica di Sassari: ancora una volta, il “Luigi Canepa” chiude le porte al Pop Rock, nonostante l’elevato numero di studentesse e studenti interessati allo studio di questo genere musicale, come dimostra una petizione curata dal prof. Daniele Piu. Forse non tutti sanno che è stato sufficiente pubblicare un Decreto Ministeriale, il n. 611 del 9.8.2017, per far entrare nei Conservatori d’Italia strumentisti, voci, compositori, arrangiatori e tecnici del suono Pop Rock. E dalla porta principale! Emoziona leggere Basso Elettrico, Chitarra, Pianoforte e tastiere, Batteria e Percussioni, Canto seguiti dal binomio “Pop Rock”. Volge al tramonto l’era della discriminazione tra chi suona “ad orecchio” e chi segue lo spartito. In fondo, il grande Edgar Willems dedicò due volumi all’ “Orecchio musicale”. Il D.M. 611/17, è chiarissimo nelle “Declaratorie”, comuni a tutti gli strumenti e al canto. In soldoni, si formeranno chitarristi e tastieristi, bassisti e batteristi, cantanti e compositori Pop Rock a tutto tondo, in possesso di approfondite conoscenze culturali e didattiche, e di solide abilità interpretative. Il D.M. in questione ha aperto la strada a una nuova norma che prevede il Jazz e il Pop Rock anche nei Licei Musicali. E perché non inserire gli strumenti Pop Rock nelle SMIM (Scuole Medie ad Indirizzo Musicale), considerato che il “vissuto musicale” di alunne e alunni è quasi sempre incardinato su questo genere musicale? Perché non alle Elementari, all’interno delle Attività Musicali istituite dal D.M. 8/2011? Perché non prevedere uno “strumento abbinato” Classico a quello Pop Rock scelto dai nuovi iscritti al Conservatorio, dato che diversi strumenti attirano poche iscrizioni in quanto “sconosciuti”?

Chi si occupa dei dodici suoni si confronta con il “diabolus (diavolo) in musica”, nascosto nel “salto” (intervallo) dalla nota fa alla nota si, di difficile intonazione. Anche nel D.M. 611/17 si nasconde un “diavoletto”: è l’assenza del criterio di scelta dei docenti. Quando ho fatto parte del Gruppo di supporto tecnico-scientifico della Regione Sardegna per la Riforma delle Scuole Civiche di Musica dell’Isola, mi è capitato di fronte il “diabolus”. Arrivarono proposte di considerare il criterio di “Docente di strumento affine”, cioè di valutare, per esempio, un laureato in Contrabbasso in grado di insegnare contemporaneamente anche Basso Pop Rock. La verità si trova proprio agli antipodi: esistono eccellenti bassisti che possiedono anche il diploma di Conservatorio in Contrabbasso, mentre non è automatico il contrario. In attesa che i Corsi di Diploma Accademico di I livello, e poi quelli di II livello, in Pop Rock (Popular Music) cingano la fronte di lauro a chi si dedicherà a composizione, strumenti e canto, oggi non più extraconservatoriali, nei Conservatori di Musica della Sardegna, suggerirei sommessamente di considerare al primo posto il curriculum di ciascuno dei futuri Maestri. Dicevano i vecchi saggi che, in certi ambiti, la pratica vale più della grammatica. Il Pop Rock è sicuramente uno di questi.

Antonio Deiara
Docente di Musica I.C.S. Ittiri-SS,
già Supervisore al Biennio Formazione Docenti
del Conservatorio “Luigi Canepa” di Sassari

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