I Candelieri in Europa orientale e in Sud America

“Unwritten Structures – Racconti (in)Visibili”, un’esposizione itinerante che partirà l’11 giugno a Gyumri, in Armenia, e Santiago del Cile

Sassari. La conoscenza del patrimonio culturale immateriale italiano. È questo l’obiettivo di “Unwritten Structures – Racconti (in)Visibili”, un’esposizione itinerante che partirà l’11 giugno a Gyumri, in Armenia, e Santiago del Cile, per toccare diverse città in Europa orientale e in Sud America.

In mostra le riproduzioni in scala delle Grandi Macchine a Spalla, i Candelieri di Sassari, i Gigli di Nola, la Varia di Palmi e la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, e i documentari immersivi che raccontano le quattro feste patrimonio Unesco.

Il progetto. Elaborato dall’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia in collaborazione con il MUCIV – Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, le società Glocal Project Consulting e Openlabcompany, il progetto è realizzato in sinergia con l’Associazione della Rete delle Grandi Macchine a Spalla e con il coordinamento tecnico-scientifico della Rete stessa. Grazie alla partecipazione di curatori, artisti e registi indipendenti, si propone una reinterpretazione di pratiche e saperi della tradizione italiana, promuovendo una forma di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, attraverso la sperimentazione di codici multi-espressivi propri dell’arte contemporanea e dell’antropologia dialogica.

Il percorso espositivo si svolgerà all’interno di un vero e proprio accerchiamento audiovisivo realizzato attraverso quattro “micro cinema”. Si tratta di unità di esposizione multimediale ad alta tecnologia che permetteranno al pubblico di “tuffarsi” nei documentari immersivi di Francesco De Melis, regista, musicista e antropologo che lavora sulla ritualità, sonorità e gestualità delle feste italiane patrimonio Unesco.

Uno dei film, “Un patrimonio sulle spalle”, presentato in anteprima a Sassari nel 2018, è dedicato proprio alle quattro feste che fanno parte della Rete delle Grandi Macchine a Spalla, i Candelieri di Sassari, i Gigli di Nola, la Varia di Palmi e la Macchina di Santa Rosa di Viterbo.

Accanto ai video, alle testimonianze materiali, ai documenti d’archivio e alle riproduzioni in scala, saranno esposte le opere di quattordici artisti contemporanei ispirate al patrimonio culturale italiano.

Una suggestiva immagine dei candelieri dentro la chiesa di Santa Maris

Le mostre. Le esposizioni in Sud America si focalizzeranno sulle feste della tradizione italiana caratterizzate dal trasporto di grandi macchine cerimoniali, con un’attenzione particolare alle celebrazioni delle città di Sassari, Nola, Palmi e Viterbo.

Le mostre in Europa orientale proporranno l’accerchiamento audiovisivo con la stessa formula di allestimento prevista per il Sud America, ma con contenuti diversi. Oltre al tema della festa in Italia, qui rappresentato da un’inedita raccolta di scatti della fotografa Sabina Cuneo, si proporranno altre tematiche-cardine della tradizione popolare italiana: cucina, musica e pratiche religiose. L’itinerario visivo, in questo caso, sarà costellato di oggetti etnografici risalenti ai primi anni del Novecento.

Gli artisti coinvolti. In Sud America Bertozzi e Casoni, Tommaso Cascella, Flavio Favelli, Dario Ghibaudo, Silvia Giambrone, Maria Lai, Francesco Lauretta, Davide Monaldi, Luana Perilli, Roxy in the box, Marinella Senatore, Giuseppe Stampone, Sergio Tumminello, Angelo Marinelli e Zaelia Bishop. Per l’Europa orientale Tommaso Cascella, Gaia Scaramella, Flavio Favelli, Dario Ghibaudo, Silvia Giambrone, Maria Lai, Francesco Lauretta, Davide Monaldi, Luana Perilli, Roxy in the box, Marinella Senatore, Angelo Marinelli, Giuseppe Stampone, Sergio Tumminello, Zaelia Bishop e, per l’occasione, l’artista armeno Arshak Sarkissian.

Le tappe. L’itinerario est-europeo avrà inizio presso la Styles Gallery di Gyumri, in Armenia, con il patrocinio dell’Ambasciata Italiana d’Armenia, per proseguire poi in Bosnia, Museum of Contemporary Art di Banja Luka, dal 12 settembre al 12 novembre 2019 e Mostar, dal 20 novembre al 10 gennaio 2020, per toccare poi la National Gallery di Sofia e quindi Skopye, Novisad, e Lubiana.

Contemporaneamente, grazie alla collaborazione con la Dante Alighieri di Merida (Yucatan) – interlocutore privilegiato fin dalle prime fasi del progetto – con gli Istituti italiani di cultura e con la rete consolare di Messico, Cile e Argentina partirà l’itinerario sudamericano, che si inaugurerà l’11 giugno a Santiago del Cile presso il Centro Cultural Las Condes, proseguirà poi in Argentina, Buenos Aires negli spazi espositivi del Centro de Arte Contemporáneo Uade Art dal 9 agosto al 6 ottobre. A seguire, Merida inaugurerà l’itinerario messicano nel Museo Fernando García Ponce-Macay, dal 20 ottobre al 6 gennaio 2020, itinerario che proseguirà presso la Fundación Pape di Cohauila dal 24 gennaio al 26 aprile, per concludersi a Città del Messico con l’esposizione nel Museo de Arte Popular dal 6 maggio al 6 agosto 2020.

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