Giovedì 6 aprile il Concerto di Pasqua del Conservatorio

Si terrà nella chiesa di San Giuseppe. L’istituzione musicale sassarese propone musica di Schubert, con la celebre “Incompiuta”, Mendelssohn, Barber e Brahms. Sul podio Andrea Raffanini

ConcertoPasquaSanGiuseppe3Sassari. Sono in pieno svolgimento nelle aule del Conservatorio “Canepa” le ultime prove per la preparazione del Concerto di Pasqua che si terrà giovedì 6 aprile alle 21 nella chiesa di San Giuseppe di Sassari.

Il Concerto rappresenta un appuntamento ormai consueto nel quale le formazioni artistiche dell’Istituto musicale si uniscono per offrire alla città un momento di riflessione musicale. In quest’occasione si esibiranno come ormai tradizione il Coro da Camera del Conservatorio Luigi Canepa diretto da Clara Antoniciello (maestro collaboratore Mariano Meloni) e l’Orchestra del Conservatorio Luigi Canepa diretta da Andrea Raffanini impegnati in un concerto ricco di proposte di particolare impatto artistico.

In apertura un brano celeberrimo divenuto icona della malinconia e della tristezza e colonna sonora di intensi momenti dedicati alla riflessione su ogni forma di violenza, si tratta dell’Adagio per archi (dal Quartetto per archi op. 11) che il compositore statunitense Samuel Barber scrisse nel 1936. Una pagina musicale struggente, che i cinefili abbinano ormai indissolubilmente alle crude e forti immagini del film “Platoon”, nel quale il regista Oliver Stone nel 1986-evocava la “sporca guerra” del Vietnam.

Circa cent’anni prima della composizione di questo Adagio, un autore divenuto poi uno dei simboli del Romanticismo musicale, Franz Schubert, dopo un periodo di esuberante facilità creativa, visse un momento di difficoltà durante quella che alcuni storici hanno definito “l’età delle incompiute”. È a questi anni che risalgono i manoscritti della sua “Sinfonia in Si minore n. 7 D 759 “, seconda composizione proposta dal Canepa nel concerto di Pasqua.

Di Felix Mendelssohn verrà invece eseguito Verleih uns Frieden gnädiglich, WoO 5, per coro ed orchestra. Composto, insieme ai Sacri Cori op. 23, nel periodo successivo alla prima ondata di successo ottenuta con capolavori quali l’Ottetto per archi e l’ouverture “Sogno di una notte di mezza estate”.

Il programma si completa con la musica di un altro grande autore tedesco del 1800, Johannes Brahms, del quale i complessi corali e orchestrali eseguiranno “Das Schicksalslied” (Canto del destino) per coro e orchestra, op. 54, brano scritto tra il 1868 e il 1871 ed ispirato alla lirica tragica del poeta Friedrich Hölderlin (1770-1843) inserita poi nel romanzo “Iperione”. Il tema di fondo è l’insanabile distanza tra cielo e terra che porta l’uomo a vagare nell’oscurità, mentre gli dei incedono sereni nella luce dorata dei cieli. Il poeta contrappone in maniera netta le prime due strofe, radiose e distese, che rappresentano il mondo degli dei, alla terza, più concisa e angosciante, come solo il mondo degli uomini può essere.

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