Gianni Schicchi di Puccini al Liceo Azuni

L’atto unico di Puccini è stato presentato dal compositore e docente Bruno Tommaso, una vera icona della musica italiana. Sabato e domenica al Teatro Comunale

Sassari. Un’opera complessa e allo stesso “compressa” che in poco più di 50 minuti racchiude una straordinaria musica, un libretto pirotecnico e che nel corso degli anni ha offerto continui spunti al pop, al cinema, alla letteratura. E poi ancora un’aria immortale come “O mio babbino caro”, a impreziosire un piccolo grande capolavoro. Gianni Schicchi di Giacomo Puccini – su libretto di Giovacchino Forzano -, seconda opera in cartellone per la Stagione lirica 2022 dell’Ente Concerti “Marialisa de Carolis”, andrà in scena sabato 22 ottobre alle 20,30 in prima rappresentazione e domenica 23 in replica pomeridiana alle 16,30. Stamane l’opera è stata presentata al Liceo musicale “Azuni” di Sassari dal direttore Jacopo Brusa e dal regista Antonio Ligas insieme a un ospite d’eccezione, il compositore e docente Bruno Tommaso, una vera icona della musica italiana. Tommaso ha analizzato lo Schicchi in una vera e propria guida all’ascolto, davanti a un pubblico formato in larga parte da studenti, con incursioni musicali suggestive, passando dai Beatles a Gino Paoli, per inquadrare la musica straordinaria di Puccini, composta poco più di un secolo fa (il debutto assoluto è datato 14 dicembre 1918 al Metropolitan di New York) e ancora attualissima. Così come i temi trattati nel libretto, dalla denuncia sociale – tra tutti il razzismo verso quella “gente nova” che poi finisce per beffare i ricchi cittadini – alla burla in stile Amici miei, mitico film di Monicelli non a caso ambientato a Firenze come Gianni Schicchi. «Puccini ha descritto tante volte omicidi, suicidi, tragedie, dalla Bohème a Tosca a Turandot: qui ha voluto quasi prendersi gioco di sé stesso e sbeffeggiare la morte stessa per mostrare le piccolezze umane», ha detto Bruno Tommaso ripercorrendo la trama dell’opera in cui un gruppo di avidi parenti si finge addolorato per la perdita di un ricco parente, ma in realtà disperati per aver perso l’eredità, destinata ai frati di un convento. La furbizia del protagonista, inizialmente deriso e disprezzato per le sue umili origini e poi osannato come salvatore prima della beffa finale, rovescerà la vicenda prima dell’applauso finale.

«La breve durata dell’opera non deve far pensare che la partitura non sia complessa e articolata – ha detto Jacopo Brusa, che dirigerà l’Orchestra dell’Ente – ricca com’è di variazioni, spunti, trovate geniali». Originariamente pensata come ultimo atto del “Trittico” (insieme a “Il Tabarro” e “Suor Angelica”), ormai “Gianni Schicchi” si esegue sempre più spesso da solo, è stato detto, proprio per valorizzarne la bellezza, più apprezzabile senza le precedenti due ore di musica.

«Questo brevissimo kolossal pucciniano riassume in sé l’elogio e al contempo la presa in giro di vizi e virtù dell’Italia di sempre; custodisce quella formula comica che mette alla berlina i presunti valori che troppo spesso sono incrostati di ipocrita pietas ostentata per interesse», ha quindi aggiunto il regista Antonio Ligas.

L’allestimento proposto sarà quello del 2020, visto soltanto in streaming a causa della chiusura dei teatri per la pandemia, curato dall’Ente Concerti insieme all’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi”. I costumi sono di Luisella Pintus e Andrea Gennati, le scene di Mariam Zamiri e Caterina Tanchis. Il disegno luci è di Tony Grandi, il videomapping di Pavlo Hnatenko. Nel cast, Carlo Lepore (Gianni Schicchi), Sara Rossini (Lauretta), Chiara Tirotta (La Zita), Giuseppe Infantino (Rinuccio), Giancarlo Cicerone (Gherardo), Maria Ladu (Nella), Nicola Ebau (Betto), Francesco Musinu (Simone), Matteo Loi (Marco), Lara Rotili (La Ciesca), William Hernandez (Spinelloccio/Amantio), Antonello Lambroni (Pinellino), Dario Sogos (Guccio) e il piccolo Ian Grop (Gherardino).

Nel pomeriggio di giovedì lo spettacolo è andato in scena nella tradizionale Anteprima giovani, la prova generale aperta riservata ai ragazzi delle scuole.

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