Fiume Santo, conclusa l’indagine della Commissione Ambiente di Palazzo Ducale

Approvato un documento. Tra le proposte la revisione del protocollo d’intesa con i cechi di Eph

 

CentraleFiumeSantoSassari. «Abbiamo preso atto delle assicurazioni dei vertici di EPH in merito al rispetto dei tempi previsti per la demolizione dei gruppi 1 e 2 a Fiume Santo. Sarà compito di questa commissione vigilare attentamente perché gli impegni confermati anche oggi trovino concreta attuazione, questo anche per quanto riguarda gli investimenti straordinari annunciati e per il coinvolgimento dei lavoratori e delle imprese del territorio». Lo afferma la presidente della Commissione Ambiente del Comune di Sassari Valeria Fadda, che mercoledì, al termine della riunione, ha posto in votazione un documento relativo all’indagine conoscitiva che la Commissione stessa ha portato avanti sulla situazione ambientale nelle aree industriali ricadenti nel territorio comunale ed in particolare nella centrale di Fiume Santo. Un documento che contiene una serie di proposte operative e che è stato approvato a maggioranza.

CommissioneAmbienteEph2«Abbiamo ritenuto di dare all’attività conoscitiva svolta in questo anno un significato che andasse oltre il semplice ascolto e la presa visione dei dati e delle informazioni fornite – spiega Valeria Fadda –. In quest’ultimo anno di lavoro abbiamo sentito per due volte i componenti della commissione tecnica espressi dall’amministrazione comunale, il direttore provinciale dell’Arpas Antonio Furesi ed il dirigente del settore ambiente della provincia Antonio Zara. Abbiamo poi effettuato un sopralluogo guidato nella centrale di Fiumesanto. Tutto questo ha portato a far emergere una serie di problematiche e possibili correttivi che la Commissione intende mettere in evidenza. Prima di tutto è oramai indispensabile avviare una discussione sulle prospettive della Centrale, in ragione della durata in vita dei Gruppi 3 e 4, che sono gli unici operativi, e che tali resteranno almeno sino al termine del loro utilizzo databile intorno al 2025-30». Occorre una riflessione dunque che riguarda questo lasso di tempo e quello successivo. Entro quella data andrà valutato se tali gruppi potranno essere alimentati con altri prodotti in relazione soprattutto alla sempre più vicina metanizzazione dell’isola.

CommissioneAmbienteEph1Per quanto riguarda invece le proposte la Commissione ritiene indispensabile che si arrivi ad una revisione del protocollo di intesa tra la Regione e i proprietari della centrale di Fiume Santo, allo scopo di prendere atto della rinuncia dell’investimento relativo alla costruzione del quinto gruppo e prevedere sia gli investimenti alternativi, che la gestione delle risorse umane e dei livelli occupazionali in caso di arrivo del metano, sia della prospettiva della centrale dopo il termine vita dei gruppi 3 e 4.

È necessario poi operare il massimo coordinamento, anche attraverso l’istituzione di una task force, tra il livello comunale, provinciale (Settore Ambiente), regionale (Arpas e Assessorato Ambiente) e nazionale (Ministero Ambiente) per la vigilanza sulle bonifiche e il coinvolgimento delle migliori competenze delle imprese locali nel settore ambientale, come già previsto dai protocolli di intesa precedenti.

Infine, bisogna superare l’attuale status o modificare il funzionamento della commissione di vigilanza perché diventi organismo indipendente, in grado di operare secondo i nuovi obiettivi del territorio, relativi alla vigilanza sulle bonifiche e sui controlli ambientali più avanzati.

Il servizio di Canale 12 trasmesso ieri 16 marzo

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