Dinamo, serve con urgenza un giocatore

Il match di Milano ha confermato che è indispensabile inserire un’ala che porti più punti e sostanza di McKinnie. La classifica non aspetta e il calendario è terribile

Cremona in casa, Tortona fuori, Bologna in casa, Venezia in trasferta e, Brescia in casa e Trento fuori, con poi lo scontro diretto a Brindisi. Due mesi, da qui al 30 Marzo, che vedranno la Dinamo impegnata in una raffica di partite ad alto coefficiente di difficoltà, con una classifica che non lascia per nulla tranquilli. Sarebbe stato di per se difficile, se la squadra fosse stata al top, figuriamoci nelle condizioni attuali.

La sconfitta di Milano ha confermato tutti i problemi sia tecnici che piscologici di un gruppo che, seppur migliorato con l’avvento di Jefferson, ha ancora delle vistose carenze tecniche, oltre che rotazioni ridotte all’osso, se si considera che Pisano, Gandini, Raspino e Treier ultimamente hanno solo sventolato asciugamani. Parlare ancora di McKinnie e della sua inadeguatezza è inutile, ormai lo hanno capito anche i muri del PalaSerradimigni e senza andare troppo lontano, gli 11 minuti di media in campo nelle ultime due partite, confermano che anche chi guidava prima e chi guida ora la squadra hanno avuto più o meno la stessa impressione. In più la riflessione riguarda il fatto che, con rotazioni così ridotte, gente non più giovanissima come Gentile e Kruslin è in grande affanno. Se poi aggiungiamo il fatto che Cappelletti non sta rendendo per quelle che erano le (forse esagerate) aspettative di tutti e che Gombauld sta attraversando un’inattesa fase di involuzione dopo il brillante processo di crescita che aveva intrapreso nei mesi scorsi, resta ben poco da salvare e questo si traduce in Tyree, Diop, in parte Jefferson che però deve dare di più, con Charalampopoulos che seppur a fasi alterne e con massimo 22/23 minuti di utilizzo può essere un’arma importante. Senza dimenticare che il greco è un tre di ruolo ma si è stati costretti a spostarlo da quattro, per l’inconsistenza di McKinnie. E torniamo sempre al punto di partenza.

E allora ecco che la squadra gioca bene a tratti, va a fiammate, poi quando c’è da alzare il livello difensivo o combattere contro difese che si fanno più dure, non ha le forze e il fiato per reggere l’urto. Aspettare ulteriormente ha tutta l’aria di essere solo una perdita di tempo, l’auspicio è che società sotto traccia stia lavorando per portare a Sassari un giocatore degno di indossare la casacca biancoblù.

Aldo Gallizzi

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