Conflavoro PMI, Made in Italy protagonista nel roadshow di Cagliari

Si è conclusa la prima tappa dell’evento “Il mondo ha fame di Made in Italy”. L’obiettivo è promuovere azioni di sistema a sostegno delle piccole produzioni

ConflavoroCagliari

Cagliari. Si è conclusa al Caesar’s Hotel di Cagliari la prima tappa del roadshow nazionale “Il mondo ha fame di Made in Italy”, evento organizzato da Conflavoro PMI. Un momento di confronto, il primo di cinque in giro per l’Italia, realizzato per focalizzare strategie e mercati per incentivare le politiche a sostegno delle produzioni locali.

Perché le opportunità esistono ed è necessario individuarle con un’azione di sistema che Conflavoro nel suo roadshow ha deciso di promuovere. Per incentivare l’export, è necessario sostenere le produzioni, tutte al di là dei volumi di produzione, perché il Made in Italy, quello che tutto il mondo ci invidia, nasce dalle piccole produzioni, dalle piccole imprese, quelle che di fatto costituiscono il tessuto imprenditoriale del nostro Paese. E forse ancor di più nella nostra Isola.

Sotto questo profilo sono stati tanti e interessanti i temi trattati dai relatori. Dall’assistenza al credito per un nuovo mercato, ai consorzi e reti di imprese come strumenti di internazionalizzazione: “La Cina un caso concreto” fino alla finanza agevolata come sostegno alle piccole e medie imprese. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il presidente nazionale di Conflavoro, Roberto Capobianco, Manuel Vescovi, senatore componente della commissione Affari esteri del Senato, e il vice presidente nazionale Mario Ara che coordina l’evento.

«Un progetto di internazionalizzazione o anche di semplice esportazione richiede risorse ed investimenti importanti per un’azienda e per evitare di vanificare tutti gli sforzi compiuti vanno necessariamente pianificate azioni per essere competitivi nei mercati di sbocco individuati – spiega Ara –. Conflavoro crede in questa visione e con noi ci credono anche gli imprenditori capaci di produrre prodotti di qualità ed eccellenza assoluta. Anche in un momento così difficile per il comparto lattiero caseario che vede i pastori in prima linea per tutelare il prezzo del latte». La Sardegna in questo senso può con l’export recitare un ruolo da protagonista, se agisce da sistema, da vero e proprio marchio. Così come evidenziato da alcuni altri interventi nel corso della manifestazione.

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