Con la difesa, la Dinamo ritrova anche Dyson e la vittoria

I biancoblu interrompono la striscia di sette sconfitte, superando al Palaserradimigni la Grissin Bon Reggio Emilia dell’applauditissimo Drake Diener

 

 

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Il parquet ricoperto dai peluches lanciati dagli spettatori

Una vittoria importante per la classifica e per il morale. Si potrebbe sintetizzare così il successo ottenuto ieri sera dai sassaresi nei confronti di Reggio Emilia (87-74 il finale), che si era presentata a Sassari con l’intento di mantenere il primato. Per la classifica perchè le ultime sconfitte avevano fatto perdere qualche posizioni a Vanuzzo e compagni, per il morale, perchè oltre ai due punti è arrivata anche la tanto attesa prestazione di squadra e a beneficiarne sono stati un po tutti, in particolare Jerome Dyson. A dire il vero i segnali di un inversione di tendenza dopo aver toccato il fondo contro Trento, si erano già visti a Kaunas ma erano arrivati soprattutto dal gruppo degli italiani. Ieri invece sono stati gli americani a suonare la carica.

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Jerome Dyson MVP della partita

Dyson è stato semplicemente devastante e non a caso. Il gioco in transizione che Dyson per caratteristiche interpreta alla perfezione, nasce dalla difesa. Ieri il Banco ha difeso duro, di squadra, con voglia di sacrificarsi e aiutarsi e questo ha permesso di sviluppare il gioco in campo aperto nel quale appunto Dyson è andato a nozze, andando vicino ad una storica quadrupla doppia (25 punti, 10 rimbalzi, 9 assist e 8 falli subiti). Tutta la squadra ne ha tratto beneficio e ognuno (Lawal, Logan e Formenti su tutti) ha potuto fornire un apporto decisivo in attesa di recuperare il convalescente Sanders. Diverso il discorso per Brooks, che starà fuori a lungo (almeno un paio di mesi). La vittoria di ieri assume dunque maggior prestigio e significato alla luce dell’assenza dei due americani del quintetto e anche di Jack Devecchi, messo k.o. da una brutta botta subita dopo soli quattro minuti di gioco da Cervi. Non dovrebbe trattarsi di niente di preoccupante, ma l’eventualità che il “Ministro” possa non farcela a recuperare per il match del 26 a Varese è da prendere in considerazione.

Capitolo mercato. Nei giorni scorsi si è parlato molto, si sono fatti dei nomi soprattutto dei playmaker Becirovic e Haynes. La società ieri ha però smentito qualsiasi tipo di operazione, dichiarando la volontà di mantenere questo organico. Potrebbe essere il gioco delle parti o perchè no, la verità. Di certo, l’inconveniente occorso a Brooks ha un pochino scompaginato i piani ed ora, con soli due tesseramenti e altrettanti visti a disposizione da qui alla fine della stagione, ogni eventuale scelta strategica, va ponderata. E’ chiaro che non si può più sbagliare e sia per ruoli che per delicati equilibri di spogliatoio, ogni mossa va valutata a fondo insieme alle possibili conseguenza e ripercussioni che potrebbe creare.

Tornando alla partita contro Reggio Emilia, gli altri spunti della giornata erano il ritorno a Sassari in veste di avversario di Drake Diener e il Teddy Bear Toss, l’iniziativa benefica che ha visto centinaia di pupazzi di peluche “atterrare” sul parquet dopo il primo canestro della partita realizzato da Todic. Il pubblico di Sassari, come ci si aspettava, ha risposto presente. I pupazzi verranno donati ai reparti di pediatria.

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Drake Diener e Matteo Formenti

Che dire poi di ManDrake Diener; la sua non è stata una grandissima partita, per merito della Dinamo che, conoscendolo molto bene, non gli ha lasciato spazi mettendogli le mani addosso e difendendo molto forte su di lui, cosa questa che non lo ha mai fatto entrare in partita. Ma il buon Drake da questo suo ritorno nella città che lo ha visto assoluto protagonista per ben tre stagioni, non porterà via tanto la delusione per la sconfitta, quanto la conferma dell’immenso amore e dell’infinita riconoscenza che Sassari e i suoi tifosi hanno e avranno sempre per chi come lui ha dato tutto per questa maglia, scrivendo pagine indelebili di storia. Scrosciante l’applauso prima della partita, logici fischi durante, e clamorosa standing ovation da brividi alla fine, quando Drake ha fatto il giro di campo dando il cinque e salutando i tifosi, letteralmente in visibilio. Lui visibilmente commosso, ha forse per un attimo ripensato a chi glielo abbia fatto fare a lasciare tutto questo qualche mese fa, ma questo è il basket, questo è lo sport, la parte bella dello sport.

Aldo Gallizzi

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