Centomila euro per il restauro dei Candelieri

Da maggio al via gli interventi urgenti di manutenzione per i ceri di Ortolani, Piccapietre, Muratori e Contadini. L’assessore Ottavio Sanna: «Dopo la Faradda saranno restaurati anche gli altri»

Il candeliere dei Contadini viene preparato la mattina del 14 agosto

Sassari. L’Amministrazione comunale mette a disposizione 100 mila euro per la manutenzione dei candelieri. Non si tratta di somme destinate al rifacimento ex novo dei ceri votivi. Un paio, sicuramente quello dei Contadini, apparso lesionato pesantemente già lo scorso anno tanto che non può più “ballare” alla Faradda, richiederebbe una vera e propria sostituzione. Una soluzione che negli ultimi anni sono riusciti a mettere in pratica Massai e Sarti, che adesso hanno due ceri lignei completamenti nuovi. Ma conservano ancora i vecchi candelieri, che rimangono esposti nelle loro cappelle. Diverso invece il discorso del candeliere degli Ortolani. Rifatto completamente alla fine degli anni ’80, il cero antico, non utilizzabile perché vincolato dalla Soprintendenza, è sempre custodito nella cappella del gremio a Santa Maria, dove è collocato anche quello più recente, che però già necessita di un intervento di ripristino, in particolare per alcune lesioni e per una infestazione di insetti xilofagi (presenti anche in quello storico). A parte quello dei Contadini, risalente a metà ‘800, che il gremio stesso ha più volte spiegato che deve essere rifatto già per la prossima Faradda (e sul cui iter si sta lavorando), tutti gli altri candelieri per i quali sono stati riscontrati problemi possono ancora “ballare”.

L’assessore Ottavio Sanna

«Gli interventi di restauro e ripristino sono previsti già per la prossima Faradda. Sono quattro in tutto i ceri interessati e saranno realizzati da maggio in modo che al 14 agosto saranno pronti. Contadini, Ortolani e Piccapietre sono i candelieri che hanno maggiori necessità di restauro. Successivamente, dopo la Discesa, effettueremo altre manutenzioni», spiega l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Ottavio Sanna. Sono disponibili 100 mila euro, fondi che arrivano dall’Assessorato regionale dei Beni Culturali. Si tratta di un finanziamento ottenuto tramite la precedente Giunta, 80 mila per lavori e 20 mila di spese aggiuntive e oneri, e destinato esclusivamente al restauro e alla manutenzione dei ceri, non alla realizzazione di candelieri nuovi.

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Il candeliere dei Piccapietre a Santa Maria

Nello scorso febbraio è stata messa nero su bianco una relazione curata dal Settore Progettazione e Direzione Lavori Pubblici e Manutenzione del patrimonio comunale, nella quale sono descritte le criticità di ogni singolo cero, antico e moderno. I candelieri di Macellai, Fabbri e Viandanti sono gli unici che non necessitano di alcun intervento, oltre, ovviamente, a quelli nuovi di Massai e Sarti. Per tutti gli altri sono indicati invece i problemi e le azioni da mettere in pratica. Per i candelieri di Contadini (quello più compromesso, ma sarà comunque sostituito per la Faradda, già la prossima si spera), Muratori (viene utilizzato un cero che risale al 1700), Ortolani (nuovo, del 1987) e Piccapietre (risale al 1955) l’intervento è classificato come urgente, in particolare per i ceri di Ortolani e Piccapietre, che evidenziano problemi seri alla struttura stessa, oltre a quello dei Contadini, come detto. Invece per i candelieri dei Calzolai (realizzato nel 1924), dei Falegnami (1921), dei Sarti (versione antica, ante 1896) e Massai (versione antica, del 1800) il restauro può essere effettuato dopo la Faradda.

Gli interventi comprenderanno operazioni di consolidamento e disinfestazione della struttura, ma anche pulitura e ripristino degli strati pittorici, che in diversi casi dovranno essere integrati nelle parti mancanti o staccate, come anche altri elementi decorativi.

Luca Foddai

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