Cecchinato: «Sono tornato quello del 2018»

L’ex numero 16 del mondo cede a Laslo Djere nella finale del Sardegna Open. Dall’inviata Valentina Guido

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La premiazione

Pula. È successo un po’ di tutto, ma alla fine ha vinto chi ha giocato meglio, non senza qualche polemica. Laslo Djere ha battuto Marco Cecchinato nella finale del Forte Village Sardegna Open per 7-6 7-5 in 2 ore e 19 minuti. Come dice il punteggio, la partita è stata molto combattuta, e il 25enne serbo ha dovuto sudare molto per piegare il siciliano che ha lottato su ogni punto.

Cecchinato
Marco Cecchinato

Nel primo set si è svolto l’episodio che ha in qualche modo condizionato il match: Djere ha chiamato il medical time out sul 6-5 in favore di Cecchinato per un problema all’inguine. Tenuto il suo game di servizio, il serbo ha dominato il tie-break per 7-3 senza mostrare segnali di affaticamento muscolare, tanto da suscitare le ire del tennista italiano.

Visibilmente infastidito, il 28enne di Palermo è andato subito sotto 2-0 nel secondo set, ma poi ha reagito con carattere facendo intendere che la partita sarebbe potuta girare in ogni momento. I game successivi raccontano di un Djere leggermente più falloso, ma sempre con il pallino del gioco, e di un Marco deciso a non regalare nulla: è salito 3-2 con break vincendo tre lunghissimi game di fila, ma poi ha ceduto nuovamente la battuta nel sesto game che è stato decisivo. Qui Cecchinato è riuscito ad annullare tre palle break con ottime prime di servizio, ma si è dovuto arrendere alla quarta. Nel game successivo è stato il palermitano a non trasformare due palle break, e sul 5-4 si è trovato ad annullare un match point. La voglia di stare in campo è tanta e si vede; del resto già con Mager era riuscito a vincere in tre set dovendo annullare un match point nel secondo parziale. A tratti sembra che quella situazione possa ripetersi, ma sul 6-5 Djere e servizio, Cecchinato è di nuovo in difficoltà. Annulla due match point sul 15-40, ma il quarto è quello buono per il serbo che ora è numero 74 del ranking ATP ma l’anno scorso era salito fino al numero 29.

Le parole del vincitore
«Complimenti a Marco e grazie agli organizzatori – ha dichiarato Djere sollevando il trofeo –. Oggi ho giocato il miglior tennis della settimana. Sono grato al mio coach e alla mia fidanzata per avermi accompagnato e supportato fin qui».

Cecchinato felice con un po’ di rammarico
«Ho giocato la prima finale dopo 20 mesi e mi porto a casa tante cose positive. Sono rientrato nei primi 100, sono molto felice perché sono rimasto concentrato dal primo all’ultimo punto. Ho ritrovato la voglia di stare in campo e lottare dall’inizio alla fine. Sono tornato quello del 2018. Ringrazio gli organizzatori per la wild card». Per quanto riguarda il suo avversario, «per me è stato scorretto e gliel’ho detto. Ha chiamato il fisioterapista sul 6-5 e poi ha corso per un’ora e mezza, è ridicolo, di scene così se ne vedono troppe. Fa male perdere una finale, anche perché le altre le avevo vinte tutte, ma lui ha impostato meglio il match, mi ha fatto giocare male e ha giocato meglio nei punti importanti».

Le parole di coach Max Sartori
«È stato un buonissimo torneo con tante belle partite che rimettono Marco in pista, anche l’incontro di oggi è stato buono». Si poteva fare di più? «Marco ha un carattere focoso, ma questa è anche la sua forza. Se devo rimproverargli una cosa, avrebbe dovuto giocare meglio sul 6-5 15-30, e avrei voluto che tenesse la palla più bassa sul dritto dell’avversario, ma questo è possibile quando si riesce a comandare il gioco, altrimenti diventa complicato».

Con l’obiettivo della top 100 raggiunta, cambia la programmazione di Cecchinato, che la prossima settimana giocherà un 250 indoor e all’inizio di novembre probabilmente si fermerà in anticipo per riabbracciare la compagna e il figlio Edoardo.

Valentina Guido

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