Campus: «Sabato i Candelieri del green pass»

Ritornano le vestizioni al mattino. La prima volta degli Autoferrotranvieri. E i Braccianti-Facchini? «Saranno ammessi come gremio, non ci sono superlativi»

Il sindaco di Sassari Nanni Campus

Sassari. «Saranno i Candelieri del green pass». Il sindaco Nanni Campus ribattezza così la versione per il 2021 della festa dei sassaresi. Uno Scioglimento del Voto che ritorna in versione un po’ meno soft dello scorso anno, quando ci si limitò a una sobria cerimonia a Santa Maria di Betlem, con i candelieri già esposti in chiesa a corona del simulacro dell’Assunta di fronte all’altare maggiore. Quest’anno ci sarà qualcosa di più, a cominciare dalle vestizioni al mattino, al brindisi del pomeriggio a Palazzo di Città aperto almeno alla stampa e con i candelieri che entreranno in chiesa dopo avere percorso con i portatori la distanza tra la sede del gremio e il convento dei padri francescani. Dove passeranno non è dato sapere, come non sono stati comunicati i punti esatti delle vestizioni. Si sa solo che alcuni candelieri verranno “vestiti” direttamente nel piazzale di Santa Maria, grazie alla disponibilità del padre guardiano. «Faremo insomma sicuramente qualcosa di più rispetto allo scorso anno, quando era stato compresso tutto il cerimoniale. Adesso la situazione del contagio è tale da consentirci di fare “rivivere” anche i ceri, che nel 2020 erano stati rinchiusi in chiesa. Ma sia il brindisi a Palazzo di Città sia la presenza dei ceri e dei gremi all’interno di piazza Santa Maria saranno due eventi per i quali, alle persone autorizzate, sarà richiesta l’esibizione del green pass, siano vaccinati o con tampone entro 48 ore», ha detto il primo cittadino giovedì mattina in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’evento del 14 agosto. I gremi che “vestiranno” i candelieri nelle loro sedi avranno l’obbligo e la responsabilità di impedire che si creino assembramenti. «Movimentare i ceri sia allora l’inizio di un ritorno alla normalità. I gremi stessi devono proteggere i loro gremianti. Non sarà tollerato che in nessuna delle fasi sia tolta la mascherina, dovrà essere indossata in maniera continuativa».

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Confermata la presenza in chiesa di una delegazione per ciascun gremio. Entreranno tutti per rendere omaggio all’Assunta ma poi una parte di gremianti e portatori dovrà uscire per lasciare il posto agli altri. «Anche in questo atto di rinuncia c’è solidarietà. Come anche per i consiglieri: sarà presente in chiesa un solo rappresentante per gruppo».

Una festa insomma riformulata e riadattata. Nel 2022 però si punta a tornare alla Faradda classica. Adesso con gli Autoferrotranvieri appena ammessi: sabato sera parteciperanno con la bandiera piccola e il gremio renderà omaggio all’Assunta. Non potranno invece schierare il candeliere. Se ne parlerà il prossimo anno. E invece l’altro gremio, il tredicesimo e ultimo, che attende di essere ammesso alla Discesa, ovvero quello dei Braccianti (o Facchini)?

«Il regolamento che regola lo svolgimento della Faradda è comunale e come tale di competenza del Consiglio, che si è espresso sulla base dell’accordo raggiunto in primis all’interno della Commissione Storica, che ha svolto un ottimo lavoro, in particolare di diplomazia. È una cosa che si sta svolgendo in maniera lineare, anche grazie alla disponibilità dei due gremi, prima quello degli Autoferrotranvieri e adesso i Braccianti-Facchini, che ancora è Arcigremio della Mercede ma che come sapete, ed è l’auspicio di tanti, anche del sindaco e di moltissimi consiglieri, possa essere davvero il gremio che completa la Discesa. E uso un termine molto preciso: parlo di gremio, non ci sono superlativi tra i gremi, e parlo di completamento, ovvero dopo l’ammissione del tredicesimo candeliere ci sarà un assetto stabile e definitivo. Le innovazioni arricchiscono ma le tradizioni hanno bisogno di un punto fermo», ha spiegato Campus.

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«Quando sono arrivato nell’Arcidiocesi ho trovato una vera e propria amnesia: l’intervento dell’arcivescovo non è irrilevante. Il cuore e l’anima di un popolo non è solo uno spicchio, una parte, ma è tutto. Come pastore di questa chiesa ho sollecitato da subito di superare fattori secondari. Essendo i gremi associazioni laicali di vita ecclesiale è  importante che se ne recuperi il rapporto. Siamo di fronte a un’occasione di grazia per recuperare l’origine della festa. Ogni qual volta c’è indifferenza di uno nei confronti degli altri sono convinto ci sia un vulnus», ha aggiunto monsignor Gian Franco Saba.

«Non è la Faradda che si deve adattare ma sono i gremi che devono farlo. La questione sul nome rimane aperta, essere un gremio comporta possedere determinate caratteristiche che non hanno altre confraternite o associazioni, prima fra tutte l’affiliazione del mestiere. Con i Facchini-Braccianti ci sono state delle incomprensioni che hanno portato a uno scollamento anche all’interno dell’Intergremio, da cui sono usciti nel 2017. Va però detto che nelle ultime settimane si è avuto quel momento di confronto con i Facchini-Braccianti tanto cercato negli ultimi anni con la comunità gremiale. L’auspicio è che si possa addivenire a una comunità unita, forte, responsabile e completa», ha ricordato il presidente dell’Intergremio Fabio Madau. Quando si parla di completare la Faradda ci si riferisce insomma al futuro: non ci saranno altri gremi (anche perché non esistono) da ammettere oltre al 13esimo candeliere. C’è inoltre da considerare l’aspetto del riconoscimento Unesco della Rete delle Feste con le grandi macchine a spalla. L’ammissione degli Autoferrotranvieri non ha comportato altri problemi perché facevano già parte dell’Intergremio. «L’ingresso del candeliere di un gremio che non ne fa invece parte apre a qualche step in più. Un ulteriore auspicio è che si possa pervenire da parte di tutti i 13 gremi, compresi i Massai che non fanno oggi parte dell’Intergremio, a una comunità che sia unita e che possa essere interamente rappresentata dall’Intergremio».

Il muro contro muro sembra però oramai superato. «All’ultimo incontro con l’Intergremio erano presenti tutti i gremi, compresi Massai e Facchini, per un confronto schietto e sincero. Ero presente e ho potuto constatare la volontà da parte di tutti di camminare insieme rispettando le differenze, un confronto allora sano nella differenza», ha precisato il padre guardiano di Santa Maria di Betlem Salvatore Sanna.

Infine due raccomandazioni da parte del sindaco Campus. Innanzitutto i tempi, che con i Candelieri sono sempre lunghi: dovranno essere rispettati con attenzione, perché eventuali ritardi avranno conseguenze nella diretta televisiva. Ma soprattutto la mattina del 14 le vestizioni dei grandi ceri dovranno svolgersi secondo le prescrizioni concordate con i gremi: se dovesse esserci troppa gente si sospenderà la vestizione e la strada sarà chiusa. «Questa sarà un’altra delle occasioni per poter dire di essere orgogliosi di essere sassaresi. I buoni numeri epidemici che abbiamo adesso dobbiamo mantenerli perché sono a prova della nostra maturità e non della repressione», ha concluso Nanni Campus. (lu.fo.)

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