Benedetto il nuovo candeliere dei Contadini

Sostituisce il cero storico, lesionato e non più utilizzabile alla Faradda. La presentazione nel chiostro di Santa Maria

CandeliereContadini01Sassari. Il Gremio dei Contadini ha un candeliere nuovo, che riprende nelle misure e nei colori il cero storico che finora aveva partecipato alla Faradda del 14 agosto. E proprio in occasione della Discesa, in particolare durante l’edizione dello scorso anno, erano emerse le gravi lesioni strutturali che avevano portato a sospendere i “balli” per motivi di sicurezza e compromesso definitivamente il suo utilizzo. Scortati da quattro vigili urbani, candeliere e portatori erano così arrivati fino a Santa Maria per lo scioglimento del Voto all’Assunta. Un cero che in realtà era appartenuto al disciolto Gremio dei Pastori e che nel 1937 era stato affidato ai Contadini dal Comitato per le arti popolari che in quegli anni stava rilanciando la Festha Manna di Sassari. Il nuovo candeliere è stato presentato martedì sera nel chiostro di Santa Maria di Betlem, chiesa dove il Gremio dei Contadini ha la sua cappella, dedicata al patrono San Giovanni Battista (chiamato “della nebbia”, “di la neura” in sassarese).

CandeliereContadini05E tanta è stata l’emozione quando il candeliere, al termine della proiezione di un prezioso documentario che ha raccontato le fasi della costruzione, è stato svelato al pubblico presente, benedetto dal padre guardiano di Santa Maria Salvatore Sanna e poi fatto “ballare” dai portatori guidati da Antonio Cossu “Ciclone”.

Nel corso della serata, coordinata da Umberto Graziano, sono intervenuti i rappresentanti delle istituzioni cittadine ma anche degli enti e dei privati che hanno permesso la realizzazione del nuovo cero votivo. Un ringraziamento è stato rivolto dal presidente del Gremio Nicola Salvatore Sanna a tutti coloro che hanno consentito venisse creato il nuovo candeliere: Comune di Sassari, Fondazione di Sardegna, Camera di Commercio, Ordine dei Commercialisti, Confalonieri Auto e Serigrafika. La nuova opera è stata dedicata a due figure che hanno fatto la storia recente del gremio, Antonio Gavino Derosas, primo storico presidente dell’Intergremio, e Giovanni Ruiu “Platamona”, grande capocandeliere ma anche gremiante e obriere maggiore.

Il nuovo candeliere è stato realizzato da Giovanni Andrea “Nanni” Pasca, laureato in architettura e profondo conoscitore delle macchine a spalla della tradizione sassarese, insieme a Roberto Ruocco. Una descrizione approfondita del nuovo candeliere da parte dello stesso Nanni Pasca è inserita nel libretto “Il maestro di candeliere” di Alessandro Vozzo, dedicato a Giovanni Ruiu e donato a chi ha partecipato alla presentazione di martedì sera.

«La struttura – spiega Pasca – è stata realizzata interamente con legno di okoumé (mogano del Gabon), molto utilizzato nella nautica per le sue caratteristiche di resistenza e flessibilità. Il nuovo candeliere presenta peculiarità e proporzioni del cero antico. Ciò che lo contraddistingue maggiormente sta nella struttura intema: il basamento è stato rinforzato nei quattro angoli per favorire il serraggio delle staffe in ferro, necessarie all’inserimento delle stanghe; l’ancoraggio tra basamento e fusto mediante barre filettate verticali “a compressione” consente maggiore stabilità e resistenza alla flessione e torsione. A questo si aggiunge un alloggiamento per un pilastro ligneo centrale che corre in tutta la lunghezza della colonna andando a incunearsi in un secondo incasso nel capitello. Per la costruzione della colonna si è fatta ricorso ad una tecnica navale: ad un pilastro centrale sono state fissate delle ruote di differenti diametri al fine di assecondare la forma della colonna antica».

E poi ci sono gli elementi pittorici e decorativi. «Nell’ambito pittorico e decorativo – prosegue Pasca – si sono seguite le particolarità del cero originale». L’Agnello Mistico presente nel fianco sinistro del vecchio basamento è stato spostato in facciata nel nuovo cero, le targhe con la dicitura “agricoltori” sono state eliminate in favore delle diciture “Johannes Baptista” e “agricoltori” intagliate rispettivamente sul fronte e sul retro della base. Sulla colonna è raffigurato Battesimo di Cristo contornato da frutta e spighe di grano, mentre nella parte alta del fusto sono rappresentati alcuni attrezzi identitari della categoria. Il retro reca il monogramma AM (Ave Maria) in bassorilievo. Il capitello è impreziosito da torniture e fregi dipinti. «Tutte le parti pittoriche sono state eseguite con colori a olio e la tecnica dello “sfumato”, la quale nasce nel Rinascimento e trova il suo apice nella pittura neoclassica. Fregi e cornici sono stati impreziositi mediante doratura con foglia d’oro a missione».

Per le foto si ringrazia Luigi Marras

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