Al Teatro Verdi il Beethoven di Louis Lortie

Il pianista canadese, per la rassegna “I Grandi Interpreti della Musica”, ha eseguito due sonate, tra cui la celebre “Al chiaro di luna”, e gli ‘Années de pèlerinage’ di Liszt

Sassari. Applausi scroscianti al Teatro Verdi per la star del concertismo internazionale Louis Lortie, venerdì sera a Sassari per la rassegna “I Grandi Interpreti della Musica”. Il pianista franco-canadese acclamato in Europa, Asia e Stati Uniti ha fatto tappa in Sardegna all’interno del tour che lo porterà nei prossimi mesi nei più importanti teatri europei. Il pianista ha regalato al numeroso pubblico accorso per l’evento un concerto fuori dal comune di grande intensità in cui il virtuosismo ha sposato l’originalità interpretativa. Si perché Lortie suona ogni brano immergendosi totalmente nella musica e trasmettendo con una mimica dalla gestualità teatrale ogni passaggio di armonia e di atmosfera.

Dopo aver vinto all’ unanimità il Busoni nel 1984, Louis Lortie, canadese di Montréal con casa a Berlino, è diventato uno dei pianisti più richiesti al mondo. Negli ultimi tre decenni sì è esibito nei più importanti teatri ottenendo la fama di essere un artista estremamente versatile. Riesce infatti ad estendere la sua voce interpretativa ad un repertorio immenso e le sue esibizioni, così come le sue pluripremiate registrazioni, testimoniano la sua notevole poliedricità musicale.

Molto prolifico anche in campo discografico, nell’arco di trentacinque anni ha effettuato più di quarantacinque registrazioni per Chandos Records, spaziando in un repertorio che va da Mozart a Stravinsky, compresa l’integrale delle sonate di Beethoven e degli ‘Années de pèlerinage’ di Liszt, nominata tra le principali dieci registrazioni del 2012 dal New Yorker.

Lortie ha eseguito al Verdi alcune perle del suo vasto repertorio in apertura gli ‘Années de pèlerinage’ di Liszt e due sonate dell’integrale di Beethoven, la 13 e la 14, la celebre “Al chiaro di luna”, nella seconda parte della serata. Acclamato a gran voce dal pubblico l’artista è tornato sul palco per regalare ancora due tempi tratti dalle sonate di Beethoven.

Prossimi appuntamenti. Grande attesa anche per il concerto di Mario Brunello (venerdì 21 febbraio) uno dei più apprezzati violoncellisti italiani della sua generazione, ad oggi ancora l’unico musicista italiano ad aver vinto il prestigioso concorso Chaikowsky di Mosca. Brunello si è imposto sulla scena internazionale suonando con i direttori più illustri e le orchestre più prestigiose e collaborando con solisti di livello straordinario. Inventore del Festival “I suoni delle Dolomiti” che ha portato la grande musica in alta quota, l’artista di Castelfranco Veneto suonerà nel concerto sassarese il violoncello piccolo strumento che dal seicento fino a metà del settecento era famosissimo e comprendeva varie misure. Usato esclusivamente da Bach in alcune cantate, nel registro tenore-basso con una nota in più rispetto alle quattro corde tradizionali, svolgeva il ruolo del controtenore. Accompagnato dal cembalo di Riccardo Doni e dall’orchestra dell’Accademia dell’Annunciata eseguirà musiche di Tartini, Vivaldi e Respighi.

Una serata dedicata a tutti i melomani quella di venerdì 28 febbraio con il recital della cantante palermitana Desirèe Rancatore che eseguirà arie tratte da opere di Rossini, Verdi, Mascagni Bellini e Donizetti. Riconosciuta a livello internazionale per il virtuosismo del canto basato su una solida tecnica Rancatore è tra le voci più interessanti della sua generazione e vanta una brillante carriera che l’ha vista protagonista nei più importanti teatri con direttori quali Myung-Whun Chung, James Conlon, Lorin Maazel e Riccardo Muti.

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