Al Ferroviario “Il lupo e l’agnello”

Domenica 17 marzo alle 18 prosegue la XXIX edizione della rassegna “Famiglie a teatro”

Sassari. Prosegue al teatro Il Ferroviario la ventinovesima edizione della rassegna “Famiglie a teatro” l’unica vera stagione di teatro per ragazzi in Sardegna con spettacoli dedicati ai bambini e ai ragazzi di diverse fasce d’età: dai 3 ai 14 anni. Diventata ormai un pezzo di storia del teatro cittadino la stagione è organizzata dalla Botte e il Cilindro, compagnia stabile riconosciuta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, che ne sostiene l’attività assieme al Comune di Sassari, alla Regione Sardegna e alla Fondazione di Sardegna.

Domenica 17 marzo alle 18 va in scena un grande classico della compagnia la Botte e il Cilindro “Il lupo e l’agnello” di Franco Enna per la regia Pier Paolo Conconi. In questo delicato spettacolo i protagonisti sono gli animali, invece che gli uomini. Chi non ricorda le famosissime favole del greco Esopo e del latino Fedro, riprese poi dal Francese La Fontaine? Ebbene, qui, sono riprese le più affascinanti, le più amate: quella del lupo che, prepotente, s’inventa qualsiasi motivo pur di divorarsi il povero agnellino; quella della cicala fannullona che canta e si diverte tutta l’estate e della formica laboriosa e previdente dei rigori dell’inverno che verrà. Ci sono anche un corvo vanitoso e una volpe astuta; una e un bue un topo di campagna e un topo di città tutti rievocati da tre attori in scena: Stefano Chessa, Luisella Conti, Consuelo Pittalis che si divertono a reinventare oggetti d’uso quotidiano e qualche morale finale. Come sempre nei lavori della compagnia sono diversi i linguaggi utilizzati: quello d’attore, quello dei pupazzi, quello coreografico, quello delle ombre e la narrazione. Le favole, i linguaggi e la musica accompagnano i bambini alla scoperta del mondo fantastico degli animali del “piccolo-grande” Esopo. Le favole degli animali sono belle e fanno ragionare sui casi umani e i vizi e le virtù, pur tra risate e meraviglie; la regia ha voluto rispettare questa attenzione per la storia in sé, senza prevaricare il contenuto con effetti di scena gratuiti e dispersivi, lasciandosi guidare nello sviluppo drammatico della vicenda pura e schietta, con un linguaggio che vuol essere asciutto ed essenziale. Disegno luci, Paolo Palitta; fonica, Consuelo Pittalis; scenotecnica, Michele Grandi; costumi e maschere, Luisella Conti e Nadia Imperio.

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