2 novembre, cerimonia e messa anche nel cimitero di Sassari

Al termine sono state deposte due corone sulle tombe dei presidenti della Repubblica Antonio Segni e Francesco Cossiga

Sassari. È stata rinnovata nella mattina di mercoledì 2 novembre nel cimitero di Sassari la cerimonia di commemorazione dei defunti, con la messa concelebrata dall’arcivescovo Gian Franco Saba insieme al cappellano militare del Comando Brigata Sassari, don Pietro Murgia, al cappellano del cimitero don Giuseppe Peru e dal cerimoniere don Andrea Stara. Nell’omelia, monsignor Saba ha citato il teologo David Maria Turoldo: «Non c’è notte da innominato che non possa essere squarciata da una preghiera, perché anche il disperato spera». Anche i soldati nelle terribili esperienze della guerra esprimono la loro preghiera di affidamento o pregano per i commilitoni che hanno visto morire. Oggi viviamo una nuova guerra nel cuore dell’Europa, con la Russia che per brama di dominio ha aggredito l’Ucraina, un tempo nazione sorella. «La guerra è una follia», ricorda Papa Francesco, un ammonimento che finora non è stato ascoltato. «Una follia sempre, in ogni momento e in ogni circostanza, perché stravolge l’esistenza dell’uomo, i rapporti tra fratelli, è un atto di distruzione, un comportamento non umano». Alla cerimonia, che ha visto schierato un picchetto d’onore interforze composto da militari della Brigata Sassari e dei corpi armati dello stato, erano presenti anche le associazioni combattentistiche e d’arma. In prima fila le autorità: il sindaco Nanni Campus, la prefetto Paola Dessì, il rettore Gavino Mariotti, l’amministratore straordinario della Provincia Pietrino Fois, il presidente del Consiglio regionale Michele Pais e l’assessore regionale al Bilancio Giuseppe Fasolino, oltre ad assessori e consiglieri comunali.

Al termine della funzione religiosa, dopo la lettura della Preghiera del soldato e l’invocazione al patrono della Forza Armata italiana San Giovanni XXIII (cappellano militare durante la Prima Guerra mondiale), sono state deposte alcune corone sul monumento all’interno del sacrario militare, mentre l’arcivescovo ha benedetto e pregato per i caduti. Subito dopo il corteo, presente il professor Mario Segni, ha fatto tappa alle tombe dei presidenti della Repubblica che riposano nel camposanto sassarese, Antonio Segni e Francesco Cossiga, capi dello Stato rispettivamente dal 1962 al 1964 e dall’85 al 92, con la deposizione di due corone di fiori in entrambi i casi, una della Presidenza della Repubblica, portata da due coppie di carabinieri, e un’altra del Comune, sistemata dagli agenti della Polizia locale. Al cippo centrale, con ingresso da via San Paolo il sindaco Nanni Campus aveva deposto una corona di fiori, che si è aggiunta all’altra corona dell’Intergremio, che secondo tradizione viene sistemata nel giorno di Ognissanti in memoria di tutti i gremianti defunti e dei presidenti dell’Intergremio non più in vita.

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