Un nuovo hub per i trasporti tra via XXV aprile e via San Paolo

È l’idea del M5s, che ha presentato il suo Piano della Mobilità per Sassari. L’intervista a Maurilio Murru, candidato sindaco

ProgettoHubSassari. Ripensare la mobilità in città rivedendo anche i grandi progetti finora previsti, come il Centro intermodale di via XXV aprile. È quanto propone il candidato sindaco del M5s Maurilio Murru, che venerdì, nella sede di via Grazia Deledda, insieme all’architetto Stefano Sechi, ha illustrato il nuovo Piano della Mobità per Sassari elaborato dai gruppi di lavoro pentastellati.

MurruMobilitaUna “città del benessere”, ha insistito Maurilio Murru, in cui i quartieri rispondono a precise e naturali vocazioni, mentre oggi non dialogano fra loro, a causa di una crescita disordinata avvenuta nei decenni. Ecco perché la mobilità può costituire una delle chiavi di svolta per modificare il rapporto tra centro e periferie, nel quale la città possa riprendere quel ruolo di snodo, fondamentale per tutto il sistema dell’Area vasta, sia dal punto di vista della mobilità su gomma che su ferro, sembra venuto meno.

Il progetto di mobilità non concepisce solo l’integrazione di Sassari nell’Area vasta, ma anche il potenziamento del sistema dei trasporti a livello locale ed extra locale che si innesta in un più ampio progetto di ridefinizione dei quartieri cittadini, definiti come “le cinque città”: la città dello sport e della salute (quartieri di Porcellana, Monserrato/Rizzeddu, San Paolo, Carbonazzi, Luna e Sole); la città dei camminamenti e del benessere (Lu Fangazzu, Monte Rosello, Sassari 2); la città del turismo balneare (Latte dolce/ Santa Maria di Pisa, Sant’Orsola storica/nord/ sud, le borgate di Li Punti San Giovanni Ottava e l’agro direzione Platamona); la città dell’Agricoltura e del turismo sostenibilie (con le borgate di Bancali, Prato Comunale, Tottubella, Campanedda, La Corte, Palmadula, Biancareddu, Argentiera e Villa Assunta e l’agro della Nurra); il Centro identitario della città (centro storico, centro ottocentesco, Cappuccini, Le Conce).

La proposta principale è quella relativa alla creazione di un hub dei trasporti intermodale nell’area a ridosso della stazione ferroviaria, tra via XXV aprile e corso Vico, in cui integrare i trasporti ferroviari, la metrotramvia e i trasporti su autobus urbani ed extraurbani, insieme a una stazione dei pullman e a servizi di bike e car sharing. Si tratterebbe dunque di una rete di trasporti capillare per servire e collegare Sassari e l’Area vasta, con un bacino di utenza di 250 mila persone.

Come ha spiegato l’architetto Stefano Sechi, l’idea è allora quella di spostare i servizi del futuro Centro intermodale dall’area dell’ex gazometro di corso Vico, dove invece verrebbe realizzata una piazza con un parcheggio interrato, a quella tra via San Paolo e via XXV aprile, immediatamente dietro gli spazi utilizzati in passato dalle Poste. Si tratta di un’ampia area che oggi appare dismessa. Nella parte immediatamente a fianco all’attuale ufficio postale verrebbe realizzato il terminal per gli autobus urbani ed extraurbani, mentre lo spazio oltre la linea ferroviaria, con ingresso da via San Paolo, dove venivano parcheggiati i container dei treni, potrebbe essere interamente riservata al terminal dei pullman. Poco più avanti rimangono stazione ferroviaria e fermate di Sirio.

Il problema principale sarebbe quello della presenza della doppia linea ferroviaria, quella di Rfi e l’altra, dell’Arst, a scartamento ridotto. Entrambe, secondo il progetto presentato dal M5s, andrebbero abbassate di livello, con due binari per l’ingresso e altrettanti per l’uscita. Si eliminerebbero così sottopassi e sovrappassi.

Se questo progetto ridefinisce il sistema della macro accessibilità di Sassari non meno importante e strategico è quello della micro accessibilità: una serie di interventi mirati sul sistema stradale per completare il circuito tangenziale di Sassari. Interventi necessari per decongestionare il traffico cittadino con un sistema ad “anello”. In concreto si realizzerebbe il collegamento a nord-ovest della Buddi-Buddi con la ex 131 “variante del Mascari”; il completamento a est dell’asse via Rockefeller/Verona/Milano con la via Luna e sole/via degli Astronauti; e, infine, il collegamento fra via Piredda e la Buddi-Buddi. In questa visione rientra anche la creazione di un asse mediano centrale che attraversi la città in direzione nord-sud, a servizio di importanti poli di sviluppo quali la nuova Cittadella ospedaliera, l’area universitaria dell’Orto botanico, il nuovo hub dei trasporti e i popolosi quartieri a nord e a sud della città.

Sempre per decongestionare il traffico cittadino è prevista inoltre la creazione di una serie di parcheggi di interscambio a ridosso delle porte di ingresso della città: via XXV aprile, provinciale per Ittiri, viale Porto Torres e viale Italia. Un indubbio incentivo per chi arriva a Sassari a lasciare l’auto e servirsi dei mezzi pubblici e di quelli di nuova generazione come il bike e car sharing. Il sistema ferroviario e quello metrotramviario sono infatti visti come fondamentali per il movimento urbano ed extraurbano di Sassari e dell’Area vasta. Imprescindibili saranno perciò il potenziamento e la valorizzazione delle linee esistenti, Rfi e Arst. E dunque elettrificazione dei tracciati, ammodernamento della Stazione e creazione di nuove stazioni, miglioramento della fruibilità dei punti di scambio con i nuovi sistemi di mobilità sostenibile (bike e car sharing e altri sistemi di trasporto individuali elettrici come il segway).

Grande attenzione viene riservata anche alla mobilità lenta e ciclo pedonale con una serie di interventi a ridosso delle direttrici principali esterne. L’idea portante è quella di rendere più capillare il sistema ciclabile a servizio dei quartieri periferici con sezioni stradali adeguate a ospitare gli interventi di collegamento alle linee ciclabili esistenti. Un ruolo importante è previsto anche per il sistema di mobilità su gomma pubblico (Atp). Verrà integrato con la linea del ferro evitando sovrapposizioni con quest’ultima e rendendo più capillari i collegamenti nelle zone della città non raggiunte dal sistema metrotramviario. Prevista anche un’estensione del servizio Atp al di fuori dei confini comunali nei Comuni della prima e seconda cintura dell’Area vasta.

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